Front National a Lione: tra velleità maggioritarie e nostalgismi (e antifascisti nelle strade)
Questo week-end si è tenuto a Lione l’annuale congresso del Front National, in un momento cerniera per il partito di Marine Le Pen, in piena ascesa (primo partito di Francia alle europee). La figlia del patriarca Jean-Marie sta cercando di traghettare il partito verso le presidenziali del 2017 su una barca agghindata con addobbi da “partito-di-tutti-i-francesi”. E via quindi con tavole rotonde su temi inusuali per un partito di estrema destra (come l’ecologia), un forte discorso contro l’euro e un richiamo ai valori della laicità, il tutto per cercare di dare un’aura di rispettabilità al Front National.
Anche se la leadership di Marine è fuori discussione (rieletta con 100% dei voti e unica candidata alla testa del partito), la base del FN ha ancora parecchie difficoltà con la nuova identità che gli si vuol cucire addosso. L’applauditissimo discorso del presidente onorario, papà Jean-Marie – che condisce i temi prediletti del partito (immigrazione, “islamizzazione”…) con una vena di complottismo – ma soprattutto il plebiscito per la giovane nipote Marion Maréchal Le Pen – che si è fatta conoscere per le sue boutade estreme contro gli immigrati – testimoniano di una base ancora poco a suo agio con il cerone repubblicano che Marine cerca di mettere al partito. Il contenitore elettorale “Rassemblement bleu Marine”, tirato fuori dal cappello nel 2012, potrebbe essere il tratto d’unione tra gli umori della pancia frontista e le ambizioni presidenziali di Le Pen figlia. Tutta la questione per Marine è di riuscire a formare una serie di quadri “post-FN” che de-demonizzino a livello mediatico il suo progetto politico per riuscire a relegare infine papà (e i lati più imbarazzanti della storia del Front National) al ruolo clownesco del vecchio che ruggisce ma non morde.
Matty a Lione
Per cercare di nascondere i risultati politici assolutamente insignificanti del Front National al parlamento europeo e dare l’idea di un partito dal forte peso internazionale, al congresso di Lione si sono susseguiti diversi ospiti stranieri. Per cominciare Issaïev, membro di Russia Unita, lì per rappresentare ufficialmente Putin. Il presidente russo, si sa, genera fan isterici in tutti i partiti dell’estrema destra europea e inoltre ha appena fatto un regalino di 9 milioni di euro al Front national via la First Czech-Russian Bank. Poi belgi, austriaci e tutto il becerume delle estrema destra europea.
Non poteva mancare Matteo Salvini, alleato di Le Pen al parlamento europeo e che ha dichiarato di sognare una parabola frontista per la sua Lega. E in effetti la Lega salviniana sembra avere sempre più convergenze con l’FN, a partire dalla volontà di delegare il lavoro sporco a gruppuscoli dichiaratamente nazi-fascisti per evitare di sporcarsi le mani in vista delle urne.
Gli antifascisti nelle strade
La sinistra francese aveva convocato una manifestazione contro la tenuta del meeting e diversi compagni avevano proposto uno spezzone contro il razzismo di stato all’interno del corteo. La piazza ha riunito 5.000 persone con una discreta partecipazione dai quartieri periferici e tra le provocazioni della polizia che ha fermato diversi pullman provenienti da altre città di Francia, perquisito tutti i partecipanti all’arrivo al concentramento per poi tentare di arrestare un manifestante al momento della partenza del corteo. Rapidamente dopo il via la tensione è andata su e qualche vetrina di banche e agenzie interinali è andata giù, degli slogan contro il Front National sono comparsi sui muri. I celerini hanno cominciato a tallonare il corteo ma ogni volta che gli agenti in borghese hanno tentato di risalire il corteo per fare arresti mirati sono stati respinti dai manifestanti. All’altezza del ponte della Guillotière la polizia ha cominciato a sparare lacrimogeni e ha spezzato il corteo, la gente è rimasta solidale e la pressione della piazza ha obbligato la polizia a far ricongiungere gli spezzoni ma un’altra carica ha avuto ragione del corteo. Il bilancio è di 16 arresti con diversi capi d’imputazione e la polizia ha continuata le sue provocazioni in serata controllando chiunque si recasse ad un concerto benefit in un’occupazione locale.
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