L’Egalité ou rien! In 3000 contro razzismo e islamofobia a Parigi
Il corteo è stato aperto da un ampio e animato spezzone di senza documenti con lo striscione “L’uguaglianza o niente”. Dietro si tenevano i liceali e la Rete educazione senza frontiere in lotta contro la deportazione di Alaa, un liceale che fatto tutta la sua scolarità in Francia ma senza documenti ed è attualmente in centro di detenzione. Un altro spezzone era animato dai minorenni sans-papiers lasciati per strada dal comune di Parigi che per legge dovrebbe fornire loro casa e cibo e che da qualche mese hanno iniziato un’importante. Seguiva il collettivo per il diritto alla casa (DAL). In seguito c’erano in piazza delle associazioni di famiglie di vittime della polizia, le brigate anti negrofobia e i diversi collettivi contro l’islamofobia e contro la legge che proibisce il velo nelle scuole pubbliche francesi. Presenti anche i collettivi di sostegno alla palestina, uno spezzone antifascista numeroso, il sindacato di lotta Solidaires e il partito di estrema sinistra NPA.
Durante il corteo è stato appeso uno striscione in memoria di Zyed e Bouna, i due ragazzini morti in un trasformatore elettrico mentre cercavano di scappare dalla polizia. La loro morte era stata la scintilla che ha provocato gli émeutes nelle banlieue delle grandi città francesi nel 2005. Si chiude in queste settimane il processo contro i due poliziotti accusati di averli lasciati morire nel trasformatore e di non aver chiamato i soccorsi, con una probabile assoluzione.
Il corteo ha anche lasciato spazio (discretamente) alla lotta contro l’islamofobia. Anche se la partecipazione è stata meno importante di quello che lasciava presagire l’assemblea sullo stesso tema che si è tenuta a Saint-denis due settimane prima e che aveva riunito più de 600 partecipanti.
La mobilitazione di ieri presentava una composizione molto eterogenea e ha riunito la maggior parte della lotte che il clima post-CharlieHebdo, tra odio dell’islam, fanatismo reppublicano e santificazione della polizia, mette in posizioni critiche. Tuttavia gli slogan cantati da ogni gruppo hanno messo in risalto la mancanza di rivendicazione comune tra le diverse realtà molto frammentate. C’è quindi da vedere se dopo essere scesi in piazza assieme ieri si può costruire una mobilitazione unita.
È da notare il numero impressionante di collettivi firmatari dell’appello (ben 125!) molti dei quali in piazza non si sono visti come quali Attac, il Partito comunista francese e il sindacato CGT. Il corteo di ieri è stato targato dalla destra extraparlamentare come “francofobo”. I media mainstream, d’abitudine piuttosto favorevoli alla copertura di queste manifestazioni anti-razziste tutto sommato abbastanza istituzionali, hanno steso questa volta un velo di silenzio sulla mobilitazione parigina e nella ventina di altre città francesi, focalizzandosi sulle elezioni dipartimentali di questo weekend e promettendo un’ondata del Fronte nazionale.
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