Pavia: rompiamo i divieti, prendiamoci le strade
Gli antifascisti pavesi, gli stessi che portano avanti con costanza e determinazione le lotte sociali, nonostante i divieti imposti dalla questura nel tentativo di preservare la pace sociale della provincia sonnolenta, si sono conquistati la piazza principale della città. Nel pieno centro cittadino, una carica della polizia, durante la quale alcuni passanti tra cui una cittadina invalida, sono stati colpiti, non ha impedito al corteo di guadagnarsi le vie del centro.
Il sindaco per paura di contestazioni a seguito del vergognoso sfratto eseguito solo due giorni fa con un ingente dispiegamento di forze dell’ordine e per l’atteggiamento ambiguo usato nella gestione della giornata di oggi si è asserragliato nel Palazzo Comunale.
Anche oggi a Pavia abbiamo visto la polizia schierarsi in difesa dei nostalgici della RSI, manganellando chi si impegna quotidianamente al fianco degli ultimi nelle lotte sociali.
Così anche a Pavia si è dimostrato che, in merito alle critiche sulla pratica dell’antifascismo che sono seguite alla manifestazione nazionale del 24/1 a Cremona, l’antifascismo non può ridursi a mera celebrazione. Esso deve essere politica antagonista ad un sistema di sfruttamento nel quale varie forze cercano di innescare o supportare una guerra tra poveri, riuscendo a contrapporvi invece una pratica netta e chiara di conflitto, che sottragga terreno ed agibilità a questi scarti della storia.
Con Emilio che resiste!
Fuori i fascisti dalle città!
I Compagni e le Compagne Antifascisti/e Pavesi
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