Pestaggi e raid squadristi a Roma
Le accuse sono associazione a delinquere finalizzata all’incitamento, alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali e poi minacce, lesioni, detenzione di armi da sparo e altri reati, non si parla di arresti (è inutile rigordare la profonda amicizia che lega i fascisti alle forze dell’ordine di questo paese). La rete di picchiatori non si trova solo a Roma ma altre perquisizioni sono state effettuate a Chieti e Ferrara.
Oggi è stato perqusito un altro covo, la ex casa del fascio occupata dai ratti tempo fa. Lì avvenivano i processi ai militanti del partito che non si comportavano bene (magari quelli che non si impegnavano abbastanza a picchiare 10 contro un lavoratore che torna a casa da solo la sera) e dove pure venivano puniti dai loro stessi camerati: percosse, bastonate, minacce.
Verrebbe da dire fino a che si picchiano fra di loro meglio così ma è comunque interessante notare quali sono i riferimenti di questi difensori dell’Italia cattolica. Infatti il tribunale era agghindato da una croce nazista in oro e dagli immancabili busti di Mussolini e nel corso della perquisizione sono stati trovati numerosi coltelli.
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