Tra Forza Nuova e PD: cronaca e riflessioni di una serata antifascista
Quello che è andato ieri sera in scena a Modena ha dell’incredibile, è bene quindi partire con un’attenta narrazione dei fatti. Da qualche settimana Forza Nuova aveva annunciato che in data 10 luglio si sarebbe tenuta una fiaccolata cittadina nella nostra città contro lo Ius Soli, legge ancora discussa in Parlamento che prevede l’acquisizione automatica della cittadinanza a chiunque nasca sul territorio italiano. Di cittadini, la fiaccolata, ne ha visti ben pochi: diverse sono, infatti, le realtà di estrema destra che hanno aderito, tra cui il Fronte Veneto Skinhead, Azione Identitaria, Forza Italia, e, udite udite, Terra dei Padri, circolo culturale fascista aperto a Modena lo scorso inverno. In circa un centinaio, tra cui lo stesso Roberto Fiore, hanno sfilato nella cintura che circonda il centro cittadino a suon di cori razzisti e braccia tese. Nel cuore del centro storico, di fronte al Monumento ai Caduti, si teneva un presidio che racchiudeva diverse realtà politiche di sinistra e sindacati confederali, in cui il Sindaco PD ha avuto l’ennesima occasione di farsi bello di fronte ai cittadini mentre, a poche centinaia metri, l’estrema destra passeggiava per le vie del centro. Ed è qui che un gruppo cospicuo, composto da giovani e migranti, ha deciso di muoversi con un corteo che da un lato definisse la totale incompatibilita’ con la piazza istituzionale e che dall’altro, realmente, potesse spiegare alla cittadinanza tutta che l’antifascismo non è una medaglia da esporre ogni qual volta che Forza Nuova decide di sfilare in città, ma un agire quotidiano che sappia smascherare e distruggere ogni forma strisciante di razzismo e prevaricazione, che oggi più che mai caratterizzano anche la svolta autoritaria e repressiva delle politiche del Partito Democratico. Il tentativo di attraversare le vie del centro ha sin dal principio messo in difficoltà la Questura, la quale ha ripetutamente schierato cordoni di celere impedendo agli antifascisti di proseguire, fino a chiuderli tramite due cordoni schierati pronti a caricare. Alle parole del Questore (podestà!), che, a gran voce, rivendicava il proprio potere sulla città, la determinazione degli antifascisti bloccati e la solidarietà delle centinaia di persone che, dopo aver abbandonato la vergognosa “piazzata istituzionale”, sono giunte a sostenere i compagni e le compagne contro gli infami dispositivi messi in atto dalla Questura, questa si è trovata costretta a sciogliere un cordone, e il corteo ha potuto proseguire. Ci si è poi diretti verso la piazza centrale per poter spiegare quanto accaduto a pochi metri dal Sacrario dei partigiani caduti, dove, con i cittadini solidali, si ripreso il corteo, nuovamente bloccato a poche decine di metri da un altro plotone di polizia. La giornata è terminata continuando a presidiare le zone del centro storico dove Forza Nuova &co non potranno mai avvicinarsi.
Innanzitutto registriamo la solita compostezza ipocrita di chi si ritrova beatamente davanti al Sacrario in cui le stesse fotografie dei partigiani caduti sembrano ripudiarli, loro che ai fascisti sparavano clandestinamente. Era presente tutto la sinistra istituzionale, il sindaco Muzzarelli e il suo partito. Ci sembra che almeno prendere le distanze da certe dinamiche sia doveroso, per lo meno ammettere che le stesse persone con cui ci si ritrova in piazza sono quelle che con le loro politiche legittimano le calate fasciste (in questo senso la legge Minniti-Orlando ne è un esempio lampante in quanto istigazione alla guerra fra poveri).
In secondo luogo occorre evidenziare il ruolo puramente repressivo della polizia in città, giostrata da un Questore capace unicamente di minacciare cariche e feriti, sequestrando letteralmente 50 persone a sfregio di ogni principio democratico. Questa dinamica, senza la perseveranza e la determinazione di giovani, precari e migranti in corteo non si sarebbe potuta evincere e i cittadini partecipanti alla piazza istituzionale sarebbero stati unicamente bombardati di messaggi fuorvianti di un Sindaco in pieno accordo sulla gestione delle piazze con il Questore.
Ieri Modena non ha sofferto tanto per la calata forzanovista, quanto per la gestione dell’ordine pubblico, con il Pd e la Questura a braccetto nel definire i dispositivi repressivi da mettere in atto contro gli antifascisti, difendendo nel frattempo i fascisti. Ormai, però, ogni qual volta che la Questura tentadi farla da padrona in questa città, sbatte sempre le corna contro la determinazione militante: a febbraio dei lavoratori Si Cobas, ieri degli antifascisti e delle antifasciste.
Lavorare politicamente nei quartieri e nelle periferie, mettere a nudo le debolezze della controparte in ogni occasione, per quanto la fase sia complessa, restano obiettivi a cui non possiamo non guardare per scardinare e rivoltare questo presente.
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