Ankara-Diyarbakir: colpo su colpo
Proprio a pochi passi dal parlamento e dal quartier generale dell’esercito, che dovrebbe essere la zona più controllata della Turchia. Un segnale di come l’imponente sistema militare turco mostri sempre più falle.
Questo attacco potrebbe essere la legittima rappresaglia contro le violenze inaudite a cui da mesi sono sottoposte le popolazioni curde nel sud est della Turchia da parte del governo centrale, compresi i suoi continui attacchi alle unità di difesa curde che combattono l’isis in Siria.
Il Pkk, però, smentisce il suo coinvolgimento: uno dei rappresentanti del Partito dei lavoratori del Kurdistan, Cemil Bayik ha detto:”Non sappiamo chi abbia effettuato l’attacco di Ankara, ma potrebbe trattarsi di un atto di ritorsione per i massacri in Kurdistan”.
Anche le YPG siriane naturalmente smentiscono ogni ruolo in questa azione di guerra, come è naturale che sia, vista la demonizzazione di Erdogan nei loro confronti, che ha tutto l’interesse a metterle in cattiva luce con l’Unione europea e gli stati uniti, oltre che quello di incrinare i loro rapporti delle HPG con la Russia, vista l’alleanza in corso.
Il PKK in questi mesi ha privilegiato il combattimento nelle zone curde del Bakur, per non affievolire le aperture che pezzi della sinistra turca hanno mostrato verso il partito HDP nelle ultime elezioni. Ecco perché il PKK ha evitato di colpire nelle grandi città. Dopodiche non possiamo escludere che questo attacco di Ankara sia un’azione di pezzi della sinistra rivoluzionaria turca, che da anni praticano la lotta armata contro il governo turco.
Questa mattina, invece, un’esplosione ha colpito un convoglio militare nel Sud-est della Turchia. Almeno sette soldati turchi sono rimasti uccisi. A far saltare in aria il convoglio militare sulla strada che collega Diyarbakir, la più grande città nel Sud-est a maggioranza curda, al distretto di Lice, è stata una mina fatta detonare a distanza alle 9:40 locaIi probabimente dai militanti del Pkk, che da mesi resistono alla violentissima offensiva turca. Attacchi del genere contro i soldati sono stati compiuti diverse volte negli ultimi mesi nel sud-est della Turchia nel tentativo di rallentare i massacri di cui si rende protagonista l’esercito turco.
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