InfoAut
Immagine di copertina per il post

Banche italiane verso il crac, e il governo Renzi è pronto a morire per loro

Negli ultimi due giorni Montepaschi di Siena ha perso più del 30%, scendendo sotto il miliardo di capitalizzazione e facendo intravedere seri rischi per la sua tenuta a meno di interventi decisi nei suoi confronti, in particolare dei “titoli tossici” da questa posseduti. La banca senese è l’istituto più sotto i riflettori di quelli (Unicredit, Intesa San Paolo, Carige) che sembrano essere destinati ad interventi di inserimento di liquidità da parte del governo, uscito sconfitto dalle negoziazioni con la Commissione Europea sulle modalità di questo nuovo “salvataggio”.

La forzatura di Renzi al meeting con la Merkel e Hollande tenutosi immediatamente dopo la Brexit, dove il premier aveva tentato di ottenere una maggiore e rinnovata flessibilità per l’Italia con la possibilità di usare il fondo Salva Stati dell’UE per non dover ricorrere al bail-in, si è risolta infatti in una Caporetto per Renzi, evidentemente abbandonato anche dai poteri forti della finanza internazionale che hanno fatto esprimere in modo inequivocabile Frau Angela.

Il ducetto fiorentino ingenuamente sperava di poter sfruttare un improbabile rapporto di forza a suo favore per ottenere maggiori possibilità di azione, negate più recentemente dal presidente dell’eurogruppo Djisselbloom che in accordo con quanto detto dalla Merkel ha praticamente obbligato l’Italia a rispettare le condizioni attuali, quelle appunto del bail-in, il sistema di risoluzione di un’eventuale crisi bancaria che prevede l’esclusivo e diretto coinvolgimento di azionisti, obbligazionisti, correntisti della banca stessa.

Il problema è che la Brexit non è considerata dalla Merkel e dalla Germania come una delle “circostanze eccezionali” che permettono l’intervento del fondo Ue.

Bisogna intendersi: neanche la Germania rispetterà queste regole quando le farà comodo; soprattutto se si va a guardare alle possibilità di fallimento di diverse sue banche regionali (Landesbank) e alla necessità di salvaguardare la tenuta di Deutsche Bank. Questo è il vero istituto “too big to fail” che potrebbe, in caso di turbolenze sul suo conto, provocare scenari da Lehman Brothers volume 2 dato che la sua esposizione è maggiore di quella di Jp Morgan e che lo stesso FMI la definisce la più grande minaccia a livello globale per la tenuta dell’economia. Il problema è che la Germania conta e può imporre le sue regole; L’Italia, semplicemente, no.

Renzi evidentemente coglie le possibili conseguenze dirompenti di un provvedimento che avrebbe un forte significato politico, e di fronte ad una opinione pubblica sempre più schierata contro il premier rischierebbe di dare la mazzata definitiva alle possibilità di vincere il referendum sulle riforme costituzionali; non è un caso che proprio oggi sembra essere giunta la decisione finale sulla data della consultazione, che dovrebbe essere il 6 novembre.

L’apparato politico e mediatico sta già iniziando allora  a “prepararsi il terreno”. La retorica utilizzata per nuovi interventi nel settore bancario è quella che punta tutto sulla Brexit, e dei rischi per la stabilità finanziaria che questa porterebbe per una UE inadeguata politicamente a gestirla se continuerà con la strada di Merkel e Schauble. Il tutto eliminando alla radice ogni riflessione sulla politica economico-finanziaria del governo negli ultimi anni.  Retorica abusata anche da Ignazio Visco, presidente della Banca d’Italia, all’assemblea dell’Abi di oggi. Assemblea dove lo stesso presidente dell’Abi Patuelli ha commentato allo stesso modo la vicenda, arrivando a parlare del bail-in come di un qualcosa che cozza con la Costituzione Italiana, attaccando politicamente questo strumento e le politiche dell’Unione Europea in materia.

E’ pacifico affermare che se il governo dovrà procedere alla ricapitalizzazione delle banche più in sofferenza rispetto agli stress test previsti per il 29 luglio, l’esecutivo potrebbe trovarsi un nuovo problema davanti, che consiste nei circa 60mila risparmiatori minacciati. Renzi ha già aperto il dibattito sul tema, e impostato la sua narrazione sulla necessità di salvaguardare i correntisti e non gli azionisti, ergendosi ad assolutamente non credibile difensore degli interessi dei risparmiatori soprattutto dopo quanto successo negli scorsi mesi con la vicenda di Etruria e le sue sorelle.

L’errore da non fare per chi sta già lavorando a percorsi di forte contestazione al governo Renzi e alla sua cricca da qui al referendum è quello di non centrare il punto reale che queste dimensioni ci offrono: evitare velleità di definizione di soggettività politiche specifiche che non esistono in quanto tali su questo tema, rifuggire scorciatoie di iniziative di bandiera e che offrano una pura e semplice rappresentazione minoritaria ed identitaria della quale non sappiamo che farcene. Più produttivo è senza dubbio inserire la questione all’interno di un attacco complessivo al governo Renzi sul tema dell’austerità che sappia essere contenitore largo per tutti gli espropriati e gli impoveriti della nostra società.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Perché la Silicon Valley sostiene Trump

Nei racconti della Silicon Valley scritti da sé medesima, tutti disponibili in rete o in libreria, si legge di un capitalismo eccezionale, guidato da uomini fuori dal comune.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Lo storico israeliano Avi Shlaim ha abbandonato il sionismo molto tempo fa. Ora è al fianco di Hamas

Shlaim, dell’Università di Oxford, sostiene che Hamas incarna la resistenza palestinese e si allontana persino dai suoi colleghi più radicali.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Gli Stati Uniti e il «capitalismo fascista»

Siamo dentro a una nuova accumulazione primitiva, a un nuovo ciclo strategico innescato da Trump.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Israele sta perpetrando un olocausto a Gaza. La denazificazione è l’unica soluzione possibile

Il micidiale etno-suprematismo insito nella società israeliana è più radicato di Netanyahu, Ben Gvir e Smotrich. Deve essere affrontato alla radice.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio 2024 delle questioni del lavoro in Cina (pt.1)

Traduciamo questo contributo da Chuangcn.  Prefazione a cura di Chuang.  Dal 2020, un gruppo anonimo di netizen si riunisce per redigere una rassegna annuale delle lotte del lavoro (o, nella loro terminologia, “incidenti nel diritto del lavoro”) e delle tendenze sociali ad esse collegate in Cina. L’iniziativa è guidata dall’utente WeChat “Chiapas Eastern Wind TV” […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La questione della Palestina nel mondo di lingua cinese

Nell’ottobre 2023, con l’operazione “Diluvio di al-Aqsa” lanciata da Hamas e la brutale risposta di Israele, il movimento di solidarietà con la Palestina è ricomparso in Cina.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La società della resistenza e la liberazione degli oppressi. La lunga storia di Hezbollah

Appena il governo di Beirut ha deciso il disarmo di Hezbollah, immediatamente nella capitale sono scoppiate proteste e cortei, non solo opera del partito sciita, ma di molti altri partiti e semplici cittadini.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

I signori della terra: i latifondisti transnazionali e l’urgenza di una redistribuzione

Troppa terra in poche mani: le dieci multinazionali che controllano milioni di ettari

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

E’ uno sporco lavoro / 3: Hiroshima Nagasaki Russian Roulette

Sono ancora una volta delle parole, in parte esplicite e in parte giustificatorie, quelle da cui partire per una riflessione sul presente e sul passato di un modo di produzione e della sua espressione politico-militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Comunicato delle realtà palestinesi italiane

Roma, 4 ottobre 2025, un milione in piazza per la Palestina libera e la sua Resistenza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Alcune riflessioni a caldo su “Blocchiamo tutto”

E’ quasi impossibile fare un bilancio organico di queste giornate incredibili. Il movimento “Blocchiamo tutto” ha rappresentato una vera discontinuità politica e sociale nella storia italiana.

Immagine di copertina per il post
Culture

Al mio popolo

Lo scorso 25 settembre è deceduta a Cuba Assata Shakur, importante membro delle Pantere Nere prima, della Black Liberation Army poi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas accetta parte dell’accordo. Trump chiede a Israele il cessate il fuoco

Hamas ha risposto al piano del presidente Usa Donald Trump sul futuro di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: 473 i componenti della Global Sumud Flotilla rapiti. Continua il viaggio della Thousand Madleens to Gaza

Sono 473 i componenti degli equipaggi della Global Sumud Flotilla rapiti in acque internazionali dalle forze occupanti dell’esercito israeliano dopo l’assalto alle imbarcazioni iniziato la sera di mercoledì 1 ottobre 2025 a meno di 70 miglia da Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Feroce repressione sui pensionati davanti al Congresso ha fatto 20 feriti

I manifestanti stavano sul marciapiede quando le forze di sicurezza federali sono passate all’attacco. Denunciano l’uso di un nuovo gas irritante, più potente di quelli precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccando tutto – E’ sciopero generale

Oltre 100 manifestazioni in tutta Italia. Nonostante le intimidazioni del governo le piazze si sono riempite ovunque. Superati ampiamente i numeri del 22 ottobre in molte città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giorni di protesta in Marocco

Dal 25 settembre sono in corso una serie di mobilitazioni nelle città più grandi del Marocco, da Tangeri fino ad Agadir.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Comunicato di solidarietà all3 compagn3 fermate il 22 settembre a Milano: Ettore e Mina liber3 subito!

Ripubblichiamo il comunicato di solidarietà nei confronti di Ettore e Mina, ora agli arresti domiciliari a Milano scritto e pubblicato dal coordinamento cittadino Torino per Gaza

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccata la Global Sumud Flottila: aggiornamenti dalle piazze di tutta Italia

Dalle 20.30 di ieri sera circa è iniziato l’abbordaggio da parte delle navi militari dell’IDF nei confronti delle imbarcazioni della Global Sumud Flottilla.