InfoAut
Immagine di copertina per il post

Catalogna, countdown verso le elezioni del 21D; in 50 mila a Bruxelles con Puigdemont

||||

La Catalogna torna a far parlare di sé nei notiziari continentali e del globo dopo l’ imponente manifestazione tenutasi ieri a Bruxelles.

Una marea umana di 50mila persone ha paralizzato il centro della capitale belga coniugando la volontà di potersi costituire in Repubblica Indipendente e al contempo bussare alla porta dell’ Unione Europea per richiedere la fine dello status di repressione che ha portato il presidente del Govern della Regione insieme a quattro suoi consiglieri a spostarsi di oltre 1300 chilometri per sottrarsi al giudizio del Tribunale Supremo spagnolo e scombinare il quadro imposto dal pugno duro dell’ Esecutivo di Madrid col benestare del Re Felipe.

Il portavoce di Juncker ha glisssato sul portato della manifestazione di ieri, la prima nella storia recente dell’ Unione Europea che vede decine di migliaia di persone travalicare i confini degli Stati Membri in questa modalità.

Si infiamma così il clima già di per sé teso e incerto della campagna elettorale verso le elezioni del 21 Dicembre. Elezioni straordinarie imposte da Madrid dopo la destituzione effettiva del Govern in relazione alla cessazione dello statuto di autonomia regionale della Catalogna previsto dall’ articolo 155 della Costituzione Spagnola. Una destituzione e degli arresti aspramente criticati da più fronti oltre a quello del blocco indipendenstista e che travalicherebbero le stesse garanzie costituizionali. All’ inasprimento degli alterchi giudiziari, con un Governo catalano costretto all’ inagibilità e un Parlament autonomico svuotato in tal modo di diverse funzioni, queste settimane hanno visto un ridimensionamento dei toni politici che però inevitabilmente preannuncia la turbolenza elettorale e post-elettorale.

In un crescendo scandito dalle previsioni sondaggistiche la rincorsa alle elezioni volute da Rajoy e e il suo esecutivo e a cui il blocco independentista non ha rinunciato a sottrarsi è caratterizzata comunque da un soffocamento delle istanze di chi non vede il suo futuro nella Spagna attuale. Dalla requisizione di manifesti elettorali ad attivisti della CUP, fino ad arrivare alla proibizione di cartelli e manifesti che recitino “Libertà per i prigioneri politici” davanti a edifici pubblici e municipi, alla sproporzione totale e abbastanza scontata dell’ esposizione mediatica del blocco unionista nei confronti delle ragioni indipendentiste nel paese iberico, l’ eccezionalità dello status quo è evidente quanto silenziato internazionalmente. Tant’è che per il 21 Dicembre da una parte vediamo la richiesta di osservatori internazionali ai seggi declassata dagli stessi Istituti statistici spagnoli e dall’altra la febbrilità nei comuni catalani per cercare di poter essere quantopiù garanti di non avere conteggi sbagliati e irregolarità durante le operazioni di scrutinaggio e voto.

D’altronde, dall’ impennata dello scontro protrattasi dal finire di Settembre, con un Ottobre “di passione” per milioni di catalani, l’ impressione è che ci si trovi a una empasse del blocco indipendentista istituzionale ma al contempo che il sentimento di sfiducia e ostilità verso il Governo di Madrid, il Parlamento spagnolo e le istituzioni filo-monarchiche cresca e si possa incanalare in più direzioni. Sicuramente, dopo la dichiarazione – non dichiarazione unilaterale, l’ attacco centralizzatore del Partido Popular spalleggiato da quasi tutto l’arco Parlamentare (con la famosa “equidistanza” di Podemos tra “no 155” e “no DUI” cha ha finito con l’acconsentire alle manovre della destra filo-franchista spagnola) e i passaggi repressivi esemplari e non (i presidenti di Omnium e Assemblea Nazionale Catalana, “els Jordis”, sono in carcere da quasi due mesi), i passaggi istituzionali del Governo catalano sono stati da un lato schizofrenici e dall’altro hanno marcato una distanza netta rispetto a quella vicinanza tra “volontà popolare” e “decisionalismo partitico” che la stessa mozione indipendentista pareva aver assorto a suo carattere principale e fondante della diversità rispetto all’autoritarismo spagnolo.

Questo carattere è ancora insito nella mente e nelle prospettive della base indipendentista e anche di quella che si è mobilitata contro lo stato centrale l’ 1 Ottobre, il 3 Ottobre così come nello sciopero di Novembre. Ora, la posta in gioco molto alta, che contrappone la rosa dei partiti unionisti a quelli indipendentisti, vede questi ultimi essersi caratterizzati per la mancanza di volontà di fare una lista unica dicotomizzando completamente il campo della contesa. Anzi, il partito di Puigdemont, PdeCat, e ERC n questi ultimi giorni non nascondono frizioni dovute alla probabile crescita di peso elettorale di quest’ultimo, mentre la CUP ha già annunciato che rivedrà completamente la sua formulazione costitutiva dopo le elezioni. In generale, l’aria è che la sfiducia verso i partiti che formavano il Govern potrebbe favorire il blocco “filo-Madrid”, con una crescita esponenziale di Ciudadanos e sondaggi che parlano di una forbice risicatissima tra i due poli.

All’ interno di un quadro molto caotico e di una cornice elettorale di per sé resa unica dalle attuazioni repressive imposte dal Partido Popular a tutto campo (non solo arresti e destituzioni, ma tantissima censura e centinaia di provvedimenti legali di diversa natura contro persone indipendentiste), la sovraesposizione dei partiti sta mettendo in secondo piano le rivendicazioni e i desideri espressi dai ceti popolari. In Catalogna, de facto, ambiti assembleari autorganizzati e trasversali, non hanno mai cessato di proliferare, (in particolare i Comitati di Difesa della Repubblica), mentre il dibattito legato agli attivisti e alle organizzazioni che mettono in campo lotte sociali nei territori vede l’oscillazione tra chi intende insistere nella frattura ormai cronica tra “l’ essere Stato” centrale “e il farsi “altro-Stato” su basi e presupposti non etnici, e chi invece pensa che sia ora di rinforzare una posizione al di fuori di questa dicotomia per non dare linfa agli interessi dei partiti sovranisti costituiti e agli interessi di natura capitalistica a cui sottendono.
La mozione indipendentista di fatto è mancata in questi due mesi della capacità di allargare i meccanismi di decisionalità e consenso riguardo a una Repubblica che è stata solo dichiarata ma di cui non si è avuto traccia di una apertura di dibattito costituente e di massa che resta nelle aspettative di tante persone. Saranno queste ultime l’ago della bilancia del 21-D.

L’ immediata scadenza elettorale sarà nondimeno centrale per quanto riguarda la ridefinizione dei rapporti di forza in seno allo stato spagnolo, per ciò che concerne la tenuta o lo sgretolamento del blocco favorevole all’ articolo 155, la capacità del Partito Popolare di fare leva sulla questione catalana per tenere alte le pulsioni nazionaliste e rintuzzare gli scandali interni di corruzione e finanziamenti illeciti, il posizionamento di Ciudadanos nei confronti di Rajoy e i suoi, per arrivare poi allo snodo fondamentale della tenuta complessiva dell’ economia spagnola e gli asset che ne conseguiranno, sia in politica interna che all’ interno di un probabile declassamento a livello internazionale. 

Un declassamento e una svalutazione della Spagna rispetto ai mercati su cui l’ Unione Europea si gioca non poco a breve termine; il glissare sulla questione catalana potrebbe essere dettato dai forti timori di Bruxelles di una contrazione economica ancora più accentuata nel cuore del vecchio continente a trazione neo-liberale che accrescerebbe ancora di più pulsioni anti-euriste e risentimento popolare su larga scala specie di fronte a una implementazione delle misure di austerità.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

catalognaspagna

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il cambiamento climatico è una questione di classe/1

Alla fine, il cambiamento climatico ha un impatto su tutti.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il coltello alla gola – Inflazione e lotta di classe

Con l’obiettivo di provare a fare un po’ di chiarezza abbiamo tradotto questo ottimo articolo del 2022 di Phil A. Neel, geografo comunista ed autore del libro “Hinterland. America’s New Landscape of Class and Conflict”, una delle opere che più lucidamente ha analizzato il contesto in cui è maturato il trumpismo, di cui purtroppo tutt’ora manca una traduzione in italiano.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Controsaperi decoloniali: un approfondimento dall’università

n questo momento storico ci sembra inoltre cruciale portare in università un punto di vista decoloniale che possa esprimere con chiarezza e senza peli sulla lingua le questioni sociali e politiche che ci preme affrontare. Sempre più corsi di laurea propongono lezioni sul colonialismo, le migrazioni e la razza, ma non vogliamo limitarci ad un’analisi accademica: abbiamo bisogno dello sguardo militante di chi tocca questi temi con mano.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Stati Uniti: soggetti e strategie di lotta nel mondo del lavoro

L’ultimo mezzo secolo di neoliberismo ha deindustrializzato gli Stati Uniti e polverizzato il movimento operaio.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’intelligenza artificiale. Problemi e prospettive

L’Ai attuale è una grande operazione ideologica e di marketing, confezionata per aumentare il controllo delle persone e restringere il margine di libertà digitale” (1) Intervista a Stefano Borroni Barale, da Collegamenti di Classe L’Intelligenza artificiale (Ai) è un tema oggi talmente di moda che persino il papa ha ritenuto indispensabile dire la sua sull’argomento. […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’enigma Wagenknecht

Dopo le elezioni regionali del Brandeburgo, il partito di Sahra Wagenknecht (BSW) ha confermato di essere una presenza consolidata nel panorama politico tedesco. di Giovanni Iozzoli, da Carmilla Il profilo stesso di questa aggregazione non autorizza la sua collocazione nel campo delle performance elettorali effimere o occasionali: le radici sociali sono solide e si collocano […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ribellarsi per la Palestina è possibile e necessario più di prima: una riflessione dal casello di Roma Ovest su sabato 5 ottobre e DDL 1660

Con questo articolo vogliamo proporre una riflessione sulla giornata di mobilitazione per la Palestina di sabato 5 ottobre a partire dall’esperienza di lotta e conflitto che abbiamo avuto come studentə e giovani di Pisa partitə con il pullman di Studentə per la Palestina, per arrivare a Roma.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il trattore torna al campo.. e adesso?

I primi mesi del 2024 sono stati segnati in molti paesi d’Europa dall’esplosione del cosiddetto “movimento dei trattori”.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Militarizzazione, guerra contro il popolo e imprese criminali in Messico

Nessuno con un minimo di sensibilità umana può rimanere indifferente alla violenza esorbitante che viviamo in Messico, sono circa 30.000 le persone uccise solamente nel 2023, mentre nel maggio di questo 2024 ne sono state assassinate 2.657.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Abbecedario dei Soulèvements de la Terre – Composizione

Pubblichiamo di seguito un estratto del libro “Abbecedario dei Soulèvements de la Terre. Comporre la resistenza per un mondo comune” in uscita per Orthotes Editrice, curato nella versione italiana da Claudia Terra e Giovanni Fava.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Valencia: disastro climatico, lotta di classe e governance di estrema destra

158 morti. È questo il bilancio provvisorio delle imponenti inondazioni che hanno colpito la regione di Valencia, in Spagna, il 29 ottobre.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Amnistia in Catalogna, prosegue il dibattito

In Spagna è stata respinta l’attesa legge sull’amnistia per gli attivisti indipendentisti catalani e per le persone coinvolte nel referendum dell’ottobre 2017.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Scontri in centro a Madrid, l’ennesima manifestazione di una destra ipocrita e disperata

“Chi può fare qualcosa, la faccia” diceva qualche giorno fa José María Aznar, ex premier e leader spirituale del Partito popolare (Pp). Il messaggio è stato rilanciato da altri rappresentanti politici e mediatici della destra ed estrema destra spagnola —se nel paese iberico è ancora possibile fare questa distinzione— e ha spronato centinaia di persone […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Spagna: un’agricoltura che consideri l’acqua come un bene comune

L’inquinamento e la scarsità dell’acqua derivanti dal cambiamento climatico ostacolano le prospettive delle generazioni attuali e future.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Spagna: smascherato un sesto agente di polizia sotto copertura nei movimenti

In 15 mesi, un totale di sei agenti di polizia sotto copertura sono stati identificati nei movimenti sociali in Spagna e Catalogna. L’ultimo poliziotto è stato scoperto dopo un’operazione di infiltrazione che è durata nove anni…

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Spagna, elezioni: avanti il PP, ma di misura. In calo i fascisti di VOX. PSOE e SUMAR tengono. Nessuno ha la maggioranza assoluta

Alle elezioni politiche in Spagna vince il Partido popular, ma di misura. La destra non sfonda. Contro i pronostici, i socialisti del Psoe, guidati dal premier uscente Sanchez, tengono. In calo, invece, la destra fascista e sovranista di Vox.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Una poliziotta si è infiltrata per tre anni nei movimenti popolari a Girona

L’ufficiale del Corpo di Polizia Nazionale spagnolo Maria I.T. è la quarta spia scoperta nella classe del 2019. La sua missione di spionaggio si è concentrata sull’indipendentismo, l’antirazzismo e il movimento per la casa.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Spagna, alla polizia piacciono le palestre popolari. Per infiltrarsi

Identificata un’agente infiltrata nei movimenti di Madrid. Si aggiunge alla lista di poliziotti infiltrati a Barcellona e Valencia di Ter Garcìa da PopOff Quotidiano Mavi, come si è saputo, ha contattato La Animosa per la prima volta il 5 novembre 2022 per proporle di organizzare un evento legato alla giustizia climatica. All’epoca, l’assemblea del centro […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lo sciopero nazionale delle lavoratrici di Inditex in Spagna: “È una scintilla in espansione”

In Spagna, la multinazionale Inditex (Zara, Bershka, Pull and Bear ecc) sta vivendo un acceso conflitto lavorativo al suo interno, da quando, lo scorso dicembre, un gruppo di lavoratrici ha organizzato uno sciopero molto partecipato che ha portato ad un aumento significativo dei loro stipendi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Euskal Herria. Manifestazione di massa per chiedere che il ritorno a casa dei prigionieri politici baschi diventi realtà

Sotto lo slogan “Etxera bidea gertu” e dopo due anni di mobilitazioni decentralizzate nei villaggi a causa della pandemia, Sare e Bake Bidea hanno riunito decine di migliaia di persone a Bilbao in difesa dei diritti dei prigionieri baschi.