InfoAut
Immagine di copertina per il post

Gli intoccabili: il PD frana e si attrezza per difendersi dalle contestazioni

Quando si mobilita l’armamentario retorico della lotta antimafia si può star certi altri danni verranno procurati altrove. In fondo si tratta di uno di quei tabù fondamentali che fonda la stabilità democratica e repubblicana imponendo l’idolatria e l’intoccabilità dei principi dell’autorità statuale e della legalità. Un meccanismo narrativo perverso che intorbidisce inevitabilmente ogni tentativo minimo di comprensione dei fenomeni sociali. Basta infatti sfogliare, anche distrattamente, la relazione finale della commissione parlamentare d’inchiesta dalla quale il legislatore ha tratto ispirazione, per accorgersi come fenomeni distanti, differenti quando non alternativi, vengano accomunati sotto la medesima etichetta di atti indimidatori contro gli amministratori locali. Sotto la stessa casistica cadono i tentativi della criminalità organizzata di condizionare l’apparato pubblico e le sue scelte, come gli episodi registrati in val di Susa (non si dice quali, ma poco importa in fondo); i fatti riconducibili alla rivalità politica come le proteste per il diritto alla casa (con la partecipazione di elementi appartenenti alla galassia antagonista). Non solo i moventi sono ricondotti all’indistinzione ma la stessa casistica degli atti intimidatori resta vaga e indeterminata. Sono allo stesso titolo atti intimidatori l’incendio di un auto, la violenza privata, uno stato su facebook e un volantino: cambia solo il grado, da grave a lieve.

Il fatto sul quale il legislatore interviene, poniamo un attentato incendiario alla casa di un sindaco qualsiasi in una qualsiasi città o cittadina, istituisce una norma la cui forza si estende a una casistica ben più articolata, complessa e diversificata. L’occhio del legislatore privilegia le finalità che governano l’atto illecito: il contrasto dell’autorità istituzionale, ad esempio. Questo aspetto su cui la norma si struttura, orienta poi l’interpretazione dei fenomeni. Qualsiasi genere di conflitto con la sfera istituzionale è interpretabile (e inquisibile) come atto intimidatorio se nel definire questo concorre l’intenzionalità di condizionare l’esistente in quanto apparato istituzionale di amministrazione di un rapporto sociale.

Giusto due anni fa la vicenda dei Precari Bros a Napoli vide lo storico movimento di disoccupati inquisito per associazione a delinquere con finalità estorsive. Cosa veniva contestato? In primo luogo la capacità di organizzarsi-contro per avanzare un potere contro un altro e così non subire più… la disoccupazione, la disperazione sociale, le clientele, l’arroganza di chi comanda, Tutto ciò sorge sulla fine di ogni contrattazione sociale possibile anche, e soprattutto, per la sproporzione nei rapporti di forza tra chi ordina la trama dei rapporti sociali e chi la subisce. L’impossibilità per noi della loro democrazia. Dove la democrazia non basta a regolare il mantenimento dei rapporti sociali arriva la magistratura. Non è certo da ieri, infatti, che vediamo solerti magistrati e zelanti poliziotti sostituire il Partito Democratico – per parlare giusto del polo politico più avanzato (addirittura?) della governamentalità di questo paese – in rappresentanza della politica, laddove il partito di sistema scivola troppo nelle contraddizioni della realtà che vorrebbe governare e subisce la conflittualità sociale. La Val Susa, ancora, ci insegna qualcosa a riguardo.

E’ un piano inclinato rispetto al quale il PD, e le forze che governano, sanno di scivolare. Le contestazioni si susseguono e le forze politiche si distinguono non tra chi si organizza nei contesti e nelle contraddizioni della conflittualità sociale, ma tra chi può almeno attraversarli e chi ne è irrevocabilmente straniero. Sotto questo profilo abbiamo l’impressione che l’uso che gli strati proletari hanno fatto, anche nell’ultima tornata elettorale, del movimento 5 stelle testimoni per loro quanto meno la titolarità di un lasciapassare a non venir presi a sputi ogni qualvolta si presentano per strada. Non poco al giorno d’oggi. Un Tronti dedito a una serie di novelle considerazioni più inadeguate che inattuali, ha di recente dichiarato che il Partito Democratico deve riscoprire il conflitto. Ma di cosa stiamo parlando? Un più smaliziato Macaluso in un’intervista sull’Unità ha replicato: ‘certo, ma chi lo fa? Quale partito, quali militanti, quali figure?’. Giusto un borioso come Sala, l’orgoglio dei democratici alle recenti amministrative (caspita!) poteva raccogliere la sfida, così ieri ha deciso di tenere al Giambellino la prima riunione di giunta. Voleva parlare alla gente. Non con la gente, alla gente. Manco a dirlo si sono rinchiusi in una sala con la stampa. Fuori dalla porta, polizia e carabinieri, oltre di questi gli abitanti del quartiere ai quali ancora non tornano i conti di EXPO e gli sgomberi Aler per ripulire Milano in vista del gran banchetto, ancora oltre il resto del quartiere. L’ossessione per le periferie sta diventando proporzionale esattamente al loro grado di impraticabilità per il PD.

Martedì a Pisa, dopo il crollo del soffitto in una casa popolare, gli inquilini e alcuni membri del comitato di quartiere di Gagno si sono recati in comune per chiedere conto dell’accaduto all’assessore comunale alla casa la quale per tutta risposta ha girato i tacchi e si è data alla fuga scortata dagli agenti municipali. In serata un comunicato di due senatrici del Partito Democratico, Cardinali e Gatti, hanno invocato la pronta approvazione anche alla camera del ddl di contrasto agli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali: “Sono veri e propri atti intimidatori ai danni di quanti ancora oggi, seppur con mille difficoltà, svolgono il proprio dovere al servizio dei cittadini”. Una quadratura del cerchio perfetta, espressione della più pura e metodica disabitudine alla ruvidezza delle dimensioni sociali, all’incapacità di assumersi responsabilità politiche e di condurre un confronto. Prima ancora che un riscontro nell’effettualità giuridica del provvedimento di contrasto alle intimidazioni per mettersi in salvo, contenere e reprimere le spinte sociali che lo travolgono, il PD è in cerca di dispositivi autoassolutori. La macchina inizia a perdere pezzi: Renzi, lanciato verso il referendum su se stesso di ottobre, non è più un intoccabile.  

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ancora catene da spezzare – Appunti su pratiche di libertà e ed autodifesa

Negli ultimi anni, all’interno dei movimenti transfemministi italiani ed europei, si è manifestata una dinamica preoccupante: l’uso di linguaggi e strumenti nati per la liberazione come dispositivi di delegittimazione e controllo.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Nuova strategia Usa e chi non vuol capire

A proposito della nuova strategia degli Stati Uniti e le reazioni che ha suscitato

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Bulgaria: cade il governo dopo le proteste. Quali scenari?

Giovedì il primo ministro della Bulgaria Rosen Zhelyazkov ha annunciato le sue dimissioni.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’importante non è partecipare

Penso tuttavia che il punto cruciale, l’oggetto della nostra critica, debba essere la democrazia nel suo pieno sviluppo: la democrazia politica moderna.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ecomarxismo e Prometeo liberato

Nel Prometeo incatenato di Eschilo, Prometeo è una figura rivoluzionaria.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

I tatuaggi di Pete Hegseth, l’America Latina e la guerra che viene

Mentre scriviamo queste righe il Presidente degli Stati Uniti dichiara unilateralmente chiuso lo spazio aereo sopra il Venezuela.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ex Ilva: il riarmo divora la politica industriale (e la transizione ecologica)

Tutti i nodi vengono al pettine. Il governo sovranista con la sua manovrina accantona risorse per acquistare armi e manda alle ortiche quasiasi politica industriale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio 2024 delle questioni del lavoro in Cina (Parte 2). 

Proseguiamo la traduzione in lingua italiana di questi preziosi contributi sul contesto delle lotte in Cina nel 2024, tradotti in inglese dal collettivo Chuang.  Consapevoli delle profonde differenze tra il nostro contesto e quello cinese, a sua volta molto difficile da restituire come un intero, alcuni dati e considerazioni che vengono avanzati nel testo sembrano […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Rompere la pace dentro territori, fabbrica e università della guerra

Partiamo da qui, da questa inquietudine mai risolta e sempre irriducibile che accompagna la forma di vita militante, l’unica postura da cui tentare di agguantare Kairòs, il tempo delle opportunità che possiamo cogliere solo se ci mettiamo in gioco. 

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Nasce “HUB”, un bollettino sulla militarizzazione e le resistenze dei territori

Dal lavoro congiunto di mobilitazione, organizzazione e inchiesta degli ultimi mesi che ha coinvolto diverse realtà e lavoratorə di Pisa, Firenze, Livorno, La Spezia e Carrara nasce il primo numero di “HUB”

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Mohamed Shahin è libero!

Di seguito ripubblichiamo il comunicato della campagna Free Mohamed Shahin che annuncia la felice notizia della sua liberazione e un contributo dell’avvocato Gianluca Vitale.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

“Brescia schifa i fascisti”: in migliaia alla manifestazione antifascista. Corteo da Piazza Loggia

“Brescia schifa i fascisti”. Sabato 13 dicembre 2025 mobilitazione antifascista e antirazzista con almeno 3.500 persone scese in piazza contro la calata dell’estrema destra fascista e xenofoba

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Nasce il Presidio Permanente per la Tutela e il Rilancio della Sanità Lametina

Negli ultimi anni le criticità del sistema sanitario calabrese – e in particolare dell’area lametina – hanno raggiunto livelli non più tollerabili per una comunità che ha pieno diritto a servizi efficienti, sicuri e dignitosi.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

L’inutilità delle mega opere per i popoli

Quando si svolsero i Giochi Olimpici di Rio de Janeiro, nel 2016, lo stato intraprese la costruzione di varie grandi opere infrastrutturali, tra le quali spiccarono le funivie in alcune favelas, oltre all’ampliamento di aeroporti e autostrade, tutto con fondi pubblici.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ci stanno preparando alla guerra. E lo fanno contro di noi

Se militarizzano la società e ci chiamano nemici, la risposta è una sola: disertare la loro guerra, sottrarsi alla paura, spezzare il linguaggio che la legittima, difendere lo spazio vivo del dissenso.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lo sfruttamento (non) è un gioco

La campagna contro Rockstar Games per la reintegrazione dei lavoratori licenziati continua