InfoAut
Immagine di copertina per il post

I rivoltosi londinesi e il diritto al lusso

I rivoltosi londinesi e il diritto al lusso Walter Benjamin si interrogò a lungo sul motivo per cui gli insorti parigini del 1830 sparavano agli orologi pubblici, facendolo in modo del tutto spontaneo e senza accordarsi tra di loro. Capire cosa rappresentavano quegli orologi per i rivoltosi di Parigi – che nel frattempo erano scesi in strada, avevano scalzato i pavé e innalzato le barricate – significava comprendere l’essenza stessa della rivolta. Per Benjamin quelli orologi erano il simbolo del tempo scandito dal “progresso” e dalla “disciplina del lavoro”, dettata dai ritmi e dai modi dell’economia capitalista. Erano cioè il simbolo di tutto ciò che aveva disumanizzato ed espulso da un’esistenza dignitosa intere fasce della popolazione di Parigi. E anche per questo che distruggerli significava allora chiudere con i vecchi tempi e aprire nuove dimensioni temporali.

Gli insorti contemporanei delle metropoli – a partire dalla sollevazione del 13 agosto 1965 del quartiere di Watts a Los Angeles e fino alla cronaca degli ultimi giorni delle periferie di Londra, Birmigham, Manchester, passando per  le rivolte parigine dell’ottobre del 2006 – bruciano, invece, le macchine e saccheggiano i negozi, specie se di lusso. Condannarli è facile, ma non ci aiuta affatto ad avere un quadro lucido della situazione. Il nostro compito dovrebbe essere allora – seguendo l’esempio di Benjamin – quello di interrogarci sul senso profondo di tali gesti, che sembrano dettati quasi da una profonda esigenza, individuale e collettiva allo stesso tempo.

Lasciamo, quindi, che le banche tuonino per i milioni perduti (nel mentre saccheggiano e speculano sui mercati gettando nella povertà milioni di individui), che i sociologi mainstream si strappino i capelli e si sorprendano del ‘non sense’ delle rivolte londinesi o che attribuiscano le colpe di tutto quanto al multiculturalismo (nel mentre si costruiscono carriere dorate grazie alla loro acritica adesione alle ideologie dominanti), che i governanti gridino all’illegalità (nel mentre l’illegalità la mangiano con il pane ogni giorno), che la polizia condanni i violenti (nel mentre non condanna mai la sua di violenza).

Ecco, lasciamo tutto questo per un attimo e concentriamoci sul significato dei gesti dei rivoltosi. Interroghiamoci, cioè, sul motivo per cui gli insorti di oggi bruciano le macchine e saccheggiano i negozi, proprio come quelli di Parigi sparavano agli orologi pubblici.

La prima domanda da porsi dovrebbe essere: cosa rappresenta l’automobile nella nostra società? E’ un mezzo di trasporto, si dirà. D’accordo, ma ormai non si può negare che è prima di tutto uno status symbol, cioè qualcosa che denota la condizione economica, sociale e culturale di una persona. La macchina ha dunque un elevato valore simbolico. Se possiedi una bella macchina puoi dimostrare la legittimità della tua stessa esistenza, sia in quanto consumatore sia in quanto cittadino rispettabile. Esisti in quanto hai e non in quanto sei (concetto particolarmente chiaro ai milioni di africani che muoiono di fame ogni anno).

Insomma, nel mondo delle merci e del valore di scambio, l’automobile simboleggia una merce importante, con un forte significato simbolico.

Ora, viste in questa prospettiva, le rivolte dei giovani emarginati delle periferie metropolitane di Londra – dove la disoccupazione e la povertà regnano sovrane e dove le ferite della recessione economica sono ben visibili – sembrano opporsi, anche simbolicamente, alla società consumista e all’economia mercantile. A questo risultato giunse, infatti, Guy Debord, quando, analizzando la sommossa di Los Angeles nel 1965, scrisse: “I Neri di Los Angeles  […], prendono alla lettera la propaganda del capitalismo moderno, la sua pubblicità dell’abbondanza. Vogliono subito tutti gli oggetti mostrati e astrattamente disponibili, perché vogliono farne uso” [G. Debord, Il declino e la caduta dell’economia spettacolare-mercantile, in Il pianeta malato, Nottetempo, p. 14].

“Il lusso è un diritto”, ci urla del resto da ogni angolo di strada Vincent Cassel, seduttivo e convincente nel suo enorme manifesto pubblicitario dove campeggia sullo sfondo una bella auto. Ebbene, proprio quando questo messaggio viene preso sul serio, cioè quando dei cittadini, compresi quelli disoccupati, emarginati e che vivono nelle periferie, pretendono per davvero il rispetto del loro ‘diritto al lusso’, accade che il meccanismo si rompe. L’arcano si svela e la società dello spettacolo inizia a mostrare il suo vero volto, la sua vera struttura gerarchica, anche nel consumo. Certo, quando ciò accade, in molti si affrettano a spiegare che occorre avere pazienza e che, lavorando sodo, un giorno chiunque potrà esercitare il suo ‘diritto al lusso’.

Peccato però che si tratta di un altro messaggio pubblicitario.

Da Il Fatto Quotidiano

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

capitalismoLondralussoriotsrivolta

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ribellarsi per la Palestina è possibile e necessario più di prima: una riflessione dal casello di Roma Ovest su sabato 5 ottobre e DDL 1660

Con questo articolo vogliamo proporre una riflessione sulla giornata di mobilitazione per la Palestina di sabato 5 ottobre a partire dall’esperienza di lotta e conflitto che abbiamo avuto come studentə e giovani di Pisa partitə con il pullman di Studentə per la Palestina, per arrivare a Roma.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il trattore torna al campo.. e adesso?

I primi mesi del 2024 sono stati segnati in molti paesi d’Europa dall’esplosione del cosiddetto “movimento dei trattori”.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Militarizzazione, guerra contro il popolo e imprese criminali in Messico

Nessuno con un minimo di sensibilità umana può rimanere indifferente alla violenza esorbitante che viviamo in Messico, sono circa 30.000 le persone uccise solamente nel 2023, mentre nel maggio di questo 2024 ne sono state assassinate 2.657.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Abbecedario dei Soulèvements de la Terre – Composizione

Pubblichiamo di seguito un estratto del libro “Abbecedario dei Soulèvements de la Terre. Comporre la resistenza per un mondo comune” in uscita per Orthotes Editrice, curato nella versione italiana da Claudia Terra e Giovanni Fava.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Emilio Quadrelli: tra Lenin, la guerra imperialista e le tute acetate (raccolta di contributi)

Di seguito raccogliamo alcuni degli interventi e contributi di Emilio Quadrelli per InfoAut o che in passato abbiamo ripreso da altri siti.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il movimento studentesco popolare estromette il primo ministro del Bangladesh Sheikh Hasina

Il 5 agosto 2024, dopo settimane di rivolte politiche, violenze della polizia e repressione degli studenti attivisti, il primo ministro del Bangladesh, Sheikh Hasina del partito Awami League, si è dimesso dopo 15 anni di governo.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Sapere, potere e controllo della natura: l’intreccio tra tecnologia militare e accademia

Le diramazioni delle scienze e della tecnica sono sottili e articolate, bisogna seguirle e percorrerle per avere evidente il legame tra luoghi del sapere e luoghi di oppressione e guerra.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ma quale terra promessa? L’agricoltura offensiva coloniale in Cisgiordania

Il secondo tema che abbiamo affrontato è stato quello dell’agricoltura, dell’appropriazione della terra e dei campi e quindi delle modalità di riproduzione fondamentali da parte di Israele.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’energia come epicentro di colonizzazione, accaparramento e discriminazioni.

Proponiamo quindi il contenuto di uno dei dibattiti organizzati alle Università occupate del Politecnico di Torino e di Palazzo Nuovo, insieme a End Fossil.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Cos’è il Fascicolo Sanitario Elettronico e perché dovrebbe interessarci.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) rappresenta uno strumento che consente alle persone di monitorare e visualizzare l’intera cronologia delle proprie condizioni di salute.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bangladesh: il riscatto di una generazione

Ripubblichiamo il contributo del Collettivo Universitario Autonomo – Torino in merito alle rivolte in Bangladesh. Un punto di vista e una riflessione sulla componente giovanile e il carattere studentesco delle mobilitazioni.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Cosa è andato storto nel capitalismo?

Questa è una brutta notizia per Sharma, forte sostenitore del capitalismo. Cosa è andato storto?

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Assange vince all’Alta Corte di Londra: potrà fare appello contro l’estradizione negli USA

Julian Assange ha ottenuto un’importante vittoria nella sua battaglia giudiziaria contro l’estradizione negli Stati Uniti d’America.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Zoo umani, esposizione di teschi, la frusta: capire la rivolta dei Kanak

In Palestina, come in Nuova Caledonia e in altri conflitti coloniali, quando i colonizzati si ribellano, i colonizzatori cancellano la storia e cercano di far dimenticare i loro crimini.

Immagine di copertina per il post
Culture

Altri Mondi / Altri Modi – Conclusa la seconda edizione. Video e Podcast degli incontri

La seconda edizione del Festival Altri Mondi/Altri Modi si è chiusa. E’ stata un’edizione intensa e ricca di spunti: sei giorni di dibattiti, musica, spettacoli, socialità ed arte all’insegna di un interrogativo comune, come trovare nuove strade per uscire dal sistema di oppressione, guerra e violenza che condiziona quotidianamente le nostre vite?

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi: verso il libero mercato?

L’intento è ben celato, ma evidente: smantellare la legge n. 185 del 1990, quella che introdusse in Italia “Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”.

Immagine di copertina per il post
Culture

Alle radici della Rivoluzione industriale: la schiavitù

E’ considerato come uno dei più noti storici dei Caraibi, insieme a Cyril Lionel Robert James, soprattutto per il suo libro intitolato “Capitalismo e schiavitù”, appena pubblicato in Italia da Meltemi editore.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Al via a Davos il meeting dei super ricchi del mondo: “I vostri sono affari di guerra, crisi sociale e climatica”

Al via la kermesse dei super ricchi mondiali presso l’esclusiva località sciistica di Davos, in Svizzera.