InfoAut
Immagine di copertina per il post

Italo Sbrogiò, operaio a Marghera, comunista contro il lavoro salariato

“C’è una cosa che impedisce la nostra libertà: il lavoro; a lavorare in realtà noi siamo obbligati”

Assemblea autonoma di Porto Marghera, 1969.

 

 

 

Italo Sbrogiò iniziò a lavorare alla Sacaim di Marghera il 1 aprile del 1950. Sono gli anni del dopoguerra e della colonizzazione industriale del paese che mette al lavoro nelle fabbriche una forza lavoro proveniente dai campi: giovani ragazzi catturati dal movimento di industrializzazione e dal progresso tecnico che strappa con la salarizzazione del lavoro a mondi rurali di povertà. E’ un movimento violento che cela la distruzione dell’umano fino all’avvelenamento e la morte. Italo e i suoi compagni a Marghera lo sveleranno con le lotte. Dal 21 marzo del 1952 al 22 giugno del 1955, sempre sotto Sacaim lavora in Sice-Edison e dal 23 giugno di quell’anno viene assunto direttamente dalla industria chimica stessa. Per circa quarant’anni, Italo lavora come dipendente al Petrolchimico di Porto Marghera, prima in Sice-Edison e poi in Montedison, fino al pensionamento nel settembre del 1989. In questa forbice di anni le lotte, le rotture politiche in seno alle forme organizzate del movimento operaio e lo sconvolgimento di un mondo dentro una dimensione totalizzante, l’unica a contemplare un orizzonte reale di trasformazione e liberazione per l’umano, il conflitto di classe.

Nel 58, a 24 anni, con la Cgil, viene eletto nella commissione interna del Petrolchimico, mentre nel 1964 viene eletto consigliere comunale per il PCI a Venezia. Italo è però già una minaccia. Le prime lotte e poi “Potere Operaio”. Nel ’67 esce dal PCI mentre nel 1969 viene espulso dalla Cgil: troppa vicinanza con il gruppo dei provocatori di Pot.Op. E con quella linea “anti-sindacale”che fece esplodere il biennio rosso a Marghera: nel 1968 le lotte sui premi di produzione, per l’aumento del salario e la diminuzione dell’orario di lavoro rivoltano il petrolchimico con scioperi, occupazioni e picchetti. Italo Sbrogiò e i suoi compagni sono fuori dalle organizzazioni ufficiali del movimento operaio ma dentro le forme nuove e autonome della classe operaia che si organizza in movimento.

Nasce in quel ciclo di lotte l’Assemblea Autonoma di Porto Marghera. Dentro la traiettoria di investimento capitalistico una nuova classe in formazione grazie alle lotte individua una dimensione radicale e di parte nel conflitto sull’uso dell’innovazione capitalistica attaccando l’insostenibilità del suo costo per la forza lavoro operaia. Il petrolchimico uccide perché il lavoro salariato e quel lavoro salariato è nocività. Le lotte contro la nocività del lavoro negli anni ’70 mettono in crisi, a partire dal controllo operaio della processo produttivo, l’apparato industriale di Marghera costringendolo alla ristrutturazione prima e al parziale smantellamento poi.

Il tema del rifiuto del lavoro è guadagnato sempre dentro un conflitto interno al rapporto di capitale, nell’attacco al profitto e per la conquista di possibilità per l’umano. C’é scienza e progresso solo se questa è scienza e progresso per Noi, per la nostra parte nel suo movimento di emancipazione dal comando sul lavoro; altrimenti è ciò che ci sfrutta e uccide in fabbrica e fuori; altrimenti c’è solo il movimento che ristabilisce il comando sul lavoro e le condizioni della nostra subalternità. “Bisogna imporre la logica operaia secondo la quale bisogna inventare tante macchine da ridurre sempre più il tempo di lavoro fino a farlo in tendenza scomparire. A questo punto parlare di so******mo non è più possibile, il so******mo è quello che c’è in Russia, una nuova organizzazione del lavoro, ma gli operai non vogliono questo, gli operai vogliono lavorare sempre meno, fino a far sparire ogni forma di costrizione effettiva al lavoro”.

La liberazione umana dal lavoro salariato e dal rapporto di capitale è condizione di ogni emancipazione politica. Italo Sbrogiò, tra gli altri, pose da militante questo tema, nelle lotte, guardando sempre alla possibilità di liberazione dell’umano dentro possibilità più ampie, collettive, di organizzazione, di divenire-classe, di comunismo. “Italo – scrive Devi Sacchetto nell’introduzione al suo ultimo libro “La fiaba di una città industriale” – e con lui tutti coloro che non hanno abiurato, è l’erede di una lunga storia, quella del farsi classe, che si contrappone alla riduzione a mera forza lavoro salariata o non salariata. Una storia attuale, più che mai”.

 

 

Foto tratte dall’opuscolo “Cos’é nocivo”, Marghera, 1973.

 

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La questione della Palestina nel mondo di lingua cinese

Nell’ottobre 2023, con l’operazione “Diluvio di al-Aqsa” lanciata da Hamas e la brutale risposta di Israele, il movimento di solidarietà con la Palestina è ricomparso in Cina.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La società della resistenza e la liberazione degli oppressi. La lunga storia di Hezbollah

Appena il governo di Beirut ha deciso il disarmo di Hezbollah, immediatamente nella capitale sono scoppiate proteste e cortei, non solo opera del partito sciita, ma di molti altri partiti e semplici cittadini.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

I signori della terra: i latifondisti transnazionali e l’urgenza di una redistribuzione

Troppa terra in poche mani: le dieci multinazionali che controllano milioni di ettari

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

E’ uno sporco lavoro / 3: Hiroshima Nagasaki Russian Roulette

Sono ancora una volta delle parole, in parte esplicite e in parte giustificatorie, quelle da cui partire per una riflessione sul presente e sul passato di un modo di produzione e della sua espressione politico-militare.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il laboratorio della guerra. Tracce per un’inchiesta sull’università dentro la «fabbrica della guerra» di Modena

Riprendiamo questo interessante lavoro d’inchiesta pubblicato originariamente da Kamo Modena sul rapporto tra università e guerra.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Più conflitti, meno conflitti di interesse

“Le mie mani sono pulite” ha detto il sindaco Sala nella seduta del consiglio comunale dove ha sacrificato il suo capro – l’assessore all’urbanistica Tancredi, coinvolto nelle indagini della procura milanese su alcuni (parecchi) progetti di trasformazione urbana.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

STOP RIARMO “Se la guerra parte da qua, disarmiamola dalla città!”

Riprendiamo e pubblichiamo il documento uscito sul canale telegram del percorso @STOPRIARMO che a Torino ha organizzato una prima iniziativa qualche settimana fa. Il documento traccia un quadro composito del sistema guerra nei vari ambiti della produzione e della riproduzione sociale oltre a lanciare alcuni spunti rispetto a ipotesi di attivazione.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Robert Ferro – Dove va l’Europa? Crisi e riarmo nel cuore dell’Unione

Dal welfare al warfare, dall’automotive al carroarmato, dall’«Inno alla gioia» di Beethoven alla «Marcia imperiale» di Dart Fener. Nel cambio di tema che fa da sfondo all’Europa, l’imperialismo colpisce ancora. 

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Raffaele Sciortino – L’imperialismo nell’era Trump. Usa, Cina e le catene del caos globale

Che cos’è l’imperialismo oggi, nell’era di Trump? da Kamo Modena Non è una domanda scontata, né una mera speculazione teorica; al contrario, siamo convinti che sia un nodo fondamentale, tanto per chi vuole comprendere il mondo, quanto per chi mira a trasformarlo – partendo, ancora una volta, da dove si è, da dove si è […]

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Che fine ha fatto la battaglia per l’Acqua Pubblica?

Pubblichiamo un aggiornamento sulle attività del Comitato Acqua Pubblica Torino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Movimento No Tav era, è e sarà sempre al fianco della resistenza palestinese: sosteniamo la Global Sumud Flotilla!

Se Israele deciderà di fermare con la forza la Global Sumud Flottilla, impedendo ancora una volta l’arrivo di aiuti umanitari e provando a spegnere un atto di resistenza collettiva, noi non resteremo a guardare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Global Sumud Flotilla: le barche italiane lasciano la costa siciliana alla volta di Gaza, “Buon vento”

Sono salpate, alla volta di Gaza, le imbarcazioni italiane della Global Sumud Flotilla dal porto siciliano di Augusta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza Inc: dove il Genocidio è testato in battaglia e pronto per il mercato

Gaza è diventata la vetrina di Tel Aviv per lo Sterminio privatizzato, dove aziende tecnologiche, mercenari e fornitori di aiuti umanitari collaborano in un modello scalabile di Genocidio Industriale venduto agli alleati in tutto il mondo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

America Latina, “la guerra secondaria”

Nel 2025, la competizione globale per i minerali essenziali – terre rare, litio, cobalto – e per le fonti energetiche – petrolio, gas, energie rinnovabili – sta riconfigurando il potere globale.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Assemblea geografa per la Palestina: quanto successo in parallelo al Congresso Geografico Italiano 2025 di Torino

Dal 3 al 5 settembre 2025, presso il Campus Einaudi e il Castello del Valentino di Torino, si è svolto il 34° Congresso Geografico Italiano. 

Immagine di copertina per il post
Culture

“The Ashes of Moria”: che cosa rimane del campo profughi più grande d’Europa?

A cinque dall’incendio che lo ha distrutto, il documentario porta nel cuore del campo, tra odori, rumori, paure e violenze. Allo stesso tempo offre le coordinate per capire i meccanismi attuali delle brutali politiche europee.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Guerra alla guerra” nelle università: a Pisa il 13 e 14 settembre, due giorni di assemblea nazionale

Il 13 e 14 settembre a Pisa si terrà l’assemblea nazionale universitaria “Guerra alla Guerra”, due giorni di confronto tra collettivi e realtà studentesche da tutta Italia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: attacco sionista al csoa La Strada

Nella notte tra giovedì e venerdì, poco dopo le 4, ignoti hanno lanciato una bomba carta contro l’ingresso del Centro Sociale “La Strada” in via Passino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’assemblea nazionale “Stop al genocidio. Fermiamo il sionismo con la resistenza” si terrà al cinema Aquila

Alcuni giorni fa il sindaco Gualtieri aveva vietato l’utilizzo di una sala del cinema Aquila di Roma per l’assemblea nazionale convocata dalle organizzazioni palestinesi in Italia. Ora il passo indietro. LA LOTTA PAGA – L’ASSEMBLEA SI TERRÀ AL CINEMA AQUILA IL 14 SETTEMBRE ALLE ORE 10.00 Dopo la conferenza stampa di lunedì 8 settembre davanti […]