Le bufale più clamorose delle elezioni brasiliane su WhatsApp
La disseminazione di fake news nei gruppi Whatsapp da parte dei seguaci di Bolsonaro ha avuto un forte impatto nelle ultime giornate di campagna elettorale. Qui si ripercorrono i formati e la diffusione delle bufale nei gruppi pubblici della piattaforma di messaggistica (campione e punta di un iceberg di comunicazione ben più vasto) nell’unico studio ad ora prodotto sul tema.
di Daniel Funke · (30 ottobre 2018) – tratto da Poynter.org, foto tratte da Eleições Sem Fake ed Aos Fatos
Nei giorni precedenti alle controverse elezioni presidenziali brasiliane, vinte da Jair Bolsonaro domenica 28 ottobre una caterva di voci, immagini falsificate e fake news ha fatto il giro dei social media.
La loro forma su piattaforme come Facebook e Twitter è ben documentata, dalle teorie del complotto sulla morte di un politico ad un rosario di Papa Francesco. Ma che tipi di bufale sono stati maggiormente condivisi su WhatsApp, la cui cifratura rende quasi impossibile tenere traccia dei contenuti?
Utilizzando un sistema di monitoraggio sviluppato dai ricercatori dell’Università Federale di Minas Gerais a Belo Horizonte, Poynter ha analizzato parte dei principali messaggi della settimana precedente all’elezione. Si limita solo a 350 gruppi pubblici, ma Eleições Sem Fake è la prima piattaforma a quantificare la diffusione della disinformazione su WhatsApp, che i fact-checkers hanno a lungo utilizzato per far emergere e smentire le bufale nei gruppi.
“Ciò che abbiamo costruito è un sistema che monitori i gruppi pubblici,” ha dichiarato precedentemente a Poynter Fabrício Benevenuto, professore associato all’UFMG. “Mostra ciò che c’è dentro questi gruppi. Ad esempio, in cima (alla dashboard), si può vedere un’immagine che è apparsa in 40, 50 gruppi in un giorno.”
Il sistema opera raccogliendo dati da questi gruppi WhatsApp pubblici, aperti a tutti in possesso del loro link e vengono spesso postati da qualche altra parte su internet. Quindi i messaggi, le foto, i video e gli audio principali vengono mostrati in una dashboard centralizzata, che mostra agli utenti in quanti gruppi è apparso uno specifico spezzone di contenuto. I giornalisti possono persino effettuare dalla piattaforma una ricerca inversa dell’immagine.
Da messaggi sull’ora legale a video sui piloti di Formula Uno, ecco alcune delle bufale che hanno preso piede nella settimana prima del giorno delle elezioni e che sono state archiviate da Eleições Sem Fake. Rivelano come – nel piccolo angolo di WhatsApp brasiliano analizzato dai ricercatori — la disinformazione pertinente alle elezioni è rimbalzata tra diverse piattaforme di social media, è stata con maggior frequenza basata sulle immagini ed ha teso a concentrarsi su false affermazioni riguardanti la logistica del voto.
IMMAGINI
Molte delle immagini che hanno fatto il giro di WhatsApp nella settimana precedente alle elezioni brasiliane riguarda le frodi nel voto, riflettendo un trend emerso nel primo round di voto del 7 ottobre.
L’immagine principale del database di Eleições Sem Fake del 22 ottobre ritrae una scatola di urne elettroniche nel cassone di un pickup governativo. Secondo l’Agência Lupa, alcuni utenti di WhatsApp hanno sostenuto che tre delle quattro urne fossero state riempite di voti per Fernando Haddad, l’avversario di sinistra di Bolsonaro. Il Tribunale Elettorale Regionale di Amazonas ha rilasciato una dichiarazione che afferma che il pickup appartiene allo stato, ma che non ha riscontrato irregolarità nelle urne elettroniche.
L’immagine è stata condivisa in 46 gruppi da 74 utenti. Secondo Eleições Sem Fake, screenshot dell’immagine sono stati condivisi in 117 altri gruppi nel corso della settimana.
Il 23 ottobre, la seconda immagine più condivisa è stata quella di un assegno di 68 milioni di real che una gang avrebbe presuntamente consegnato ad Haddad. Ma la Lupa ha smentito la foto, affermando che si trattava di un trucco della gang per incassare un falso assegno nella città di Poções — e non presentava alcun collegamento con la campagna presidenziale.
Quell’immagine è stata condivisa da 83 utenti in 56 gruppi, secondo Eleições Sem Fake. Ha anche incrementato le proprie condivisioni nel corso della settimana.
Un’immagine della vigilia delle elezioni affermava di ritrarre Haddad in un incontro segreto con l’Organizzazione degli Stati Americani, durante il quale avrebbero pianificato brogli. La bufala, divenuta l’immagine top del sabato e apparsa in 44 gruppi, è stata anche segnalata da utenti di Facebook.
Il 28 ottobre la Lupa, in partnership con il sito di fact-checking argentino Chequeado, ha smentito l’affermazione, sostenendo che gli incontri dell’OAS con Haddad ed altri politici vengono preannunciati.
Infine alcune foto false hanno preso di mira i media. Un’altra immagine del 23 ottobre, che è stata la quarta più condivisa del giorno, intende mostrare la giornalista della Folha de S.Paulo Patrícia Campos Mello mentre abbraccia Haddad. La bufala ha anche fatto il giro di Facebook, dove gli utenti hanno segnalato il post ai suoi partner di fact-checking Lupa e Aos Fatos. (Disclosure: sottoscrivere il codice etico dell’International Fact-Checking Network è una condizione necessaria per aderire a quel progetto.)
Il primo dei due siti ha sfatato l’immagine il 27 ottobre; è del 2012 e non raffigura Campos Mello. Ma è stata comunque condivisa in 51 gruppi da 79 utenti, secondo Eleições Sem Fake.
MESSAGGI
Sebbene abbiano preso meno piede nei gruppi pubblici di WhatsApp rispetto alle immagini, anche le catene di messaggi hanno disseminato disinformazione alla vigilia del giorno delle elezioni.
Alcuni hanno avuto a che fare con la logistica del voto. Il secondo messaggio più condiviso del 24 ottobre sosteneva che, a causa dell’ora legale, i voti espressi dopo le 4 di pomeriggio non sarebbero stati conteggiati. La bufala ha anche fatto il giro di Facebook, dove gli utenti la hanno riportata ai fact-checkers.
Aos Fatos ha smentito l’affermazione il 28 ottobre, dato che l’ora legale nel paese non inizia prima del 4 novembre. Otto utenti hanno condiviso la catena di messaggi in sette gruppi, secondo Eleições Sem Fake.
Il messaggio a catena più virale nel database di Eleições Sem Fake del 26 ottobre ha fatto ricorso ad un falso sondaggio per predire la vittoria elettorale di Bolsonaro. Secondo la bufala, il candidato di destra avrebbe avuto il 77% dei voti se non fossero state conteggiate le schede bianche e nulle e gli indecisi, mentre Haddad avrebbe avuto solo il 23%.
Il 27 ottobre Aos Fatos ha smentito il messaggio, distribuito in 33 gruppi da 41 utenti — la ricerca non esisteva. Ma ha comunque preso piede in forme diverse nel corso della settimana.
Infine una catena di messaggi — non registrata dal sistema dell’UFMG ma inviata ad Aos Fatos — sosteneva che scattare foto di prove di voto, che contengono informazioni come il seggio di un elettore, fosse un reato. Il progetto di fact-checking l’ha smentita il giorno delle elezioni; in Brasile va contro la legge solamente lo scattare foto nella cabina elettorale.
VIDEO
Se molta disinformazione elettorale su WhatsApp ha preso di mira i soliti noti, c’è stata almeno un’eccezione: un video sulla sorella di un pilota di Formula Uno.
Il video sostiene che Viviane Senna, sorella del pilota di Formula Uno Ayrton Senna, avrebbe permesso a Bolsonaro di usare una canzone intonata dopo le vittorie automobilistiche di Ayrton come materiale della sua campagna. E’ stato il video più virale su WhatsApp il 26 ottobre, secondo Eleições Sem Fake, ed è stato condiviso in 83 gruppi da 106 utenti.
La Lupa ha smentito l’affermazione il 27 ottobre, dopo la segnalazione degli utenti di Facebook dove era stata condivisa più di 3500 volte. E’ stata anche caricata su YouTube, dove aveva più di 3000 visualizzazioni al momento della pubblicazione.
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