InfoAut
Immagine di copertina per il post

L’ombra di Facebook: Fake News e nuove forme di censura

||||

Riprendiamo da CremonaHacklab un ragionamento sulle recenti direttrici della dirigenza di Facebook rispetto al governo del fenomeno delle fake news.

Sviluppi che prendono atto delle preoccupazioni e degli interessi espressi nelle sedi istituzionali – investite a loro volta dal fenomeno e che guardano a strumenti di controllo preventivo della rete, vedere il nostro editoriale Post-verità, dov’è la novità? – rispetto alle quali Facebook intende comunque riasserire la propria sovranità sui flussi comunicativi della sua utenza.

***

Le Fake News sono un problema contemporaneo nato in seno al web 2.0, lì dove tutti possono accedere a mezzi di comunicazione efficaci la veicolazione prettamente digitale di notizie non vere ha assunto una valenza diversa e strutturale, per così dire endemica.

Nello scenario della diffusione delle Fake uno degli indiscussi protagonisti è Facebook, il Social Network più utilizzato al mondo, popolato da un’utenza sempre più variegata e trasversale in grado di coinvolgere persone dai tratti demografici assai differenti. Un crogiolo di interazioni sociali-digitali che negli ultimi anni è stato fulcro di una presenza crescente di divulgatori di notizie false, sistematicamente studiate per differenti scopi, fra i quali lo screditamento e la propaganda, il fomentare odio e intolleranza, la generazione di introiti (più visite corrisponde a più visualizzazioni della pubblicità ospitata sui propri siti), il dissacrare e provocare (“for the Lulz”, avrebbe detto qualcuno qualche anno fa) o per una sommatoria di alcune di queste o altre ragioni.

Il fenomeno ha fagocitato alcuni livelli di interazione fra utenti ed altri nodi della rete, portando ad una crescente polarizzazione che vede da un lato chi tende ad identificare questi luoghi-digitali come saturi di emozioni ed interazioni non gradite (propagazione d’odio, di un flusso di pancia non tollerato, ecc..) e dall’altro chi coglie un’occasione per poter dar sfogo ai propri sentimenti ed istinti più bassi.

Fra i due estremi volutamente semplificati all’eccesso esistono sicuramente molte sfumature, ma proprio la riduzione di questi due poli sembra essere divenuta una priorità per la società controllata da Zuckerberg che soprattutto negli ultimi mesi si sta premurando di redarre comunicati stampa, creare algoritmi di Fact Checking (verifica dell’attendibilità della notizia) e diffondere inviti più o meno espliciti rivolti agli utenti al fine di metterli in guardia dalle Fake News, con l’obiettivo evidente di riuscire a ristabilire un equilibrio nella piattaforma senza correre il rischio di perdere un’utenza satura e non più a proprio agio (il mantra è noto: utenza = generazione di dati = valore/denaro).

Per rimarcare questo suo impegno continuo Facebook ha recentemente organizzato una conferenza stampa a metà luglio 2018 durante la quale John Hegeman il responsabile del News Feed, il flusso di notizie di tutte le home, e la Product Specialist Sara Su sono stati incalzati dalle domande di alcuni giornalisti in merito alla scelta di non aver ancora censurato alcune note fonti di Fake News, fra le quali ‘InfoWars’, comparsa diverse volte sulle prime pagine di molti giornali statunitensi e non solo a causa della massiva diffusione di teorie del complotto e affini.

La risposta è stata quanto mai chiara: queste realtà non saranno censurate, la rimozione di questi contenuti e di questi soggetti rappresenterebbe secondo Facebook una violazione della libertà d’espressione. Questa la risposta presentata durante la conferenza e ripresa poi in uno scambio di battute proseguito su Twitter che ha visto il coinvolgimento di alcuni giornalisti Cnn, New York Times, ecc.

Quale sarà dunque l’atteggiamento futuro del più grande Social al mondo?
Le Fake News e i loro diffusori non saranno censurati ma nemmeno ignorati, ciò che verrà considerato non affidabile sarà “declassato” e reso meno visibile anche dell’80%.
Un’ombra che avvolgerà utenti, pagine e contenuti in una forma meno “frontale” di censura e di controllo dell’informazione.

Azione che pare in linea con la volontà di Facebook di non perdere nessun tipo di utenza, evitando di cancellarla ed allontanarla dalla propria piattaforma, limitandosi a restringerne l’area di influenza, soprattutto in un momento in cui il titolo in borsa è in forte calo (nonostante la consueta fluidità e la forte oscillazione dei titoli legati alle economie digitali).

Una direzione chiara, “morbida” e tattica che si allontana dalle forme di rimozione dei contenuti in grado di generare polemiche e soprattutto malumori.
Andrà a definirsi dunque uno spartiacque fra tematiche considerate oscurabili (es. le Fake News), nell’ottica della salvaguardia della propria utenza e fra quelle considerate rimovibili, in quanto dannose per il proliferare del proprio ecosistema digitale.

Proprio a partire da ciò vale la pena ricordare come negli scorsi mesi la piattaforma si sia impegnata nella repressione sistematica di pezzi tematici specifici, come ad esempio la solidarietà internazionale verso la Siria del Nord: è il caso del profilo di Davide Grasso, ex-combattente YPG temporaneamente bloccato dalla piattaforma e poi riabilitato; del profilo di Paolo Pachino, combattente YPG il cui profilo è stato cancellato; della pagina del CSA Dordoni di Cremona, eliminata dopo aver pubblicato foto di bandiere con il volto di Abdullah Öcalan e di uno striscione recante la scritta “Save Afrin from turkish terrorists” durante i bombardamenti di Afrin venendo additati dalla piattaforma come fomentatori di odio.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

facebookFAKE NEWS

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Altri Mondi / Altri Modi – Conclusa la seconda edizione. Video e Podcast degli incontri

La seconda edizione del Festival Altri Mondi/Altri Modi si è chiusa. E’ stata un’edizione intensa e ricca di spunti: sei giorni di dibattiti, musica, spettacoli, socialità ed arte all’insegna di un interrogativo comune, come trovare nuove strade per uscire dal sistema di oppressione, guerra e violenza che condiziona quotidianamente le nostre vite?

Immagine di copertina per il post
Culture

Le ultime parole scritte da Malcolm X riguardavano il sionismo. Ecco cosa disse

Per Malcolm X, il sionismo era indissolubilmente legato al più ampio colonialismo europeo. In un passaggio poco conosciuto scritto poco prima del suo assassinio, affermò chiaramente che vedeva il sionismo non solo come una minaccia per la Palestina, ma per l’intero Terzo Mondo.

Immagine di copertina per il post
Culture

Oscar 2024: celebrità e stelle del cinema chiedono cessate il fuoco a Gaza

Numerose celebrità e stelle del cinema di Hollywood di alto profilo hanno manifestato il loro sostegno e la loro solidarietà ai palestinesi della Striscia di Gaza, chiedendo un cessate il fuoco sul tappeto rosso degli Oscar 2024.

Immagine di copertina per il post
Culture

Alle radici della Rivoluzione industriale: la schiavitù

E’ considerato come uno dei più noti storici dei Caraibi, insieme a Cyril Lionel Robert James, soprattutto per il suo libro intitolato “Capitalismo e schiavitù”, appena pubblicato in Italia da Meltemi editore.

Immagine di copertina per il post
Culture

ALTRI MONDI / ALTRI MODI VOL.II “Viaggio al centro della Terra”

Non si tratta di cercare degli altrove impossibili, altri mondi alternativi, comunità utopiche. Il centro della Terra è qui, in un angolo di mondo inesplorato.. in altri modi di agire, di contrapporsi, di emanciparsi, tutti da esplorare.

Immagine di copertina per il post
Culture

Art Not Genocide: oltre ventimila artisti firmano contro la presenza israeliana alla Biennale di Venezia

«Offrire un palcoscenico a uno Stato impegnato in continui massacri contro il popolo palestinese a Gaza è inaccettabile».

Immagine di copertina per il post
Culture

Immagini di classe. Produzione artistica, operaismo, autonomia e femminismo

Jacopo Galimberti, Immagini di classe. Operaismo, Autonomia e produzione artistica, DeriveApprodi, Bologna 2023

Immagine di copertina per il post
Culture

Dune nell’immaginario di ieri e di oggi

Dune può dirsi un vero e proprio mito contemporaneo capace di segnare profondamente l’immaginario collettivo

Immagine di copertina per il post
Culture

La propaganda di Israele nel più popolare sport americano

Israele ha approfittato dei 123 milioni di telespettatori, il massimo dallo sbarco sulla Luna del 1969, che hanno visto la finale del campionato di Football americano, per fare propaganda.

Immagine di copertina per il post
Culture

L’ecosocialismo di Karl Marx

Disponibile la tesi di dottorato del filosofo giapponese Kohei Saito, pubblicata dalla casa editrice Castelvecchi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

CHE COS’E’ IL METAVERSO? DI DISTOPIA, AVATAR E ALTRI INCUBI VIRTUALI

Metaverso (in inglese Meta-verse) è un termine coniato da Neal Stephenson in Snow Crash, un libro di fantascienza cyberpunk del 1992, descritto come una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar. Nel 2021, però, il termine assume una nuova forma, quando Facebook decide di […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

FACEBOOK: AUDIZIONE AL SENATO DELL’EX DIPENDENTE HAUGEN. “IL SOCIAL NETWORK FAVORISCE ODIO PER GENERARE PROFITTO”

Bufera su Facebook con l’audizione al Senato dell’ex dipendente Frances Haugen, che ha denunciato i danni sociali prodotti dalla creatura di Zuckerberg. Il social network, tramite i suoi algoritmi, favorirebbe discorsi di odio e discriminazione, per aumentare le interazioni e incrementare i profitti. Secondo Haugen “la leadership della compagnia sa come rendere Facebook e Instagram […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Se le “true news” sulla Mimo fanno sorridere il potere

Miseria di un certo debunking, tra Daniela Carrasco e Joker   Dai discorsi di Donald Trump a determinati format porno, dalle pseudoscienze al revisionismo climatico e storico, in quest’epoca la comunicazione del falso sembra essere un processo socialmente legittimato se non accettato e valorizzato. Tanto più laddove il termine inglese che lo traduce ha acquisito […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Erdogan e Facebook non possono oscurare l’informazione indipendente

Insieme agli altri siti di informazione indipendente oscurati nei giorni scorsi da Facebook abbiamo preso parola in una conferenza stampa a Roma. Riportiamo la presa di parola collettiva condivisa dalle realtà che hanno partecipato. Facebook non può rimanere in mano a un privato. Oggi venerdì 18 ottobre, si è svolta presso nella sala della Federazione […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

La censura aiuta la guerra di Erdogan – Comunicato congiunto

Tra ieri sera e questa mattina, Facebook ha chiuso le pagine di alcune testate indipendenti e legate ai movimenti sociali. Altre sono state raggiunte da messaggi ufficiali della piattaforma in cui si comunica il rischio della chiusura.I contenuti oggetto dell’operazione sono strettamente legati a post in cui si evidenziava il sostegno alla causa curda e […]

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Antifa Zuckerberg? Ma per favore…

Sulla chiusura dei profili social di Casapound e FN Diciamolo subito. A noi non dispiace che i profili social di Casapound e Forza Nuova siano stati oscurati. Quando diciamo “nessuno spazio al fascismo!” stiamo esplicitamente rivendicando che ai peggiori servi del capitalismo, ai peggiori assassini razzisti e sessisti, non venga concesso in alcun modo di […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Le bufale più clamorose delle elezioni brasiliane su WhatsApp

La disseminazione di fake news nei gruppi Whatsapp da parte dei seguaci di Bolsonaro ha avuto un forte impatto nelle ultime giornate di campagna elettorale. Qui si ripercorrono i formati e la diffusione delle bufale nei gruppi pubblici della piattaforma di messaggistica (campione e punta di un iceberg di comunicazione ben più vasto) nell’unico studio […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Lo scandalo FaceBook e Cambridge Analytica tra controllo e nuove forme del capitalismo

  Facebook è travolto dallo scandalo Cambridge Analytica società sotto accusa per avere usato le informazioni riservate prelevate tramite un app tramite il social network di Mark Zuckerberg per influenzare, con  pubblicità mirata, diverse campagne elettorali. La vicenda Cambridge Analytica era già stata sollevata dal “Guardian” lo scorso anno. Facebook da due giorni continua a […]