InfoAut
Immagine di copertina per il post

Le furbe politiche reaganiane di Renzi. Ma se lui è furbo non è obbligatorio comportarsi da scemi

 

Il motivo è semplice. Se ragioniamo in termini di cifre tonde (i famosi 10 miliardi rimessi in circolazione) c’è un tentativo di immettere nei circuiti del consumo un po’ di flusso di moneta. E non è un caso. Con livelli di consumo così bassi (vedi qui i dati), Renzi intende fare qualcosa. Proprio su questo punto è importante capire l’efficacia del provvedimento, cioè dove effettivamente vanno a finire questi soldi. Come toccano davvero il consumo e il credito al consumo, se muovono davvero decimali di Pil e se incidono sul piano macroeconomico. Qui, non nelle polemiche sulle coperture, si capisce se Renzi è destinato a fallire o a incidere, come e dove. È evidente quindi il tentativo di smobilizzazione delle risorse pubbliche destinate al consumo, come Reagan insegna. Tentativo che diversi esperti di fisco, ovviamente liberisti, ritengono ancora primordiale. Ma è una misura che troverà consenso nell’immediato, inutile girarci intorno. Proprio come accadde per Reagan. Tagliare nel pubblico per dare al privato incontra, ancora oggi, il favore popolare nel breve periodo.

L’operazione DEF, la vecchia finanziaria che contiene l’operazione “80 euro”, da quello che si legge al momento, pare essere da 14,8 miliardi. Si colga la differenza: con una “semplice” manovra di 4,8 miliardi si sarebbe tagliato, ai cittadini, lo stesso ammontare di una manovra di 14,8 miliardi che ne “restituisce” 10. È chiaro che si tratti di una partita di giro in cui lo Stato si trattiene una parte. Ma non c’è solo quello. L’operazione nel suo complesso sottosta al principio di smobilizzazione delle risorse pubbliche per gettarle nella sfera del consumo. E ad una più complessiva contrazione del pubblico: si passerà da 8000 municipalizzate a 1000, con ovvie conseguenze sui servizi pubblici, si ridurrà la spesa per acquisti, con altrettanto ovvia conseguenza sull’economia. Insomma si contrae il pubblico nella speranza di alimentare il consumo privato. Solo che il Reagan fiorentino chiama questa operazione “di sinistra” perché “redistribuisce”. E come tale verrà percepita dal popolo. Poco importa se Reagan è stato il principe del debito pubblico, perché si trasferiva al privato, poco importa se il fatturato industriale cala perché non ci sono investimenti pubblici e privati. Per le politiche renzreganiane l’importante è contrarre il settore pubblico, e “redistribuire”, il resto è chiacchiera.

Il fatto che la Cgil e la Fiom siano rimaste silenziose, non abbiano chiesto un tavolo di contrattazione, di fronte ad un governo che tiene congelati gli aumenti di stipendo degli statali dal 2010 e “redistribuisce” alla Peron spiega già il futuro, e il presente, delle relazioni sindacali di questo paese. Così come c’è stato silenzio sull’alto tasso di amicizie fiorentine nella recente tornata di nomine. Ma anche, e questo è più grave perché mostra dove stia andando il potere reale, di fronte al fatto che Davide Serra stia facendo il regista della collocazione dell’aumento di capitale del Monte dei Paschi. Davide Serra, per chi se lo fosse dimenticato, è il famoso finanziere con sede alle Cayman, sostenitore e finanziatore esplicito di Renzi, accusato da Bersani, durante le primarie 2012, di portare solo speculazione nel nostro paese. Ed eccolo a dirigere le danze della ricapitalizzazione MPS che sancirà l’alleanza del Pd renziano con i fondi tipo Vanguard e BlackRock (o comunque del Pd con gli Hedge Fund che vinceranno la complessa partita Mps). In ogni caso il pubblico anche qui è morto. E a spese del contribuente.

Il Reagan di Rignano quindi taglia, privatizza, “redistribuisce” (con successo) nel silenzio del paese. O entro surreali accuse di non essere abbastanza liberista. Certo, non piace nemmeno al Sole 24 Ore, quotidiano di Confindustria, che lo ha definito un prestigiatore, ma si muove.

Ci sono, tuttavia, enormi difficolta nel Def, rispetto a Bruxelles, e non a caso l’Italia ha rinviato il pareggio di bilancio al prossimo anno. Ci sono conflitti istituzionali, ad esempio tra la nostra Corte dei Conti che ha definito “non identificabile” il criterio del “debito strutturale” con il quale Bruxelles vuole imporre la politica di bilancio all’Italia, sui quali l’informazione preferisce glissare concentradosi piuttosto sul folklore politico. Ma il governo mostra iniziativa, anche se pericolosa.

Renzi è furbo, fa politica. Politica economica e sindacale. E proverà a farla a Bruxelles nel semestre europeo. Non è congelato come l’altro genere di furbo, Letta. Sono i movimenti ed i sindacati di base che ora devono far politica e saper rispondere. Di fronte a mosse furbe e azzardate come ogni mossa politica, ma vere, non è obbligatorio comportarsi da scemi. Ovvero sacramentando e dicendo che “ci vuole ben altro”, che “non ce la farà mai” etc.

La propaganda a reti unificate, proprio perché è tarata su questo genere di argomenti, non aspetta altro. Mentre il processo di privatizzazione, e di esclusione di milioni di persone da una vita sociale dignitosa, avanza. Compito di tutti sarà smascherare queste manovre, far capire che di vantaggi collettivi non ce ne sono e che a prescindere da questo tipo di provvedimenti, la qualità della vita dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati e delle famiglie è destinata a peggiorare sempre di più.

Redazione – 19 aprile 2014

 

Fonte: senzaoste.it

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

italiarenzi

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Festival Altri Mondi / Altri Modi: i video della terza edizione

Si è conclusa la terza edizione del festival Altri Mondi / Altri Modi. Anche quest’anno centinaia di persone hanno condiviso quattro intense giornate di confronto, dibattito, socialità ed arte all’interno del giardino di Askatasuna.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Sulla guerra in OpenAI e sull’intelligenza artificiale che promuove le diseguaglianze

Continuiamo la pubblicazione di contributi in vista della terza edizione del Festival Altri Mondi / Altri Modi che si terrà dal 10 al 13 aprile a Torino. Di seguito potete trovare un interessante articolo di Stefano Borroni Barale sull’intelligenza artificiale. Stefano parteciperà al dibattito di giovedi 10 aprile alle 18 dal titolo “Transizione energetico-tecnologica: intelligenza artificiale, sfruttamento e […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Estrattivismo e scambio ineguale

L’estrattivismo è un concetto proveniente dal Sud globale. Deriva dal termine portoghese “extrativismo”, che originariamente si riferiva alle attività commerciali che coinvolgevano i prodotti forestali esportati nelle metropoli capitaliste.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’intelligenza artificiale, lo Studio Ghibli e la natura del capitalismo

Sta generando molte polemiche il nuovo aggiornamento di ChatGpt che permette di creare immagini nello stile dello Studio Ghibli. A gettare benzina sul fuoco l’utilizzo spregiudicato che l’amministrazione Trump sta facendo di questo generatore di immagini per propagandare la sua campagna di deportazione degli immigrati. Sono molti i temi che apre questo aggiornamento: dal dibattito […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Conflitto sociale, repressione, media: ancora il caso Askatasuna

Richieste di risarcimenti stratosferici, interventi a gamba tesa di vertici giudiziari, aggressioni mediatiche a catena: la criminalizzazione del conflitto sociale si arricchisce di nuove pagine.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Marx nell’Antropocene

Un convegno a Venezia dall’approccio interdisciplinare invita a ripensare le possibili traiettorie di convergenza tra marxismo ed ecologia.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Islam politico e religione: reazione o possibilità emancipatrice? 

A gennaio 2025 a Torino è stata organizzata una auto-formazione con Said Bouamama, storico militante algerino che abita in Francia e con cui avevamo già avuto modo di confrontarci in passato. Le pagine che seguono sono la trascrizione (e traduzione) di una parte di quel momento e quindi restituiscono il flusso del discorso direttamente dalle sue parole.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Geopolitica e lotta di classe nella crisi di sistema

0. Si apre un tempo di incertezza, che non fa ancora epoca. Per conquistarne l’altezza, occorre rovesciare il punto di vista. E cogliere, nell’incertezza del tempo, il tempo delle opportunità. da Kamo Modena 1. «La fabbrica della guerra». Abbiamo voluto chiamare così un ciclo di incontri dedicati a guardare in faccia, da diverse angolature e […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Intervista esclusiva all’Accademia della Modernità Democratica e Foza Yusif, membro del comitato di co-presidenza del Partito di Unione Democratica (PYD)

Abbiamo avuto l’occasione di realizzare questa intervista all’Accademia della Modernità Democratica con al suo interno un contributo (citato tra virgolette) di Forza Yusif, membro del comitato di co-presidenza del PYD..

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Tecnotrumpismo. Dalla Groenlandia al caso DeepSeek

Trump è diventato il referente politico delle Big Tech e non è una congiuntura.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Cosa ci dicono le catene del valore? Dipendenza, crisi industriali e predazione finanziaria

Il dibattito politico profondo latita e ci si scanna per lo più su ciò che intimamente si desidera, invece che su ciò che concretamente succede. Per sbrogliare questa matassa forse dobbiamo fare un passo indietro e porci alcune domande su dove sta andando il capitalismo. In questo caso lo faremo con un occhio di riguardo […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Centro addestrativo per i piloti di elicotteri da guerra in Liguria.

Sorgerà in Liguria un grande centro di formazione ed addestramento dei piloti di elicottero delle forze armate italiane e straniere; la realizzazione sarà affidata ad un’azienda leader del complesso militare-industriale di Israele.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele vuole Anan Yaeesh, l’Italia intanto lo fa arrestare

Il caso del 37enne palestinese, residente a L’Aquila, accusato da Tel Aviv di finanziare la Brigata Tulkarem.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cannoni italiani contro i palestinesi di Gaza

La conferma giunge adesso direttamente dalla Marina Militare di Israele: alle operazioni di guerra contro Gaza partecipano le unità navali armate con i cannoni di OTO Melara del gruppo italiano Leonardo SpA.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Proteste degli agricoltori in tutta Europa. In Francia una giovane donna investita durante un blocco

Dopo le mobilitazioni degli agricoltori in Germania il movimento si estende in Francia, in particolare nella regione dell’Occitanie. Bloccata la A64 a Carbonne, i blocchi si moltiplicano a macchia d’olio intorno a Tolosa nella Haute-Garonne, bloccata anche l’autostrada A20 di Montauban.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’orrore nucleare di Ghedi e Aviano

Chissà cosa accadrebbe se qualcuno dicesse che in Italia ci sono armi nucleari. Che quella presenza espone di fatto tutto il territorio a essere in qualsiasi momento bersaglio nucleare e che le esplosioni potrebbero causare tra i 2 e i 10 milioni di morti.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TAV: la Francia nell’imbuto della Torino-Lione

Grande è la confusione sotto il cielo della Torino Lione. Un terremoto mediatico si è scatenato qualche giorno fa lungo la faglia tellurica dei rapporti italo-francesi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Aziende produttrici di armi: lobby e interessi italiani.

Secondo la stima diffusa dal SIPRI di Stoccolma la spesa militare mondiale ha raggiunto nel 2022 la somma di 2.240 miliardi di dollari complessivi, ossia una crescita del 3.7% rispetto all’anno precedente.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Perché il nucleare pulito è una chimera

Mentre la Germania spegneva le sue centrali atomiche, l’Italia ha partecipato da «osservatore» a un meeting dei paesi nuclearisti

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

UE: proposta di riforma del patto di stabilità, un costo per l’Italia di 15 miliardi euro l’anno

L’ampiezza dell’intervento che il governo italiano dovrebbe attuare per risanare i conti sarebbe di una manovra correttiva da 14-15 miliardi l’anno in 4 anni oppure di 6-8 miliardi l’anno per 7 anni.