InfoAut
Immagine di copertina per il post

Mafia capitale: lo schifo bipartisan del mondo di sopra

Primo su tutti Luca Gramazio, il quale ha basato la gran parte della sua carriera politica, oltre che sui lasciti elettorali paterni, sul merito di essere “amico di Casapound”. Ed infatti a questo personaggio viene imputato proprio il ruolo di essere stato il tramite fra la pubblica amministrazione e la criminalità mafiosa, ovvero il suo compito era quello di capire che tecniche amministrative utilizzare per riuscire a mangiare più soldi possibili. Ma da dove venivano sottratti questi soldi? Proprio dai fondi destinati alla gestione dell’emergenza migranti, dell’emergenza abitativa e di tutti quei problemi che affliggono i quartieri della città. Quegli stessi problemi che vengono agitati da questi fascisti per soffiare sul fuoco della guerra fra poveri, tentando di distogliere l’attenzione dalla vera questione, la dolosa gestione del comune di Roma, elevata a sistema proprio dal loro sodale più in vista, Gianni Alemanno.

Proprio ieri a via Battistini abbiamo visto come Casapound abbia convocato un presidio dichiaratamente razzista che contava ben 50 partecipanti, i quali prendendo disgustosamente a pretesto l’incidente stradale della settimana scorsa che ha portato alla morte di Cory, sbraitavano sotto lo guardo attonito dei passanti slogan xenofobi contro rom e immigrati. Presidio che si è potuto svolgere solamente perché un ingente schieramento delle forze dell’ordine ha caricato una manifestazione di centinaia di antirazzisti, che si erano ritrovati in quella piazza proprio per evitare che si continuasse a sciacallare su questo episodio tragico. La rivendicazione di questi individui era come al solito il loro leit motiv “prima gli italiani”: evidentemente con questo slogan intendevano legittimare la ruberia dei soldi pubblici che effettivamente negli ultimi anni sono finiti tutti nelle loro italianissime tasche.

Come al solito però, quando si parla di soldi, si consacra una comunione di intenti bipartisan. Perciò vediamo anche che Coratti, ex presidente del consiglio comunale, e Ozzimo, ex assessore alla casa del Comune, sono anche loro invischiati in questa vicenda accusati a vario titolo di aver indirizzato gli appalti pubblici a cooperative a loro amiche soprattutto in riferimento all’emergenza migranti e all’emergenza abitativa. Temi molto caldi nella città di Roma, la cui criminale gestione ha portato al fatto che in alcuni quartieri la situazione diventasse insostenibile. L’operazione di oggi, come quella del dicembre scorso, dimostra ancora una volta che il tanto sbandierato “degrado di Roma”, su cui alcuni personaggi basano la loro campagna politica, non si è dato da solo ma è frutto di una gestione  volutamente scellerata e clientelare della città. Una gestione che ha sempre avuto la necessità di perpetuarsi per sostenersi, alla faccia della discontinuità proclamata da ogni nuovo sindaco. Emerge anche una nuova figura di costruttore, quello degli stabili da destinare all’emergenza e Pulcini è solo uno di questi. Dunque la città si disegna ancora una volta sugli interessi della rendita e dei profitti possibili, da ricavare senza remore anche dalla sofferenza delle persone.

Le reazioni della politica non si sono fatte attendere con Marino che si vanta della recente nomina di Alfonso Sabella ad assessore alla legalità e commissario straordinario del municipio di Ostia. Una nomina vergognosa e paradossale in quanto il succitato signore in passato ha avuto ruoli dirigenziali nella gestione della polizia durante il g8 di Genova 2001 ed assistito inerme, se non proprio coordinato, le torture di Bolzaneto. Un personaggio atroce, dunque, chiamato a ristabilire la legalità nella città di Roma.

Questa vicenda ci regala un quadro disastroso di tutta l’amministrazione comunale: affari gestiti da settori criminali più o meno inseriti nelle fila di vecchie e nuove destre, una sinistra arruolata ormai nel partito dei solvibili e del denaro, torturatori che si fanno carico della legalità. Come al solito chi ci rimette in queste circostanze sono le periferie della città, vessate da anni e anni di corrotta amministrazione, che attualmente fra sfratti e sgomberi delle occupazioni delle case popolari, sono completamente abbandonate alla loro povertà. Noi sappiamo bene da che parte stare, sappiamo che questa risma di signori sono il nostro nemico, come lo sono anche tutti coloro che speculano sui disagi, e ormai da parecchio tempo abbiamo capito che solamente con la solidarietà delle lotte e con decisive pratiche di riappropriazione possiamo riconquistare pezzi di libertà, di reddito e di dignità che ci vogliono sottrarre. O peggio ancora farne oggetto di mercato, dentro una contrattazione destinata a lasciarci solo briciole di welfare o dentro un’offerta di cooptazione nella gestione dell’emergenza.

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Perché la Silicon Valley sostiene Trump

Nei racconti della Silicon Valley scritti da sé medesima, tutti disponibili in rete o in libreria, si legge di un capitalismo eccezionale, guidato da uomini fuori dal comune.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Lo storico israeliano Avi Shlaim ha abbandonato il sionismo molto tempo fa. Ora è al fianco di Hamas

Shlaim, dell’Università di Oxford, sostiene che Hamas incarna la resistenza palestinese e si allontana persino dai suoi colleghi più radicali.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Gli Stati Uniti e il «capitalismo fascista»

Siamo dentro a una nuova accumulazione primitiva, a un nuovo ciclo strategico innescato da Trump.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Israele sta perpetrando un olocausto a Gaza. La denazificazione è l’unica soluzione possibile

Il micidiale etno-suprematismo insito nella società israeliana è più radicato di Netanyahu, Ben Gvir e Smotrich. Deve essere affrontato alla radice.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio 2024 delle questioni del lavoro in Cina (pt.1)

Traduciamo questo contributo da Chuangcn.  Prefazione a cura di Chuang.  Dal 2020, un gruppo anonimo di netizen si riunisce per redigere una rassegna annuale delle lotte del lavoro (o, nella loro terminologia, “incidenti nel diritto del lavoro”) e delle tendenze sociali ad esse collegate in Cina. L’iniziativa è guidata dall’utente WeChat “Chiapas Eastern Wind TV” […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La questione della Palestina nel mondo di lingua cinese

Nell’ottobre 2023, con l’operazione “Diluvio di al-Aqsa” lanciata da Hamas e la brutale risposta di Israele, il movimento di solidarietà con la Palestina è ricomparso in Cina.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La società della resistenza e la liberazione degli oppressi. La lunga storia di Hezbollah

Appena il governo di Beirut ha deciso il disarmo di Hezbollah, immediatamente nella capitale sono scoppiate proteste e cortei, non solo opera del partito sciita, ma di molti altri partiti e semplici cittadini.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

I signori della terra: i latifondisti transnazionali e l’urgenza di una redistribuzione

Troppa terra in poche mani: le dieci multinazionali che controllano milioni di ettari

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

E’ uno sporco lavoro / 3: Hiroshima Nagasaki Russian Roulette

Sono ancora una volta delle parole, in parte esplicite e in parte giustificatorie, quelle da cui partire per una riflessione sul presente e sul passato di un modo di produzione e della sua espressione politico-militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giorni di protesta in Marocco

Dal 25 settembre sono in corso una serie di mobilitazioni nelle città più grandi del Marocco, da Tangeri fino ad Agadir.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Comunicato di solidarietà all3 compagn3 fermate il 22 settembre a Milano: Ettore e Mina liber3 subito!

Ripubblichiamo il comunicato di solidarietà nei confronti di Ettore e Mina, ora agli arresti domiciliari a Milano scritto e pubblicato dal coordinamento cittadino Torino per Gaza

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccata la Global Sumud Flottila: aggiornamenti dalle piazze di tutta Italia

Dalle 20.30 di ieri sera circa è iniziato l’abbordaggio da parte delle navi militari dell’IDF nei confronti delle imbarcazioni della Global Sumud Flottilla.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Israele attacca la Flotilla. In mattinata ancora diverse navi in marcia verso Gaza

Ieri sera sono iniziate le operazioni di abbordaggio della Global Sumud Flotilla da parte dell’esercito israeliano. Ad ora solo venti navi sono state intercettate, le altre sono ancora in navigazione verso le coste di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Appunti di lotta da Milano

Riflessioni di fine estate. Ci sembra necessario un momento analitico per riuscire a navigare le correnti agitate che stanno attraversando il paese e in particolare la nostra città, dalla fine di agosto a questa parte. Oggi più che mai occorre opporsi alla generale intimidazione preventiva delle lotte che tenta di far cadere i gruppi autorganizzati […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Madagascar si ribella per l’accesso all’acqua e all’elettricità: 22 morti, il governo si dimette

«Chiediamo al Presidente di dimettersi entro 72 ore». È questa la richiesta senza compromessi formulata il 30 settembre da un manifestante della «Gen Z»

Immagine di copertina per il post
Culture

Sport e dintorni – A proposito di Italia-Israele di calcio e della neutralità dello sport

La retorica dello sport come ambito da mantenersi separato dal resto della realtà presuppone che quanti lo praticano o lo seguono operino una sorta di momentanea sospensione dal mondo a cui pure appartengono, sospensione che riappacifica, durante le gare, le conflittualità e le brutalità quotidiane.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Molte parole sul Board of Peace, il genocidio continua

Michele Giorgio, Giornalista de Il manifesto e di Pagine Esteri, nel giorno in cui gli occhi in Italia sono tutti puntati sulla Global Sumud Flottilla, racconta come questa iniziativa internazionale e internazionalista accenda speranze sebbene flebili nei Territori.