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Manifestazione contro lo sgombero di Zanzanù (la diretta)

Ore 17.00: Il corteo ha raggiunto la sede del Pd dove il c’è stato il duro intervento del Collettivo gardesano autonomo nei confronti del mandante dello sgombero: la giunta Pd e il sindaco Rosa Leso. La corrispondenza con Marco della redazione che intervista alcune delle persone in corteo, tra loro anche Mauro Orlando, tra i firmatari dell’appello in cui si chiedeva l’apertura di un dialogo  e proposte alternative a quelle dello sgombero.  Ascolta o scarica

Ore 15.55: il corteo ha mosso i primissimi passi verso il centro di . Presente anche un secondo striscione dei rifugiati di Lonato: “Refugees from are with ; refugies de Lonato sont avec . #io sto con ”. La corrispondenza con Umberto che intervista anche alcune persone presenti al corteo. Ascolta o scarica

Ore 15.40: il corteo dovrebbe partire a breve, la testa del corteo si sta posizionando;  esposto lo striscione di apertura: ” non è la nostra ultima spiaggia, io sto con Zanzanù”

Ore 15.30: il primo collegamento con Daniele della redazione  dal concentramento a Desenzano davanti alla stazione. Concentramento che è stato raggiunto anche dai compagni e compagne partiti da Brescia in treno alle 14.15. Presenti numerose bandiere NoTav e Stop sfratti visto che Zanzanù ospitava anche lo sportello contro gli sfratti del Garda. Ascolta o scarica

 questo pomeriggio, sabato 6 febbraio, contro lo sgombero del Cso Zanzanù, contro il modello di città vetrina e per gli spazi sociali a Desenzano del Garda.

Un corteo di risposta allo sgombero avvenuto nelle prime ore di martedì  2 febbraio 2016 e che radio onda d’urto seguirà con dei collegamenti in diretta dalla piazza. Concentramento alle ore 15 dalla stazione di Desenzano del Garda.

Di seguito invece il comunicato diffuso dal Collettivo Gardesano Autonomo dopo lo sgombero:

ZANZANU’ SGOMBERATO! Il Centro Sociale Occupato Zanzanù di Desenzano è stato sgomberato questa notte alle 4, in modo infame e di nascosto, con un’ingente presenza di camionette.

L’irruzione è stata estremamente violenta: una dozzina di poliziotti, non riconoscibili dato il buio e la scarsa visibilità, hanno circondato l’immobile, iniziando a sfondare la porta a vetri senza identificarsi. I sei attivisti presenti all’interno, pensando ad un’aggressione, date le minacce e i lanci di sassi negli scorsi giorni, si sono armati di scope pronti a difendersi, barricandosi nella cucina, che funzione di dormitorio.

A questo punto la polizia ha cominciato a sfondare la porta, sempre senza dichiararsi, buttando giù la porta. Solo a quel punto, riconoscendo anche agenti della Digos dotati di telecamere, gli attivisti di Zanzanù si sono tranquillizzati e hanno deposto gli oggetti per difendersi, non opponendo resistenza. Subito dopo la polizia ha sequestrato cellulari e computer per le indagini, portando cinque attivisti in questura a Desenzano, mentre un sesto militante è stato trattenuto due ore in più per assistere al sequestro dell’immobile. Enorme e assurdo il dispiegamento di forze dell’ordine, con numerose camionette, oltre la presenza di un camion dei vigili del fuoco.

La responsabilità dello sgombero di stamattina è da imputare all’amministrazione di Desenzano, giunta PD con a capo la sindaca Rosa Leso, che si è arroccata, chiudendo ogni possibilità di trattativa! Con l’inevitabile conclusione di arrivare ad uno sgombero forzato e alla repressione di un’esperienza straordinaria di autogestione come quella di Zanzanù!

Questo sgombero avviene nonostante attivisti e attiviste del Collettivo Gardesano Autonomo, occupanti del CSO Zanzanù, si siano sempre dati disponibili a trattare, e fosserosostenuti da una ingente parte della popolazione desenzanese e di molti paesi limitrofi. Popolazione che ha dimostrato il suo appoggio quando nei giorni scorsi esponenti in vista della società Desenzanese hanno firmato un appello attraverso cui chiedevano che fosse aperto un dialogo e proposte alternative diverse a quelle dello sgombero.

Popolazione che ha sempre dimostrato il suo appoggio partecipando alle iniziative, proponendone molte e varie, perchè Zanzanù era ed ancora è un luogo dove chiunque può esprimersi liberamente, dove ogni decisione viene presa assieme tramite l’autogestione e non calata dall’alto, dove ognuno può trovare il proprio spazio e nessuno viene lasciato da solo. Zanzanù è sempre dalla parte dei più deboli, degli emarginati, al suo interno era ospitato lo Sportello Antisfratti e vi hanno trovato ospitalità molte associazioni per iniziative varie. Zanzanù era un luogo di lotta, di cultura e di aggregazione fuori dalle logiche del profitto, e tutto questo uno sgombero non è in grado di fermarlo!!! Invitiamo tutti e tutte i/le solidali a PARTECIPARE ALLA MANIFESTAZIONE DI SABATO 6 FEBBRAIO  CON CONCENTRAMENTO ALLA STAZIONE DI DESENZANO DEL GARDA ALLE ORE 15.00.

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