InfoAut
Immagine di copertina per il post

Report assemblea nazionale StudAut: rilanciamo lotta contro governo Renzi e boicottaggio Invalsi!

Durante la seconda assemblea sono invece stati analizzati i temi di merito e valutazione, a cui era presente anche una docente di Filosofia Teoretica dell’Università di Napoli. Il dibattito ha toccato le molte criticità che valutazione e merito causano nel sistema scolastico proposto dalla Buona Scuola. La differenza fra valutazione e giudizio, per cui oggi la valutazione significa porre una scala di valori che per definizione crea divisione e limita l’eccellenza a pochissimi individui. Come accade nel lavoro, per cui ci sarà una piramide di “eccellenza” che definirà la gerarchia dell’azienda dall’alto in basso, ma anche se degli elementi sono produttivi come lo standard richiede, questo non assicura loro di entrare a far farte di quella “eccellenza” perché il funzionamento del sistema è basato proprio sul rigore delle proporzioni. Inoltre l’inserimento della valutazione dei professori, con i Comitati di Valutazione interni alle scuole, aiuta il processo di accettazione di questo metodo negli studenti e nuovamente ritroviamo il modello aziendale, di competizione “tutti contro tutti”. Questo atteggiamento non favorisce il percorso di apprendimento e miglioramento di tutte le componenti scolastiche. Abbiamo approfondito l’incidenza che un sistema valutativo come quello attuale, concentrato sull’accumulazione di competenze piuttosto che sul processo di costruzione di saperi e capacità critica negli studenti, ad esempio tramite la logica dei test INVALSI, ha sulla funzione stessa della scuola. Da luogo di scambio, crescita e diffusione plurilaterale di cultura, infatti, viene ridotta luogo di riproduzione in piccolo del sistema imprenditoriale e sostanzialmente mercificata.

Proprio a proposito di azienda, durante la terza assemblea abbiamo aperto il dibattito sulla questione dell’aziendalizzazione e della privatizzazione della scuola pubblica. L’introduzione forzata da parte dei piani alti del governo dell’obbligo di svolgere l’alternanza scuola-lavoro in ogni istituto per centinaia di ore, o della possibilità per i privati di insinuarsi negli organi d’istituto e ottenere vantaggi, finanziando determinate scuole, annienta del tutto il significato stesso di scuola, rendendo la struttura scolastica solo l’ennesimo campo di speculazione da cui imprenditori, presidi sempre più simili a sceriffi e manager possano ottenere vantaggi ed esercitare potere. In alcune città queste ore vengono prevalentemente passate a scuola, per la scarsità di industrie sul territorio, con progetti assolutamente superflui o, come accade a Bari, facendo lavare bagni e muri agli studenti, non pagando così una ditta specializzata.

In un quarto momento assembleare abbiamo invece tracciato il rapporto fra lo studente e il territorio analizzando come la Buona Scuola implichi in sé il tentativo di eliminare il ruolo sociale dello studente imponendo anche nell’ambiente della scuola le logiche del mercato e dell’impresa, dunque della realizzazione individuale contrapposta ad una coscienza di collettività. In questa sede abbiamo anche evidenziato come le stesse scuole stiano man mano divenendo luoghi oppressivi e dominati da un clima di pesante repressione, in cui si tenta di impedire ogni iniziativa autonoma nelle scuole e spazi di confronto autorganizzati all’interno di esse. Per questo abbiamo riscontrato che, oltre ai collettivi scolastici, anche gli spazi vissuti dagli studenti limitrofi agli istituti stessi hanno una possibile funzione di base sociale dalla quale costruire esperienze di socialità e di lotta e insieme a cui interfacciarsi con la realtà al di fuori dell’ambito scolastico, e dunque al territorio. E’ una necessità organizzarsi per contrastare una scuola che tende ad eliminare spazi, a individualizzare le esperienze, attraverso un percorso che invece costruisca autonomamente spazi di socialità e confronto politico che riescano ad aggregare lo studente su prospettive differenti rispetto a quelle di controllo e sfruttamento che gli vengono presentate dalle istituzioni.

E’ necessario rilanciare le lotte studentesche in questo periodo che vede alle porte l’annuale somministrazione del test INVALSI, espressione, nonché principale strumento del sistema della scuola-azienda. La campagna contro queste prove, portata avanti con successo anche negli anni passati, ha consentito di tenere aperto un terreno di lotta da cui fare emergere tutte le criticità che il nuovo modello di scuola ci pone. Infatti l’informazione e la campagna di mobilitazione contro questo sistema valutativo, che passano per momenti assembleari collettivi di analisi e autorganizzazione, contestazioni di piazza, il boicottaggio degli stessi test, permettono di ampliare il punto di vista e spaziare su altre vertenze, quali la lotta all’alternanza scuola-lavoro, che al momento risultano meno consolidate. Inoltre è fondamentale creare aggregazione e spazi di socialità che riescano a risultare in sé stessi conflittuali rispetto ai tentativi da parte delle istituzioni vigenti di appropriarsi della scuola, per farne un ingranaggio dello sviluppo della società imprenditoriale. Oltre a ciò che riescano a catalizzare e organizzare le singole vertenze verso un attacco esteso e conflittuale all’intero sistema scolastico in sé, che l’attuale sradicamento degli ultimi aspetti positivi rimasti nell’istruzione, ci impone.

Rilanciamo dunque il boicottaggio dei test INVALSI il 12 Maggio (data della somministrazione del test nelle scuole superiori e nei licei), nella pluralità di forme e specificità che richiedono i singoli territori, con il comune obiettivo di annullare lo svolgimento degli stessi, seguendo un percorso che possa riunire sotto le parole d’ordine del boicottaggio il complesso di analisi cui siamo giunti al termine dell’assemblea nazionale.

Continuiamo a sfidare il presente, per riprenderci e costruire il nostro futuro!

 

StudAut

Da Settembre ci stiamo mobilitando nelle scuole e nelle piazze, anche insieme a professori, per impedire che vengano attuati i continui attacchi all’istruzione da parte del governo Renzi. Per delineare le prospettive verso i prossimi mesi, abbiamo dato vita a tre giorni di assemblee per discutere delle mobilitazioni e dei percorsi intrapresi fino ad ora, e per cercare un momento di confronto su temi quali l’alternanza scuola-lavoro, la valutazione e il merito, il modello INVALSI, che sono i pilastri montanti della Buona Scuola e del modello di scuola-azienda propugnato dall’attuale governo. In un primo momento abbiamo ripercorso le azioni e sperimentazioni di lotta messe in campo per bloccare la Buona Scuola, per vagliare e comprendere le metodologie più efficaci a intercettare la componente studentesca e il modo in cui essa si è interfacciata con gli effetti più immediati e pesanti della Legge 107.

 
Durante la seconda assemblea sono invece stati analizzati i temi di merito e valutazione, a cui era presente anche una docente di Filosofia Teoretica dell’Università di Napoli. Il dibattito ha toccato le molte criticità che valutazione e merito causano nel sistema scolastico proposto dalla Buona Scuola. La differenza fra valutazione e giudizio, per cui oggi la valutazione significa porre una scala di valori che per definizione crea divisione e limita l’eccellenza a pochissimi individui. Come accade nel lavoro, per cui ci sarà una piramide di “eccellenza” che definirà la gerarchia dell’azienda dall’alto in basso, ma anche se degli elementi sono produttivi come lo standard richiede, questo non assicura loro di entrare a far farte di quella “eccellenza” perché il funzionamento del sistema è basato proprio sul rigore delle proporzioni. Inoltre l’inserimento della valutazione dei professori, con i Comitati di Valutazione interni alle scuole, aiuta il processo di accettazione di questo metodo negli studenti e nuovamente ritroviamo il modello aziendale, di competizione “tutti contro tutti”. Questo atteggiamento non favorisce il percorso di apprendimento e miglioramento di tutte le componenti scolastiche. Abbiamo approfondito l’incidenza che un sistema valutativo come quello attuale, concentrato sull’accumulazione di competenze piuttosto che sul processo di costruzione di saperi e capacità critica negli studenti, ad esempio tramite la logica dei test INVALSI, ha sulla funzione stessa della scuola. Da luogo di scambio, crescita e diffusione plurilaterale di cultura, infatti, viene ridotta luogo di riproduzione in piccolo del sistema imprenditoriale e sostanzialmente mercificata.

Proprio a proposito di azienda, durante la terza assemblea abbiamo aperto il dibattito sulla questione dell’aziendalizzazione e della privatizzazione della scuola pubblica. L’introduzione forzata da parte dei piani alti del governo dell’obbligo di svolgere l’alternanza scuola-lavoro in ogni istituto per centinaia di ore, o della possibilità per i privati di insinuarsi negli organi d’istituto e ottenere vantaggi, finanziando determinate scuole, annienta del tutto il significato stesso di scuola, rendendo la struttura scolastica solo l’ennesimo campo di speculazione da cui imprenditori, presidi sempre più simili a sceriffi e manager possano ottenere vantaggi ed esercitare potere. In alcune città queste ore vengono prevalentemente passate a scuola, per la scarsità di industrie sul territorio, con progetti assolutamente superflui o, come accade a Bari, facendo lavare bagni e muri agli studenti, non pagando così una ditta specializzata.

In un quarto momento assembleare abbiamo invece tracciato il rapporto fra lo studente e il territorio analizzando come la Buona Scuola implichi in sé il tentativo di eliminare il ruolo sociale dello studente imponendo anche nell’ambiente della scuola le logiche del mercato e dell’impresa, dunque della realizzazione individuale contrapposta ad una coscienza di collettività. In questa sede abbiamo anche evidenziato come le stesse scuole stiano man mano divenendo luoghi oppressivi e dominati da un clima di pesante repressione, in cui si tenta di impedire ogni iniziativa autonoma nelle scuole e spazi di confronto autorganizzati all’interno di esse. Per questo abbiamo riscontrato che, oltre ai collettivi scolastici, anche gli spazi vissuti dagli studenti limitrofi agli istituti stessi hanno una possibile funzione di base sociale dalla quale costruire esperienze di socialità e di lotta e insieme a cui interfacciarsi con la realtà al di fuori dell’ambito scolastico, e dunque al territorio. E’ una necessità organizzarsi per contrastare una scuola che tende ad eliminare spazi, a individualizzare le esperienze, attraverso un percorso che invece costruisca autonomamente spazi di socialità e confronto politico che riescano ad aggregare lo studente su prospettive differenti rispetto a quelle di controllo e sfruttamento che gli vengono presentate dalle istituzioni.

E’ necessario rilanciare le lotte studentesche in questo periodo che vede alle porte l’annuale somministrazione del test INVALSI, espressione, nonché principale strumento del sistema della scuola-azienda. La campagna contro queste prove, portata avanti con successo anche negli anni passati, ha consentito di tenere aperto un terreno di lotta da cui fare emergere tutte le criticità che il nuovo modello di scuola ci pone. Infatti l’informazione e la campagna di mobilitazione contro questo sistema valutativo, che passano per momenti assembleari collettivi di analisi e autorganizzazione, contestazioni di piazza, il boicottaggio degli stessi test, permettono di ampliare il punto di vista e spaziare su altre vertenze, quali la lotta all’alternanza scuola-lavoro, che al momento risultano meno consolidate. Inoltre è fondamentale creare aggregazione e spazi di socialità che riescano a risultare in sé stessi conflittuali rispetto ai tentativi da parte delle istituzioni vigenti di appropriarsi della scuola, per farne un ingranaggio dello sviluppo della società imprenditoriale. Oltre a ciò che riescano a catalizzare e organizzare le singole vertenze verso un attacco esteso e conflittuale all’intero sistema scolastico in sé, che l’attuale sradicamento degli ultimi aspetti positivi rimasti nell’istruzione, ci impone.

Rilanciamo dunque il boicottaggio dei test INVALSI il 12 Maggio (data della somministrazione del test nelle scuole superiori e nei licei), nella pluralità di forme e specificità che richiedono i singoli territori, con il comune obiettivo di annullare lo svolgimento degli stessi, seguendo un percorso che possa riunire sotto le parole d’ordine del boicottaggio il complesso di analisi cui siamo giunti al termine dell’assemblea nazionale.

Continuiamo a sfidare il presente, per riprenderci e costruire il nostro futuro!

– See more at: http://www.studaut.it/scuola/report-assemblea-nazionale-rilanciamo-lotta-contro-governo-renzi-e-boicottaggio-test-invalsi/#sthash.C0n44D4b.dpuf

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Trump all’attacco dell’America Latina con la scusa della “guerra alla droga”

La tensione nei Caraibi ed in America Latina si fa sempre più alta. Alcune note per comprendere quanto sta succedendo.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Gaza, un futuro di controllo della AI che ci riguarda

Se andiamo a leggere i piani di controllo dell’ordine pubblico prefigurati per la nuova amministrazione di Gaza, vediamo come questi convergano sulla previsione di un modello di sicurezza basato sull’integrazione di Intelligenza Artificiale (IA), robotica avanzata e sorveglianza aerea.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Un opuscolo su riarmo, genocidio e logistica della guerra

Ripubblichiamo un opuscolo realizzato dall’assemblea cittadina torinese STOP RIARMO.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Colonialismo accelerato: un piano contro la Palestina

Qual è la logica del piano Trump su Gaza? La costruzione di spazio meticolosamente controllato e depoliticizzato, cioè pacificato, per la circolazione, il consumo e la produzione del capitale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il bluff dell’ intelligenza artificiale

Perché la bolla speculativa è solo la punta dell’iceberg di un piano per consolidare il potere.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’ottavo fronte: la Cupola di Ferro Digitale di Israele e la battaglia narrativa

Mentre i suoi militari bombardano Gaza, nonostante l’accordo per un cessate il fuoco, Tel Aviv lancia un’offensiva parallela su internet volta a mettere a tacere le narrazioni della Resistenza, manipolare le percezioni globali e riprogettare la memoria digitale dei suoi Crimini di Guerra.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ecocidio, imperialismo e liberazione della Palestina/1

La devastazione di Gaza non è solo genocidio, ma anche ecocidio: la distruzione deliberata di un intero tessuto sociale ed ecologico.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Perché Trump vuole “salvare” Milei

Swap multimilionario del Tesoro Usa in cambio dell’impegno a cacciare la Cina dall’Argentina. Sospetti di fuga di fondi speculativi.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Perché la Silicon Valley sostiene Trump

Nei racconti della Silicon Valley scritti da sé medesima, tutti disponibili in rete o in libreria, si legge di un capitalismo eccezionale, guidato da uomini fuori dal comune.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Lo storico israeliano Avi Shlaim ha abbandonato il sionismo molto tempo fa. Ora è al fianco di Hamas

Shlaim, dell’Università di Oxford, sostiene che Hamas incarna la resistenza palestinese e si allontana persino dai suoi colleghi più radicali.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Cosa c’entra la base del Tuscania al CISAM con il genocidio in corso in Sudan?

In Sudan si consuma un massacro che il mondo continua a ignorare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Tubercolosi al Neruda: no alle speculazioni sulla malattia

Riprendiamo il comunicato del Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure del Piemonte sulla vicenda che vede coinvolto lo Spazio Popolare Neruda.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Milei-Trump hanno vinto e si sono tenuti la colonia

Il governo libertario ha imposto la paura della debacle e ha vinto nelle elezioni legislative.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Il treno che non arriva mai: altri otto anni di propaganda e devastazione

Telt festeggia dieci anni e annuncia, ancora una volta, che la Torino-Lione “sarà pronta fra otto anni”.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina libera, Taranto libera

Riceviamo e pubblichiamo da Taranto per la Palestina: Il porto di Taranto non è complice di genocidio: i nostri mari sono luoghi di liberazione! Domani, la nostra comunità e il nostro territorio torneranno in piazza per ribadire la solidarietà politica alla resistenza palestinese. Taranto rifiuta di essere zona di guerra e complice del genocidio: non […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Intelligenza artificiale: l’umanità è diventata obsoleta per i padroni?

La distopia è già qui. Negli Stati Uniti, negli ultimi giorni, una pubblicità che sembra uscita da un film di fantascienza è apparsa ovunque.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza è Rio de Janeiro. Gaza è il mondo intero

Non ci sono parole sufficienti per descrivere l’orrore che ci provoca il massacro di oltre 130 giovani neri, poveri, uccisi dalla polizia di Rio de Janeiro, con la scusa di combattere il narcotraffico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

I “potenti attacchi” su Gaza ordinati da Netanyahu hanno ucciso 100 palestinesi

I palestinesi uccisi ieri dai raid aerei israeliani sono un centinaio, tra cui 24 bambini, decine i feriti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Monza: martedì 4 novembre corteo “contro la guerra e chi la produce”

Martedì 4 novembre a Monza la Rete Lotte Sociali Monza e Brianza e i Collettivi studenteschi di Monza hanno organizzato un corteo “Contro la guerra e chi la produce “.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Occupazioni a Torino: cronaca di un mese senza precedenti.

Una cronaca dalle occupazioni e autogestioni delle scuole torinesi del mese di ottobre.