InfoAut
Immagine di copertina per il post

Vecchi e nuovi mostri

Un paio di giorni fa mentre il Palazzo del Lavoro prendeva fuoco, il piano superiore del liceo artistico Cottini (via don Grioli, davanti alla Fiat) viene chiuso perchè rischia di crollare sulle teste degli studenti. Poco lontano la guardia di finanza compie un blitz nell’ancora incompiuto grattacielo della regione arrestando sei persone. Questa serie di avvenimenti ci ha fatto pensare ad alcune cose:

Negli anni ’60 la città di Torino ospitò Italia ’61, la celebrazione dei cent’anni di unità nazionale. In quell’occasione vengono costruiti il Palavela, la monorotaia e il Palazzo del lavoro che, salvo qualche sporadica utilità (il Palavela “ristrutturato” e riutilizzato per le olimpiadi 2006) ora sono in stato di totale abbandono o quasi.
Il Palazzo del lavoro in particolare sfoggia tutta la sua tristezza: una volta considerato all’avanguardia per la sua tecnologia, oggi non è altro che uno scheletro depredato (se non altro è servito a qualcuno!), inutilizzato da anni ed ora anche bruciato! E l’unica proposta di riconversione d’uso è stata quella di fare un centro commerciale, a due passi dall’8 gallery…

A pochi metri il grattacielo della regione Piemonte, progettato dal noto architetto Fuksas (la cui parcella ammonta già a 22 milioni di euro), si erge in un’area già utilizzata dall’ex Fiat Avio. Originariamente era destinato ad ospitare la Giunta, il Consiglio e gli uffici dell’amministrazione regionale del Piemonte, ma il Consiglio ha già deliberato di non volersi insediare nel grattacielo. In poche parole la Regione ha voluto questo mostro di 205 metri, ha svenduto il suo patrimonio immobiliare (mantenendo comunque decine di uffici sparsi per la città IN AFFITTO) per poi non farci quasi nulla dentro. Sarà mica perchè non è una zona abbastanza “IN”?

Il progetto iniziale prevedeva una spesa di 208 milioni di euro, ma i costi aumentarono fino a 262 milioni di euro.
Già nel 2012 ci fu un primo blitz della Guardia di finanza per turbativa d’asta e corruzione, in cui era implicata la CoopSette, cooperativa che aveva vinto la gara d’appalto, già in accertato stato di dissesto finanziario e che aveva già perso la gara d’appalto della metropolitana per fallimento.

L’ipotesi della magistratura è che l’associazione di imprese guidata da Coopsette si sia aggiudicata l’intero appalto per la costruzione del grattacielo con l’accordo di affidare parte dei lavori, almeno 5 milioni, all’impresa di Ezio Enrietti (ex presidente della regione negli anni ’80) attraverso la mediazione della moglie che era in Regione. Il 13 febbraio 2015, un altro blitz e nuovi documenti sono stati sequestrati dalla guardia di finanza.

La cosa che più ci fa rabbia è che personaggi come Enrietti mangiano indisturbati sulle nostre spalle da più di trent’anni, si riciclano da politici a impresari speculando sui nostri spazi, con i nostri soldi e vedono le periferie come miniere d’oro per i loro affari. Insomma il solito “magna magna” dai soliti “magna magna”, i soliti potenti che si ingrossano le tasche su dei territori a discapito delle persone che vi abitano.

Ormai il grattacielo è quasi finito e ospiterà un giardino pensile al 43° piano e gli uffici della Regione nei restanti 42. Ma siamo sicuri che per gli uffici della regione (contando che il Consiglio Regionale si è rifiutato di spostarsi) ci siano bisogno dei quarantadue piani di un grattacielo? E per il resto del progetto in cui intorno all’edificio verrà sviluppata un’area da adibire a verde pubblico e a residenza civile, non è che assisteremo ad un nuovo flop come quello del villaggio olimpico che si trova a pochi passi da lì?

Abbiamo solo la certezza che questo mastodonte ci è costato un sacco di soldi, un sacco di disagi, che è stato costruito su appalti corrotti, che probabilmente non servirà a nulla (e di conseguenza verrà lasciato all’abbandono come il Palazzo del Lavoro) e che queste sono bene o male le caratteristiche ricollegabili a tutti i progetti di riqualificazione o di riconversione che hanno imposto ai nostri quartieri.

Un tale sfruttamento di un territorio a fini speculativi, senza un progetto a lungo termine basato sui bisogni dei cittadini di quel luogo, senza un progetto politico e sociale genera quel tanto proclamato “degrado” contro cui combatte la destra, come la Lega, che invece di risalire alla radice delle responsabilità (di cui loro stessi fanno parte), si schiera contro quelle persone che per disperazione, per mancanza di alternativa o anche per opportunismo, nell’abbandono delle istituzioni, si ritagliano uno spazio di autonomia avulsa dalle leggi e le regole prestabilite.

Quello che noi vorremmo come Comitato di quartiere, oltre a stimolare un ragionamento su questo tema, è di portare delle proposte che partono dagli abitanti, su cosa e come fare per migliorare la vita di tutti, non dei soliti faccendieri che annusano l’affare della speculazione nelle periferie in quanto “terra di nessuno”, cercando di convincerci dell’utilità pubblica di un grattacielo regionale e di tutte le grandi opere che vorrebbero costruire sul territorio. Ma l’utilità di queste opere è direttamente proporzionale all’ammontare di denaro pubblico RUBATO al popolo.

Vorremmo far capire a questi personaggi che si credono i padroni del mondo che Mirafiori è NOSTRA, è il nostro quartiere, e se non lo ami e non lo rispetti, il quartiere non ti rispetterà!

da comitatodiquartieremirafiori

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

cementocittàcomitatograttacielomirafiorimostritorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Geopolitica e lotta di classe nella crisi di sistema

0. Si apre un tempo di incertezza, che non fa ancora epoca. Per conquistarne l’altezza, occorre rovesciare il punto di vista. E cogliere, nell’incertezza del tempo, il tempo delle opportunità. da Kamo Modena 1. «La fabbrica della guerra». Abbiamo voluto chiamare così un ciclo di incontri dedicati a guardare in faccia, da diverse angolature e […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Intervista esclusiva all’Accademia della Modernità Democratica e Foza Yusif, membro del comitato di co-presidenza del Partito di Unione Democratica (PYD)

Abbiamo avuto l’occasione di realizzare questa intervista all’Accademia della Modernità Democratica con al suo interno un contributo (citato tra virgolette) di Forza Yusif, membro del comitato di co-presidenza del PYD..

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Tecnotrumpismo. Dalla Groenlandia al caso DeepSeek

Trump è diventato il referente politico delle Big Tech e non è una congiuntura.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Contro le guerre, per una lotta comune -Incontro con Said Bouamama

Il 18 gennaio 2025 si è tenuto un incontro pubblico al Cecchi Point – organizzato dal collettivo Ujamaa, lo Spazio Popolare Neruda e Infoaut – con Said Bouamama, sociologo e storico militante antirazzista franco-algerino.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Trump tra guerra e pace

Quali prospettive apre il ritorno del Tycoon alla Casa Bianca? La pace in Ucraina è più vicina oppure il 2025 sarà un nuovo anno di guerra?

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La politica al tramonto (d’Occidente)

Anton Jager; Iperpolitica. Politicizzazione senza politica; Nero Edizioni; Roma 2024; 15€ 158 pp. di Jack Orlando, da Carmilla Tre proiettili alle spalle e Brian Thompson, il CEO della United Healthcare, cade freddato a terra.Non si fa in tempo a avere l’identità dell’attentatore che già inizia il vociare di internet.Sui social si brinda alla morte del capo […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Non c’è una via diversa dallo sperimentare

Intervista a Franco Piperno tratta da Gli operaisti (DeriveApprodi, 2005) da Machina Continuamo con la pubblicazione dei materiali per ricordare Franco Piperno. Qui una sua lunga e dettagliata intervista uscita nel volume Gli operaisti (DeriveApprodi, 2005), curato da Guido Borio, Francesca Pozzi e Gigi Roggero, in cui si parla, tra le altre cose, della sua […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Palantir comincia la guerra civile nella difesa americana

Nei racconti di Tolkien i Palantir sono le pietre veggenti e vedenti presenti nel Signore degli Anelli il cui nome significa “coloro che vedono lontano”. di Nlp da Codice Rosso In linea con il testo “Magical Capitalism”, di Moeran e De Waal Malefyt, che vede il magico delle narrazioni come un potente strumento di valorizzazione del brand […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Alle radici dell’”offerta di jihadismo” – intervista a Saïd Bouamama

Ripubblichiamo questa intervista di qualche anno fa, realizzata qualche mese dopo gli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi, per fornire un elemento di approfondimento in vista dell’incontro che si terrà a Torino con il militante e sociologo Saïd Bouamama, il quale ha partecipato ai movimenti antirazzisti in Francia e alle lotte legate all’immigrazione. In particolare, il tema qui affrontato risulta molto attuale nell’ottica di affrontare la questione del razzismo e del neocolonialismo a partire dalla materialità delle condizioni dei quartieri popolari nella crisi sociale della nostra epoca.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Autonomia differenziata: rompere la solidarietà per liberare ancora la ferocia del mercato

Quando si parla di Autonomia Differenziata il rischio è quello di credere che dietro questa formulazione si nasconda nient’altro che il secessionismo leghista della prima ora agghindato in chiave “riformista”. In realtà quanto abbiamo di fronte è ben più complesso ed attuale.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Cinque nuovi data center in programma a Torino

In questi giorni è uscita la notizia di ben cinque progetti di “data center” nella città di Torino e nella cintura.

Immagine di copertina per il post
Culture

Altri Mondi / Altri Modi – III edizione

Scommettere su altri mo(n)di possibili è l’ambizione del Festival Culturale Altri Mondi Altri Modi che anche quest’anno si terrà al centro sociale Askatasuna.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Raggiunto l’accordo di cessate il fuoco a Gaza

L’ accordo tra la Resistenza palestinese e il governo israeliano è stato raggiunto e firmato da entrambe le parti, a darne l’annuncio è stato Trump che da oggi inizierà il suo mandato esecutivo come presidente statunitense.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Torino: archiviate decine di denunce ai movimenti ecologisti

Archiviate decine di denunce ai movimenti ecologisti della città, da Extinction Rebellion ai partecipanti al Climate Social Camp. La PM rigetta le accuse di imbrattamento, violenza privata, detenzione abusiva di armi, occupazione e manifestazione non preavvisata, decretando che i reati non sussistono. “Mentre si celebrano indisturbati i raduni neofascisti in tutto il paese, il governo e le questure d’Italia cercano di fermare chi chiede giustizia climatica e sociale”.

Immagine di copertina per il post
Culture

Sostieni Radio Blackout 105.250 fm – Torino

Ultimi giorni della campagna di autofinanziamento per Radio Blackout: sosteniamo le esperienze di controinformazione, sosteniamo l’informazione libera.

Immagine di copertina per il post
Formazione

13/12: PER QUANTO VOI VI CREDIATE ASSOLTI SIETE PER SEMPRE COINVOLTI

Pubblichiamo il comunicato dell’assemblea delle scuole sul corteo di venerdì 13 Dicembre: Oggi, per la terza volta in un mese, ci siamo ripresə le strade di Torino, unendo la lotta delle scuole superiori all’Intifada studentesca delle università.Siamo scesə in piazza in occasione di uno sciopero incentrato sul boicottaggio accademico.Passando per Città Metropolitana abbiamo denunciato la […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Torino: Extinction Rebellion scarica sacchi anti allagamento in Consiglio Regionale

Extinction Rebellion scarica sacchi anti allagamento all’ingresso del Consiglio Regionale del Piemonte, poco prima della discussione sul Piano di Qualità dell’Aria.

Immagine di copertina per il post
Contributi

Torino Per Gaza aderisce al corteo del 29 Novembre

Condividiamo il comunicato di Torino Per Gaza: Il 29 novembre anche Torino per Gaza parteciperà al corteo sindacale previsto alle 9.00 da piazza XVIII Dicembre.Riconosciamo la necessità di mettere al centro la questione del lavoro, dei tagli ai servizi e del progressivo impoverimento che le persone stanno subendo come conseguenza alla scelta del nostro governo […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Patriarcato, classe e razza: una sola lotta

Il 25 novembre di quest’anno si inserisce in una cornice particolare: a poco più di un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin, a pochi giorni dalle affermazioni del ministro Valditara e in un contesto di movimento in cui, anche in Italia, inizia a farsi strada con determinazione il discorso decoloniale.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Inizia l’Intifada degli studenti medi

Inizia l’intifada degli studenti medi, oggi ci siamo presi la città! Si preannunciava una grande giornata di lotta e così è stato.