Nel settore della logistica appunto lo scontro quotidiano è caratterizzato dalla riscoperta di forme di lotta territoriali, già proprie del vecchio movimento operaio, dai picchetti ai blocchi stradali, che sono molto efficaci, in quanto vanno a bloccare la circolazione delle merci, provocando danni notevoli al padronato.
Al giorno d’oggi, assistiamo sempre più ad un fenomeno di omologazione nel mondo dell’informazione.
Quello che ci interessa capire è in che modo il «ritorno» dello Stato al centro dei processi regolativi per coniugare ciclo economico e interessi di difesa nazionale (quello che è stato definito «nuovo capitalismo politico») e il tentativo (se c’è davvero) di ricostruzione di nuovi blocchi sociali (attorno alla stessa questione della guerra?),si coniugano con le fibrillazioni geopolitiche ed una guerra scoppiata nel cuore dell’Europa.
Atanasio Bugliari Goggia è autore di un libro uscito qualche mese fa che si chiama Rosso banlieue – un volume che si compone sostanzialmente di due parti: una parte più teorica e una invece più di racconto/restituzione di quella che è una ricerca, un’inchiesta potremmo dire, che Atanasio ha svolto nella banlieue nord-est di Parigi un po’ di anni fa – tra il 2011 e il 2013.
Questo rapporto dimostra che la spesa militare e la vendita di armi hanno un impatto profondo e duraturo sulla capacità di affrontare la crisi climatica, tanto meno in un modo che promuova la giustizia.
Recentemente Fredric Jameson ha fatto una interessante puntualizzazione su quella che è probabilmente la più citata delle sue affermazioni: “quando ho detto che è più difficile immaginare la fine del capitalismo che la fine del mondo, non volevo certo intendere che fosse impossibile”.
È il primissimo blocco del quartiere Aurora, nel punto in cui preme contro il nuovo centro che avanza. Prima dell’arrivo del cantiere, l’area apparteneva alla Città Metropolitana e si sarebbe potuta definire la riserva di biodiversità spontanea urbana Ponte Mosca.
Lo scorso 22 novembre presso l’Università di Torino si è tenuto un partecipato incontro tra student*, professor* e non solo per discutere insieme del decreto antirave e del tema della repressione giovanile.
La sofferenza abitativa è in crescita e questo genera rabbia e frustrazione. La miglior rivincita nei confronti dei responsabili di questo disastro sociale è crescere insieme, migliorando la lotta.
Sui nessi tra civiltà ecologica, marxismo ecologico e rivoluzione ecologica, e dei modi in cui i tre concetti, qualora considerati insieme dialetticamente, possano essere intesi nella direzione di una nuova prassi rivoluzionaria per il XXI secolo.