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12A: Matteo, Nico, Simon, Ugo: finalmente LIBERI!

Il pm Eugenio Albamonte aveva richiesto in sede di convalida degli arresti per due manifestanti gli arresti domiciliari e per altri due addirittura la detenzione in carcere, ritenendo differenziate le posizioni dei ragazzi. Ipotesi che già il Gip aveva rifiutato, ordinando gli arresti domiciliari per tutti e quattro.

E poi la grande notizia di oggi: non sussistono motivazioni per giustificare alcun tipo di misure cautelari.

Il pm è lo stesso che per il corteo del 31 Ottobre 2013 aveva disposto misure cautelari per 17 persone, misure che in sede di riesame sono decadute o tramutate in misure più lievi, ma comunque per noi inaccettabili.

Per la seconda volta dunque un duro attacco ai movimenti finisce per dissolversi molto prima di quanto avrebbero voluto, come se la volontà di polizia e magistrati sia quella di arginare una forza sociale che sta emergendo, senza però avere gli strumenti adeguati per farlo, senza che sussistano effettive motivazioni.

Abbiamo detto fin da subito che non sarebbe bastato questo per fermare un pezzo di società che ha scelto di lottare per ottenere quello che gli spetta, e l’abbiamo dimostrato mentre con Matteo, Nico, Simon e Ugo nella testa abbiamo resistito allo sgombero della Montagnola; mentre migliaia e migliaia di persone autorganizzandosi riempivano le piazze di tutta Italia il Primo Maggio; mentre oggi aspettavamo in presidio a Piazzale Clodio di rivedere i nostri compagni liberi.

Una determinazione che continueremo a mostrare nelle prossime giornate di mobilitazione: il 12 Maggio quando saremo alle 16 a Piazza della Repubblica ed arriveremo fino al Campidoglio per affermare che c’è un pezzo di città che resiste, che non accetta inerme la devastazione che vogliono sulle nostre vite; fino ad arrivare al corteo dell’11 Luglio a Torino in occasione del vertice europeo sulla disoccupazione giovanile.

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