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145 operai reintegrati, Marchionne il folklore sei tu

Non c’è da stupirsi né del silenzio del governo né della reazione del ceo FIAT. Prendendo spunto proprio dalle sue parole, per cui “ognuno di noi deve fare una scelta precisa, e decidere quale mondo vuole”, alcune riflessioni vengono spontaneamente. E’ chiaro che il mondo ideale di Marchionne, e del governo Monti, è un mondo in cui il modello che ha imposto a Pomigliano e Mirafiori diventa sistema di riferimento per tutte le relazioni sociali. Quindi sfruttamento (fisico, mentale e sociale) ai limiti della resistenza umana, eliminazione di ogni forma di dissenso o di resistenza, insomma un mondo plasmato sul dogma neoliberista in cui i lavoratori non sono che carne da macello per arricchire ancora di più i già gonfi portafogli di banchieri ed industriali. Sono anni che per questo la classe capitalistica sta facendo una lotta (di classe) fatta di think tank, riforme del lavoro e modelli Marchionne, in un contesto di diffusa rassegnazione e debolezza. Perché il mondo non sia quello che Marchionne e Monti desiderano, quello che sembra un po’ latitare è l’altra parte della lotta di classe, quella per l’alternativa al modello neoliberista …

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