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Antifascisti in Belgio: solidarietà a Emilio, no alle violenze fasciste, chiudere CasaPound

Domenica 18 gennaio, a Cremona, oltre sessanta persone appartenenti all’organizzazione neofascista  CasaPound hanno assaltato – con un’azione organizzata e premeditata – il Centro Sociale Dordoni. Nello stabile c’erano solo otto persone: una di loro, Emilio, un uomo di 49 anni, è stato colpito ripetutamente con spranghe e calci alla testa ed è attualmente in coma.
L’episodio si inserisce in una lunghissima catena di aggressioni violente, sempre premeditate e organizzate, perpetrate da CasaPound ai danni di giovani militanti di sinistra, studenti, sedi di organizzazioni politiche e sociali, centri di rifugio per immigrati, giornalisti, sedi di mezzi di informazione, forze dell’ordine, sedi delle istituzioni europee…
CasaPound è un’organizzazione che da dodici anni rivendica esplicitamente la propria natura di ‘fascisti del terzo millennio’ e in questi anni molti dei suoi membri sono stati protagonisti, non solo in episodi di violenza politica, ma anche di efferati fatti di cronaca nera (dalle azioni delle frange estreme del tifo calcistico organizzato, a omicidi di ambigui faccendieri nel mondo finanziario, fino alle più recenti inchieste sulla collusione tra criminalità organizzata e mondo politico nelle più grandi città italiane).
Anziché reagire come prevedrebbe la Costituzione Italiana – che vieta ogni apologia del fascismo e condanna ogni forma di razzismo -, le istituzioni italiane hanno fino ad oggi ignorato il pericolo costituito da tale organizzazione neofascista.  Fino ad arrivare al paradosso che oggi CasaPound presenta proprie liste alle elezioni, si atteggia a associazione culturale e solidaristica. Questa ambiguità è permessa dall’inattività delle istituzioni italiane e europee.
In tutta Europa assistiamo ormai ad un orrido rigurgito di organizzazioni fasciste e neonaziste che operano impunemente sotto gli occhi di chi sarebbe chiamato a intervenire. Non possiamo più far si che le istituzioni lascino spazio e agibilità politica a organizzazioni neofasciste come CasaPound in Italia o Alba Dorata in Grecia, che seminano nella società idee xenofobe e razziste al fine di creare una guerra tra poveri che non permette la salvaguardia delle idee di solidarietà e di lotta collettiva per una società migliore.
Il gruppo Antifascisti di Bruxelles manifesta oggi davanti all’Ambasciata Italiana per esprimere la propria solidarietà e affetto a Emilio, l’ultima vittima in ordine di tempo della violenza fascista, per chiedere alle istituzioni italiane di chiudere CasaPound, e a quelle europee di intervenire per fermare la rinascita di vergognosi movimenti che si richiamano ideologicamente ai più atroci momenti della storia europea. Ci appelliamo alla solidarietà delle forze sociali, democratiche e antifasciste del Belgio per agire insieme.

Il gruppo Antifascisti di Bruxelles sta inviando in queste ore a tutti i Parlamentari europei, ai Presidenti del Parlamento Europeo e della Commissione Europea, una lettera in cui si denuncia l’inattività dell’Italia rispetto a CasaPound, affinché – una volta consapevoli del velo di ipocrisia che copre questa vergogna – intervengano con forti pressioni sull’Italia perché chiuda CasaPound.

Bruxelles, 24/01/2015

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