Askatasuna: siamo ancora qua… eh già!!
Prendiamo parola a seguito dell’inizio del percorso di co-progettazione che porterà il pian terreno e il giardino del centro sociale a diventare bene comune. L’inizio di questa nuova fase, come già avevamo detto, prevede la presa in carico degli spazi interessati da parte del gruppo di cittadini che con noi condivide questo percorso. Insieme agli abitanti del quartiere continueremo ad essere presenti e presidieremo lo spazio giorno e notte affinché possa realizzarsi questo percorso e per permettere l’inizio dei lavori.
Nessuno sgombero, nessun abbandono, l’askatasuna è sempre lì dov’era fino a ieri, in corso Regina Margherita 47, dove siamo da quasi 30 anni. Sì, le attività consuete dello spazio avranno qualche temporanea modifica per poi aprirsi al quartiere ancora di più, speriamo con qualche piccolo restyling, ma non verrà meno la nostra presenza. Nei margini che crediamo siano parte del percorso intrapreso collettivamente, e sancito dalla delibera comunale del 30 gennaio, continueremo a dare gambe alla prosecuzione del nostro progetto collettivo in quartiere ed in città.
Sui giornali in questi giorni e in queste settimane ne abbiamo lette e sentite di ogni, vogliamo rispondere così: state sereni, siamo ancora qua!
Apprendiamo che in questi giorni l’Asl nella persona del dirigente Roberto Testi, abbia intimato nuovamente lo sgombero di Askatasuna insistendo con la stessa relazione presentata a gennaio al comune di Torino. Questa volta inviando la relazione in Procura. Sorgono spontanee alcune domande: l’Asl avrebbe quindi come priorità lo sgombero delle realtà autogestite e degli spazi sociali cittadini o la salute pubblica? Probabilmente nell’interesse del dirigente Testi c’è più la voglia di far politica che occuparsi dei problemi della sanità oggi. Starà forse seguendo l’esempio del direttore Rai Roberto Sergio? Sarà che c’entri qualcosa il fatto che è uno dei massimi consulenti di medicina legale della procura di Torino? Le conclusioni le lasciamo a voi. Fatto sta che crediamo di non essere i soli a pensare che dovrebbe preoccuparsi di come viene gestito il servizio sanitario e meno della carriera politica, visto lo stato pietoso della sanità pubblica.
La nostra esperienza continua insieme a tutti e tutte gli abitanti del quartiere, domani ci vediamo al carnevale di Vanchiglia, que viva Askatasuna!
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