InfoAut
Immagine di copertina per il post

Attentato incendiario al Newroz: ‘guai a chi ci tocca!’

Vogliamo chiarire immediatamente una cosa: quando ad essere colpito è un centro sociale, la matrice è immediatamente politica. Il Newroz non è un locale, non è un bar, non è un’impresa. E’ un luogo caratterizzato e di parte, dove ogni mese migliaia di persone s’incontrano, discutono, si organizzano, si divertono, all’insegna della solidarietà e della partecipazione. Il Newroz non è un luogo dove si vanno a cercare soldi da rubare, poiché le iniziative che vi vengono svolte sono gratuite ed a prezzi popolari, tra i pochi luoghi dove si può entrare anche senza spendere decine di euro a serata. L’unico furto che abbiamo subito, è quello delle nostre bandiere, con i simboli dei valori che portiamo avanti quotidianamente nelle battaglie sociali.

E’ sconcertante il tentativo di minimizzare l’accaduto, riducendolo ad un tentativo di furto, così come l’adombrare chissà quali motivazioni “non politiche”. Sconcerto rafforzato dall’abuso di criminalizzazione che, quello si, ha caratterizzato gli ultimi mesi in città, tentando di colpire studenti medi, universitari, lavoratori e lavoratrici in lotta: ogni corteo è servito per presidiare militarmente la città, per sprangare portoni, per affidare alla celere l’unico rapporto concepito con i cittadini in lotta per affermare diritti e dignità. Trasformare l’incendio doloso di uno spazio di aggregazione sociale e politica in una violenza dai contorni non chiari, rimanda allo stesso processo di negazione delle tensioni e del conflitto sociale.

Il Newroz è un centro sociale dove, da 14 anni, almeno tre generazioni di militanti producono relazioni e rapporti sociali all’insegna della partecipazione diretta e dell’emancipazione collettiva. Sono tante le realtà che vivono, utilizzano, modificano e arricchiscono questo spazio. Dai gruppi di acquisto solidale al Mercato contadino; dagli abitanti di quartiere al collettivo antipsichiatrico. Da chi fa percussioni a chi produce musica svincolato dalle logiche di mercato. E sono ancora di più i contesti sociali che da questo spazio sono contaminati: nelle scuole, nelle università, nei quartieri popolari, nei posti di lavoro, il Newroz vive nelle centinaia di militanti che cercano il cambiamento senza mai tirarsi indietro, anche a costo di sacrifici.

Quello che è successo ieri mattina non ha precedenti per l’intensità di violenza e vigliaccheria: mai a Pisa un centro sociale è stato bruciato. Le stime economiche dei danni sono ingenti, decine di migliaia di euro, per costruire di nuovo impianti elettrici, attrezzature video e impianti sonori. In pieno giorno, di domenica verso mezzogiorno, qualcuno ha scavalcato il cancello, ha divelto la porta principale ed ha appiccato il fuoco alla struttura, prima di aver preso con sé alcune bandiere del centro. Poi se ne è andato.
Ma non è la prima volta che veniamo colpiti con queste modalità!Nell’autunno 2008 il Newroz era stato attaccato in diverse occasioni: bombe carta, scritte, imbrattamento del murales che ricorda il nostro Sciascià sulla facciata esterna.
In generale, in questa città, ogni volta che il movimento cresce, portando con sè una carica di incompatibilità e di trasformazione reale, c’è qualcuno che con vari metodi, tenta di silenziare, di intimidire, di impaurire. Lo fa usando metodi fascisti, che sono poi gli stessi dei mafiosi e delle squadracce padronali. Nelle ultime settimane sono state occupate case, riaperti alberghi sfitti, liberati ex dipartimenti universitari per costruirne studentati autogestiti. Sono stati contestati Ministri e affrontate cariche della polizia. Dentro questa austerità che produce miseria e solitudine, finalmente rialza la testa il conflitto sociale! Questo è sicuramente scomodo e fastidioso per gran parte della classe politica e dei poteri forti che la sostiene.

Da subito, di fronte a questo infame gesto, la città ha risposto in maniera massiccia: circa 300 persone hanno partecipato all’assemblea immediatamente convocata all’interno della tensostruttura, dove è stato deciso di costruire un percorso che porterà alla manifestazione del 4 maggio che vedrà scendere in piazza moltissime persone in solidarietà al Newroz e contro ogni intimidazione alle lotte sociali

Non sappiamo ancora chi abbia condotto questo gesto: quello di cui siamo sicuri è che la risposta nostra e di tutti i movimenti sociali che si battono nella crisi e contro i suoi responsabili, sarà forte, immediata e allo stesso tempo duratura.

C’è un mondo da conquistare e da sottrarre da chi lo vorrebbe ridurre in cenere.


Spazio Antagonista Newroz

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

attentatoincendionewrozpisa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un rito meneghino per l’edilizia

Sul quotidiano del giorno 7 novembre, compare un suo ultimo aggiornamento sotto il titolo “Il Salva-città. Un emendamento di FdI, chiesto dal sindaco Sala, ferma i pm e dà carta bianca per il futuro”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La parabola della salute in Italia

È un potente monito in difesa del Servizio sanitario nazionale quello che viene dall’ultimo libro di Chiara Giorgi, Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi (Laterza, 2024). di Francesco Pallante, da Volere la Luna Un monito che non si limita al pur fondamentale ambito del diritto alla salute, ma denuncia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona

Due approfondimenti che riguardano la crisi sanitaria per come viene messa in atto dalle istituzioni locali e nazionali.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui!

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Comunicato del cs Rivolta di Marghera sulla manifestazione di sabato 28 ottobre

Sabato 28 settembre una straordinaria ed imponente manifestazione ha attraversato le vie di Mestre per ricordare Jack e stringersi forte alla sua famiglia e a Sebastiano. Oltre 10000 persone, forse di più, si sono riprese le vie della città, una città che ha risposto nel migliore dei modi alle vergognose dichiarazioni di Brugnaro e dei suoi assessori. Comitati, associazioni, centri sociali, collettivi studenteschi con la rete “riprendiamoci la città” e una marea di cittadine e cittadini, hanno trasformato una parola d’ordine in una pratica collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Per Jack, per noi, per tutt*. Riprendiamoci la città, sabato la manifestazione a Mestre.

Mestre (VE). “Per Jack. Per noi. Per tutt*”. Manifestazione in ricordo di Giacomo, compagno 26enne del centro sociale Rivolta ucciso venerdì a Mestre mentre – con un altro compagno poi rimasto ferito – cercava di difendere una donna da una rapina. Il 38enne aggressore si trova in carcere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MESTRE: UN COMPAGNO UCCISO E UNO FERITO NEL TENTATIVO DI DIFENDERE UNA DONNA VITTIMA DI RAPINA

La scorsa notte un compagno è stato ucciso ed un altro ferito a Mestre nel tentativo di sventare una rapina nei confronti di una donna. Come redazione di Infoaut esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza nel dolore ai compagni e alle compagne di Mestre.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ribellarsi per la Palestina è possibile e necessario più di prima: una riflessione dal casello di Roma Ovest su sabato 5 ottobre e DDL 1660

Con questo articolo vogliamo proporre una riflessione sulla giornata di mobilitazione per la Palestina di sabato 5 ottobre a partire dall’esperienza di lotta e conflitto che abbiamo avuto come studentə e giovani di Pisa partitə con il pullman di Studentə per la Palestina, per arrivare a Roma.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Governo blindato, piazze aperte

Il Dl infrastrutture è stato approvato in tempi rapidissimi da un parlamento silente e complice, a colpi di fiducia. Il commissario straordinario Sessa ha quindi l’ok definitivo da Camera e Senato per aprire la “contabilità speciale”: 20 milioni di euro per il 2024, sui 520 complessivi, con un cronoprogramma di 10 anni di lavori.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Intifada studentesca: le rivendicazioni.

L’articolo viene arricchito quotidianamente con le iniziative, i comunicati e gli aggiornamenti dalle Intifada studentesche in corso..

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il colore dei manganelli

Quei fatti si inseriscono in un contesto nel quale la repressione – nelle piazze, nei tribunali, nelle carceri, nei centri di detenzione per migranti – è diventata strumento ordinario di governo

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: un altro sabato di mobilitazione popolare in tutta Italia

Giornata di mobilitazione sabato 2 marzo 2024 in Italia in solidarietà con la Palestina e il popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fermare il genocidio a Gaza: in Italia sciopero per la Palestina. Cariche a Pisa, Firenze e Catania

Fermare il genocidio a Gaza: questo l’obiettivo dello sciopero generale per la Palestina di ieri, indetto in tutta Italia e per tutte le categorie di lavoro dai sindacati di base, raccogliendo l’appello dei Giovani Palestinesi d’Italia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Da Torino a Pisa continuano le mobilitazioni per la Palestina.

Le mobilitazioni a sostegno del popolo palestinese continuano, in particolare nei luoghi della formazione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Lo scandalo della Torre e il senso di Giustizia

Venerdì 17 novembre, a Pisa, un partecipato corteo composto da un migliaio di studentə e lavoratorə in sciopero ha attraversato determinato e rabbioso le strade della città, è arrivato in Piazza dei Miracoli e ha occupato per un’ora uno dei monumenti più famosi del mondo, la Torre di Pisa, calando dalla sua cima una gigantesca bandiera della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Pisa: calata la bandiera palestinese dalla Torre in piazza dei Miracoli

Alla fine di un partecipatissimo corteo studentesco e cittadino a Pisa, che chiedeva il cessate il fuoco immediato, la fine del genocidio a Gaza e la liberazione della Palestina, lə manifestanti sono riuscitə a salire sulla Torre, sfidando il blocco delle forze dell’ordine, per calare una gigantesca bandiera Palestina. L’obiettivo era quello di mostrare ancora […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fermare l’Escalation: invasa base militare CISAM – Cronaca del corteo

Il corteo Fermare l’Escalation ha attraversato sabato, 21 ottobre, l’hub militare tra Pisa e Livorno e arrivato al Cisam ha invaso la base militare piantando le bandiere della pace.