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Dal Lager di Lampedusa al Lager di Mineo

Lampedusa – Dal Lager di Lampedusa al Lager di Mineo

Tra la scorsa notte e questa mattina sono sbarcati nell’isola di Lampedusa altri 4 barconi con a bordo circa 400 persone provenienti dalla Tunisia e diretti verso le coste siciliane.

Questo nuovo “flusso” di migranti ha provocato la paralisi del “centro di accoglienza” di Lampedusa arrivato ormai a “ospitare” circa 1700 persone che dopo una breve permanenza nel centro vengono trasferiti nei Cie di Bari, Crotone e Porto Empedocle.

Questa situazione emergenziale, lontana dalle invasioni di immigrati clandestini e di terroristi islamici annunciate nei giorni scorsi dal Ministro dell’Interno Maroni e utili solo alla propaganda leghista e alla repressione, ha trovato la sua “soluzione” nella requisizione di un complesso residenziale dalle parti di Mineo, nella provincia catanese.

Nel “residence degli aranci” di Mineo, che una volta “ospitava” i militari americani della base di Sigonella, avamposto della guerra imperialista, ha una capienza di circa 7000 posti candidandosi a diventare il Cie più grande di tutta Europa.

Secondo quanto affermato dal Commissario straordinario per le emergenze immigrati Giuseppe Caruso questo sarà operativo entro massimo 2 giorni e “ospiterà” circa 2000 dei 2300 “richiedenti asilo” presenti sul territorio nazionale.

Il nuovo lager di Mineo rappresenta la solita risposta con cui i governi, di qualsivoglia colore, affrontano la questione immigrazione nel nostro paese: apertura di nuovi cie, veri e popri lager di “stato” in cui torture e abusi sono all’ordine del giorno; questi” non luoghi” collocati spesso al di fuori delle città, sono lontani dagli sguardi della popolazione locale in un’ ottica di apparente “pacificazione sociale; non luoghi spesso anticamera di un’imminente espulsione ed un ritorno ancora meno felice al paese di provenienza.

Luoghi dove la rivolta dei giovani tunisini, libici ed egiziani continua attarverso forme radicali come la distruzione dello stesso Cie avvenuta qualche giorno fa a Gradisca di Isonzo o i tentativi di evasione ormai sempre più frequenti.

 

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