EsseNon: Esselunga specula, sfrutta e cementifica
Condividiamo il comunicato di EsseNon sull’iniziativa che alcuni giorni fa è stata messa in campo da attivisti e attiviste per sensibilizzare rispetto al progetto che incombe sull’area Ex Westinghouse.
Ieri mattina come comitato Essenon ci siamo ritrovatə all’Esselunga di Corso Traiano, per continuare la nostra lotta contro il progetto sull’area Ex Westinghouse, che prevede, tra le altre cose, la costruzione di un centro commerciale in una delle ultime aree verdi della Circoscrizione 3 e la sostituzione dello spazio pubblico del cortile l’ex Caserma La Marmora (attualmente vissuto ogni giorno da centinaia di persone, in maggioranza giovani) con una strada privata ad utilizzo esclusivo dell’ipermercato.
In un quartiere che conta 21 supermercati e in cui mancano aule studio, luoghi pubblici di aggregazione e cultura e in una città sempre più grigia e caratterizzata dalla pessima qualità dell’aria, la risposta delle istituzioni è l’ennesima operazione di privatizzazione e cementificazione. Non solo non si aumentano i servizi per le persone, gli spazi di socialità e le aree verdi, ma, anzi, si svende quel poco di spazi pubblici che ancora resiste.
Durante l’azione abbiamo regalato delle piantine alle lavoratrici e ai lavoratori di Esselunga, abbiamo lasciato dei sacchetti di cemento tra i prodotti in offerta e ci siamo seduti a studiare tra gli scaffali.
Questa è stata solo la prima iniziativa.
Continueremo a riappropriarci degli spazi che ci vengono tolti: in mancanza di aule studio ci troverete a studiare fra gli scaffali e in mancanza di aree verdi faremo pic-nic all’entrata dei vostri centri commerciali. Allo stesso modo, non smetteremo mai di denunciare come, dietro la bella facciata ripulita dal greenwashing, la vera offerta di Esselunga sia la cementificazione del verde pubblico e la distruzione degli spazi di socialità.
Foto di Ruggero Romano Reina
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