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FERRARI di Maranello: SCIOPERI DELLO STRAORDINARIO COMANDATO

Da gennaio, dopo l’applicazione del contratto Fiat, la Cub sta proclamando lo sciopero dello straordinario, per dire no a ritmi di lavoro sempre più pesanti e a buste paga sempre più leggere.

Mentre in tutti gli stabilimenti Fiat si fa cig, alla Ferrari si fanno straordinari a valanga.

E anche alla Maserati che è li vicino le cose non vanno bene.

 

Le Giornate di mobilitazioni, gli scioperi, andranno avanti per tutto il pacchetto di ore di straordinario comandato.

 

Pubblichiamo il reconto inviatoci dalla Cub:

 

La Cub ha organizzato, mercoledì 16 maggio, un presidio davanti allo stabilimento Ferrari di Maranello, a sostegno dello sciopero dello straordinario comandato indetto dalla Flmuniti Cub.Alcuni delegati della Fiom, attualmente non sono riconosciuti dall’azienda come in tutto il gruppo Fiat, si sono avvicinati al nostro presidio per scambiare informazioni sulla situazione dei metalmeccanici e sull’operato del governo Monti. Da gennaio, dopo l’applicazione del nuovo contratto Fiat, la Cub sta proclamando lo sciopero di tutto lo straordinario comandato, per dire no a ritmi di lavoro sempre più pesanti e a buste paga sempre più leggere. E’ notizia degli ultimi giorni che la Ferrari intende legare il premio di risultato alla presenza: questo significa che con il nuovo contratto nemmeno il diritto alla malattia è più garantito, perché chi si ammala (qualunque sia la patologia), va in infortunio o in maternità si vedrà decurtato il premio! Mentre gli utili della Ferrari sono in crescita (il fatturato, a detta dello stesso Montezemolo, è aumentato di dieci volte) ai lavoratori viene negato persino il diritto elementare alla salute!

 

Il presidio di mercoledì, che ha visto anche la partecipazione del coordinatore nazionale della Cub Piergiorgio Tiboni, si inserisce nell’ambito della mobilitazione lanciata dalla Cub anche in provincia di Modena contro lo smantellamento dell’articolo 18.  La “riforma” del lavoro di Monti e Fornero, ora in discussione alle Camere, prevede infatti lo smantellamento dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Se verrà approvata questa “riforma” le aziende avranno la massima libertà di licenziare nessun lavoratore avrà più alcuna garanzia di continuare a lavorare! Come ha precisato Monti, “solo in casi rarissimi ed eccezionali” i lavoratori avranno diritto al reintegro! Tutto questo determinerebbe una situazione di pesante ricatto in fabbrica, con l’imposizione di ritmi e condizioni di lavoro ancora più pesanti.

 

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