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Genova G8 2001: la vendetta è ora compiuta!

Per dire: i poliziotti condannati non faranno un giorno di galera eppure hanno massacrato gente che dormiva, spaccato teste, inquinato prove, torturato e chi lo sa che altro perché quelle cose sono le uniche di cui s’è parlato per alcuni anche se io a fare porcate in giro per Genova ne ho visti tanti, tutti incappucciati, senza numeri di riconoscimento, loro, banditi, e quelli là quando ti pigliano gli basta che tu sia una zecca comunista, sta lì il “male” nella loro testa, e allora ti cantano faccetta nera, ché la polizia italiana è fascista, e ti massacrano di botte. Dici che devo convincermi che avevano ragione? Che la divisione tra male e bene in Italia ha un suo perché?

” e su alcuni pesa questa accusa surreale, una cosa “creativa” tipo concorso per questioni di presenza, ché se eri invisibile non te l’appioppavano, ed è un’accusa che costa carcere e sangue e che significa che tu eri in prossimità di qualcun@ che sfasciava le vetrine e che siccome non hai detto buh e neppure bah e per culo sei stato riconosciuto dalle immagini allora paghi.

C’è da capire insomma da quale parte pende la bilancia in questa giornata abbastanza di merda dove ti dicono che fare un danno alla proprietà privata sia più grave che pestare a morte una persona. D’altronde già l’avevo detto che non serve una sentenza a farmi dire chi sono i criminali. E la cosa vale anche in questo caso in cui di criminali non ne vedo.

Genova sappiamo noi che c’eravamo come è andata. Sappiamo chi erano i ragazzi che si sono messi tra la folla e i blindati sparati sulla gente, quelli che hanno parato i lacrimogeni e che hanno permesso a tante persone di scappare mentre resistevano e venivano massacrate di legnate. C’era la guerra, laggiù, e quella guerra non l’avevamo dichiarata noi.

Io immagino che quei ragazzi che dieci anni fa venivano arrestati fosse oggi avrebbero fatto cose molto diverse, il tempo passa e questo Stato non perdona, perché la vendetta è in atto da tanti anni, una vendetta che costa salute e credibilità, frammentazione nel movimento e tanta altra roba, perché come volete girarla e dirla in ogni caso il punto è che noi, poveri deficienti squattrinati, zecche comuniste o anarchiche, noi femmine scomposte e noi compagni militanti, noi attivisti, noi manifestanti, noi videomaker, noi che abbiamo messo in moto la più grande macchina dell’informazione indipendente che mai si fosse vista in Italia, che voi lo vogliate o no, vi abbiamo fottuto.

Quel capitolo di storia lo abbiamo scritto noi. Lo hanno scritto loro, quei ragazzi con le condanne sulle spalle che si faranno la galera, sulla loro pelle, sul loro sangue, perché ovunque è scritto che l’Italia in quella circostanza ha mostrato il suo vero volto: il volto di una dittatura fascista che finge democrazia occultando cadaveri dentro le prigioni o addebitandone la responsabilità ad altri che non siano i servi di regime che conosciamo. E non ci può essere sentenza che possa riscrivere la storia per normalizzarne i contenuti e per plasmarla secondo le teorie che più fanno comodo a certuni.

Non c’è restituzione per quello che ci avete tolto e per la vita che ruberete a quei ragazzi. Proprio non ce n’è. E il punto vero è che a devastare e saccheggiare le nostre vite siete voi. Che il vostro Dio vi maledica.

#liber*tutt* e #genovanonèfinita

 

da femminismoasud

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