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GENOVA: TERZA E LUNGA GIORNATA DI RABBIA OPERAIA ALL’EX ILVA DI CORNIGLIANO

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A Genova si è chiusa solo nel tardo pomeriggio la lunga (e terza) giornata di lotta del migliaio di dipendenti ex Ilva di Cornigliano contro l’annunciata cassa integrazione ordinaria in assenza di crisi aziendale. In tarda mattinata i lavoratori, in corteo, sono arrivati sotto la Prefettura, con un contatto tra operai e polizia. Il corteo si è poi mosso al palazzo della Regione, trovando il portone chiuso i manifestanti han cercato di aprirlo ed è scattato ancora l’intervento di polizia.

Poi il lungo vertice in Prefettura, terminato nel tardo pomeriggio. La cassa integrazione resta. L’8 luglio riunione con il ministro Giorgetti, con il ministro Orlando e l’azienda sulla gestione futura e sulla cassa integrazione, e poi c’è ne saranno altre sul piano industriale.

La corrispondenza da Genova con Armando Palombo, della Fiom, coordinatore delle Rsu a Cornigliano Genova, raggiunto alle ore 19.15. Ascolta o scarica

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In piazza a Genova, accolta dagli applausi degli operai, anche una delegazione Si Cobas. Proprio per Adil, sindacalista ucciso da un camion lo scorso venerdì a Biandrate durante un picchetto fuori dalla Lidl, sabato pomeriggio manifestazione dei Si Cobas: appuntamento a Novara dalle ore 15, fuori dalla stazione.

Ancora lavoro a Brindisi con la morte di Camarda Fantamadi, 27 anni, bracciante originario del Mali, deceduto dopo avere lavorato nei campi con oltre 40 gradi, sotto il sole. A Taranto malori per quattro operai nel cantiere dell’ospedale: uno in coma, è stato intubato. Tutti stavano lavorando sotto il sole cocente. Il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, ha firmato un’ordinanza con cui si fa assoluto divieto di svolgere lavoro agricolo nei campi dalle ore 12 alle ore 16, da lunedì 28 giugno fino al 31 agosto, ogniqualvolta la mappa del rischio dell’Inail indicherà Rischio Alto clima.

Infine la politica di palazzo. Il governo sta lavorando ad un decreto -il cui valore sarebbe inferiore ai 3 miliardi- per spostare il termine per l’invio delle cartelle e per prolungare la cig Covid ma solo per alcuni settori in crisi, come il tessile, legandola al blocco dei licenziamenti, che per gli altri settori scatterebbe quindi dal 1 luglio.

Da Radio Onda d’Urto

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