InfoAut
Immagine di copertina per il post

Il #9d troppe poltrone hanno tremato: arrivano gli arresti!

Nella mattina di oggi, sono scattate 6 misure cautelari nei confronti di chi, nel dicembre del 2013 prese parte alle mobilitazioni di rabbia, quando in diversi quartieri e in vari punti la città venne letteralmente bloccata e messa in subbuglio dai cosìddetti forconi, in un clima di totale imprevedibilità e gestibilità da parte della questura torinese. A distanza di mesi, la magistratura ha autorizzato diversi provvedimenti richiesti dalla questura torinese; ad essere colpiti risultano, tutti giovanissimi: due del Collettivo Universitario Autonomo di Torino e altri ragazzi provenienti dai quartieri periferici e proletari della città. Le misure adottate sono tutte a livello cautelare e per questo sono stati disposti gli arresti domiciliari per quattro di loro, un obbligo di firma e un indagato a piede libero.

Quello di oggi rappresenta un atto intimidatorio nei confronti di quella parte di popolazione (proletaria) dei quartieri periferici che nel dicembre del 2013 hanno espresso una conflittualità, seppur per certi versi disorganizzata, ricca di rabbia e di potenzialità. Non è un caso che a Torino, dove il cosìddetto movimento dei forconi ha avuto delle peculiarità rispetto al resto d’Italia, la magistratura ha deciso di utilizzare mezzi di repressione più “incisivi”. L’intento è quindi chiaro: intimidire quelle soggettività che potrebbero esprimere ancora quella rabbia dimostrata il 9 dicembre scorso e che di certo ha caratterizzato l’incompetenza gestionale della questura che ora decide di rattoppare (a modo suo).

Titolare dell’inchiesta (assieme a Paolo Borgna) – manco a dirlo – l’immancabile pm Andrea Padalino: dove c’è conflitto lui o il collega Rinaudo arrivano a pacificare… a colpi di arresti e misure cautelari!

 

Il 9 Dicembre torinese fa paura: un’operazione di polizia di questa mattina ha portato a perquisizioni, arresti domiciliari e misure cautelari per gli scontri che avvennero sotto il palazzo della Regione di piazza Castello. Per le 14 è stata convocata una conferenza stampa a Palazzo Nuovo (sede dell’Università). Qui sotto il video della conferenza:

 

Di seguito il comunicato del Cua di Torino, il collettivo di cui fa parte Tommaso, uno degli arrestati:

A cinque mesi dal 9 dicembre polizia e magistratura hanno confezionato una risposta repressiva a quei giorni di rabbia e ribellione che hanno bloccato la città e fatto tremare diverse poltrone del potere torinese. Dopo la notizia di un paio di giorni fa della condanna a sei mesi ad un manifestante che aveva partecipato ai blocchi stradali di quei giorni di dicembre, questa mattina sono scattate le denunce per altre sei persone, quattro delle quali con misura cautelare degli arresti domiciliari e una con obbligo di firma. Tra di loro in particolare c’è Tommaso, militante del Collettivo Universitario Autonomo, che da anni si spende generosamente nelle lotte degli studenti ed ora è sottoposto agli arresti domiciliari con il divieto di comunicazione con l’esterno.

Il 9 dicembre e le giornate successive migliaia di torinesi (da diversi quartieri, lavoratori, disoccupati e studenti) hanno partecipato ai blocchi, hanno assediato il palazzo della Regione contro i politici che pensano solo alla loro poltrona e a fare favori ai loro amici potenti. Le strade di Torino sono state invase da una composizione eterogenea che ha gridato la rabbia di chi vive in una città che si impoverisce, di chi perde il lavoro o è strozzato dalle tasse, dei giovani che vedono nel futuro solo disoccupazione e miseria. Nella difficoltà di affrontare una situazione tanto estesa e variegata, la questura ha colpito solo un numero relativamente piccolo di persone riconducibili a collettivi, all’area antagonista o al mondo dello stadio, con l’intento di rappresentare quelle giornate come frutto di forze organizzate o della prevedibile natura criminogena di minoranze devianti e pericolose. D’altra parte proprio leggendo l’ordinanza di custodia cautelare si vede che cinque indagati su sei sono giovanissimi nati tra il 1990 ed il 1994, provenienti da diversi quartieri di Torino o dalla sua cintura, a testimoniare il ruolo di protagonisti avuto da tanti giovani che vivono un presente di merda e non vedono un futuro migliore. Non saranno queste misure cautelari che potranno fermare la voglia di lottare e lo dimostreremo l’11 Luglio in occasione del vertice europeo per la disoccupazione giovanile.

Non possiamo che esprimere solidarietà a chi è stato colpito da questi provvedimenti per aver espresso la propria rabbia ed aver lottato per cambiare le cose in un paese che sembra immobile di fronte allo schifo che politici, banche e potenti stanno facendo sulla nostra pelle!

Tommi libero subito!

Liberi tutti!

Collettivo Universitario Autonomo – Torino

 


Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

9dicembrearrestiliberituttitorino

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Gli operai di Forlì occupano la fabbrica e vincono la vertenza

Lavoravano per 12 ore al giorno percependo uno stipendio adeguato a otto ore lavorative, privati di qualsiasi livello di sicurezza e l’alloggio previsto in realtà coincide con lo stesso capannone senza riscaldamento con i materassi buttati a terra. Gli operai hanno bloccato lo stabilimento di mobili e allestito un presidio davanti all’azienda.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il sintomo Mangione

Si è già detto tutto e il contrario di tutto sull’identità di Luigi Mangione, il giovane americano che qualche giorno fa ha ucciso a Manhattan il CEO di United HealthCare…

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Calenzano (Firenze): esplosione nel deposito ENI

Enorme esplosione al deposito della raffineria Eni di Calenzano (Firenze) con un bilancio di 4 lavoratori morti, 26 feriti di cui 2 gravi.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosa succede in città: il turismo

Apriamo questo ciclo di trasmissioni che affronta l’ennesimo grande evento che si affaccia su questa città: il Giubileo.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano: “Verità per Ramy e Fares”. In 600 alla fiaccolata al Corvetto

“Verita’ per Ramy e Fares”. Sabato 30 novembre a Milano una fiaccolata  in ricordo di Ramy Elgaml. Centinaia di persone si sono ritrovate alle ore 19.00 in Piazzale Gabrio Rosa al Corvetto per poi raggiungere il luogo dove Ramy è deceduto dopo un incidente stradale a seguito di un inseguimento di un’auto dei carabinieri durato 8 chilometri, su cui indaga la Procura.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

29 novembre: sciopero generale

Proponiamo di seguito una rassegna di approfondimento verso lo sciopero generale del 29 novembre a partire dalle voci collezionate durante la settimana informativa di Radio Blackout

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un rito meneghino per l’edilizia

Sul quotidiano del giorno 7 novembre, compare un suo ultimo aggiornamento sotto il titolo “Il Salva-città. Un emendamento di FdI, chiesto dal sindaco Sala, ferma i pm e dà carta bianca per il futuro”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La parabola della salute in Italia

È un potente monito in difesa del Servizio sanitario nazionale quello che viene dall’ultimo libro di Chiara Giorgi, Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi (Laterza, 2024). di Francesco Pallante, da Volere la Luna Un monito che non si limita al pur fondamentale ambito del diritto alla salute, ma denuncia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Culture

Sostieni Radio Blackout 105.250 fm – Torino

Ultimi giorni della campagna di autofinanziamento per Radio Blackout: sosteniamo le esperienze di controinformazione, sosteniamo l’informazione libera.

Immagine di copertina per il post
Formazione

13/12: PER QUANTO VOI VI CREDIATE ASSOLTI SIETE PER SEMPRE COINVOLTI

Pubblichiamo il comunicato dell’assemblea delle scuole sul corteo di venerdì 13 Dicembre: Oggi, per la terza volta in un mese, ci siamo ripresə le strade di Torino, unendo la lotta delle scuole superiori all’Intifada studentesca delle università.Siamo scesə in piazza in occasione di uno sciopero incentrato sul boicottaggio accademico.Passando per Città Metropolitana abbiamo denunciato la […]

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Torino: Extinction Rebellion scarica sacchi anti allagamento in Consiglio Regionale

Extinction Rebellion scarica sacchi anti allagamento all’ingresso del Consiglio Regionale del Piemonte, poco prima della discussione sul Piano di Qualità dell’Aria.

Immagine di copertina per il post
Contributi

Torino Per Gaza aderisce al corteo del 29 Novembre

Condividiamo il comunicato di Torino Per Gaza: Il 29 novembre anche Torino per Gaza parteciperà al corteo sindacale previsto alle 9.00 da piazza XVIII Dicembre.Riconosciamo la necessità di mettere al centro la questione del lavoro, dei tagli ai servizi e del progressivo impoverimento che le persone stanno subendo come conseguenza alla scelta del nostro governo […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Turchia: arresti durante le manifestazioni contro la violenza sulle donne

Riportiamo la traduzione di questo aggiornamento pubblicato da Secoursrouge: Il 25 novembre, piazza Taksim a Istanbul è stata messa sotto stretta sorveglianza dalla polizia in seguito al divieto di manifestare e cantare lo slogan “Jin, jiyan, azadî” (Donne, vita, libertà) in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Nonostante il divieto, […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Patriarcato, classe e razza: una sola lotta

Il 25 novembre di quest’anno si inserisce in una cornice particolare: a poco più di un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin, a pochi giorni dalle affermazioni del ministro Valditara e in un contesto di movimento in cui, anche in Italia, inizia a farsi strada con determinazione il discorso decoloniale.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Inizia l’Intifada degli studenti medi

Inizia l’intifada degli studenti medi, oggi ci siamo presi la città! Si preannunciava una grande giornata di lotta e così è stato.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Occupata la Leonardo spa dall’Intifada Studentesca a Torino

Ieri come Intifada studentesca abbiamo occupato la sede della Leonardo Spa! In 50 siamo entratə all’interno dello stabilimento mentre altre 50 persone bloccavano l’ingresso.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Al fianco di chi lotta per un futuro collettivo: MATTIA E UMBERTO VI VOGLIAMO LIBERI!

Quando si lotta per il futuro collettivo si mette in conto la possibilità di dover rinunciare al proprio destino individuale. da Centro Sociale Askatasuna È ciò che accade quando la scelta di portare avanti un orizzonte di liberazione per tutti e tutte viene anteposto a velleità o interessi dei singoli. E accade anche che, in […]

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Camminata dal parco della Pellerina all’area della ex ThyssenKrupp/Ilva: uno specchio distorto

Diamo spazio a questo dettagliato articolo che racconta la passeggiata al parco della Pellerina di qualche tempo fa, scritto e pubblicato da Un altro piano per Torino.