Il profondo rosso dei conti del Piemonte. Minacciati 800 licenziamenti
Profondo rosso per il bilancio regionale del Piemonte: per chiudere i conti del 2013 mancano infatti 200 milioni di euro che potrebbero tradursi in licenziamenti a tappeto tra gli impiegati regionali.
Nei giorni scorsi Cota è sceso a Roma per incontrare il ministro dell’economia Grilli nella speranza di racimolare qualche finanziamento per tentare di rattoppare il bilancio; l’idea è quella di mettere mano ai fondi Fas, il fondo per le aree sottoutilizzate, uno strumento finanziario in mano al governo. Una possibilità al momento solo paventata dal momento che quel fondo non è previsto per coprire spese correnti e che comunque non risolverebbe certo i problemi della giunta: anche con i 300 milioni del Fas ne mancherebbero all’appello altri 200.
Tra il coro di voci che in questi giorni hanno commentato la situazione, decisamente fuori luogo quello del sindaco di Torino, Piero Fassino, che ha ‘bacchettato’ il collega della Regione e si è detto preoccupato per il futuro del Piemonte, sorvolando ampiamente sul fatto che i conti del Comune non godono certo di salute migliore e che lui stesso, solo un anno fa, per rientrare nel patto di stabilità ha dato un’ampia sforbiciata al welfare cittadino, con conseguenze che lavoratori e lavoratrici di Torino non hanno certo scordato in fretta quanto il sindaco.
Quel che probabilmente preoccupa Fassino è che il rosso di bilancio dei conti regionali finisca per travolgere nuovamente anche quelli del Comune, dove da tagliare è rimasto ormai ben poco…
Per quanto riguarda la Regione la prospettiva è ancora una volta quella di scaricare i costi sulle spalle dei cittadini: aumenti delle tasse ma soprattutto un’ondata di licenziamenti senza precedenti. Di qui al 2015 circa 800 dipendenti dell’ente (uno su quattro) finirebbero sotto la voce ‘esuberi’ con conseguente perdita del posto. Una prospettiva che certo non passerebbe sotto silenzio e metterebbe in grosse difficoltà la fine del mandato della giunta guidata dalla Lega Nord.
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