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In 40 mila in piazza a Bologna

I numeri della giornata hanno visto 30-40 mila lavoratori e lavoratrici protestare per le vie del centro, contro la manovra finanziaria e i suoi emendamenti, primo fra tutti l’abolizione dell’articolo 8.

Il sindacalismo di base ha denominato la sua manifestazione “via Crisis” facendo passare il corteo davanti a tutti i luoghi che rappresentano i poteri che questa crisi l’hanno provocata e che la vogliono far pagare ai lavoratori.

La via Crisis inizia con lo striscione “Chiesa: paga l’ici” appeso alle colonne della Cattedrale di San Pietro per raggiungere la Prefettura, la sede di Confindustria e della Banca d’Italia. Forti accuse per l’accorso interconfederale fra CONFINDUSTRIA e CGIL, CISL e UIL del 28 giugno, sono state mosse da parte del sindacato di base alla CGIL nel momento in cui i due cortei sono passati a fianco nei pressi di Piazza Nettuno.

Il corteo in cui sfilava la Fiom secondo la stima del segretario provinciale Bruno Papignani conta probabilmente circa 10.000 persone, con presenze però da segnalare anche di alcuni lavoratori iscritti alla CISL e UIL, che hanno scioperato in controtendenza alle indicazioni del loro sindacato.

La giornata se pur importante, non ha segnato una grande presenza di piazza e nemmeno un livello qualitativo che potrebbe mettere in crisi l’approvazione della manovra.

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