ITC Pacinotti di Pisa: l’allarme di evacuazione lancia l’allarme di ribellione
E’ bastato poco per far esplodere la rabbia degli studenti e dei professori della scuola che già all’inizio dell’anno riscontravano cambiamenti, nonostante fossero stati rasserenati dalle promesse teatrali che puntualmente vengono fatte da chiunque sta per assumere un ruolo di grande responsabilità all’interno del sistema.
Quello dell’ Istituto Tecnico Commerciale Antonio Pacinotti, è un grande esempio che dimostra il fallimento della scuola pubblica portato avanti dalla riforma Gelmini, offrendo la totale amministrazione degli istituti al dirigente scolastico.
Una volta svelato il vero atteggiamento della dirigente scolastica, persona dalle false promesse, irregolare e irrispettosa nei confronti del regolamento scolastico, si manifestano i primi malumori: dal vice-preside e collaboratrice che rassegnano le dimissioni, ai professori che, stanchi di rispettare un regolamento del tutto inventato, iniziano a ricevere provvedimenti disciplinari minatori, agli studenti che decidono di scioperare senza entrare a scuola approfittando del grande appoggio dei docenti.
A dare una spinta in più alla carica degli studenti è l’innescarsi dell’allarme per l’accensione casuale di un estintore. Nessuno sapeva come muoversi perché nessuna prova di evacuazione richiesta dal regolamento scolastico era stata eseguita.
In questo caso gli studenti e le studentesse hanno deciso insieme agli insegnanti di continuare la protesta rifiutandosi di partecipare alle ore della didattica, per questo è stata dichiarata una mobilitazione permanente.
Come annunciato, anche questa mattina, sabato 1 febbraio, gli studenti e le studentesse della scuola Pacinotti in lotta hanno proseguito l’assemblea permanente affiggendo degli articoli di giornale che spiegavano quanto accaduto nelle scorse giornate e contattando il provveditore agli studi regionale con cui è stato fissato un incontro per trattare il caso.
E’ chiaro che non ci saranno molte risposte da parte di chi l’istruzione la declassa e l’abbandona da sempre. Per questo gli studenti e le studentesse non hanno alcuna intenzione di allontanarsi dalla certezza che il futuro è nelle mani di chi se lo vede espropriare quotidianamente e che nessuna intimidazione o compromesso fermerà la lotta.
da studaut
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