La lotta per il diritto alla casa non si può arrestare. Occupata Piramide
La questura ha vietato lo svolgimento del corteo. Questa è la ciliegina sulla torta. Viene dopo che con l’articolo 5 del decreto Lupi si negano i diritti fondamentali a chi si trova in occupazione o senza titolo in un appartamento. Viene dopo i plateali arresti di Luca e di Paolo, ancora costretti ai domiciliari, dopo le centinaia di famiglie sgomberate a suon di manganelli dalla Montagnola e da Torre Spaccata. Alcune di queste famiglie sono da settimane accampate nella basilica si S. Maria Maggiore senza che si trovino per loro soluzioni.
Dopo i proclami di guerra lanciati dalla procura attraverso quotidiani amici.
E tutto questo avviene mentre esiste una delibera regionale che, sulla carta, prevede soluzione per le famiglie in emergenza abitativa attraverso il recupero di immobili sfitti.
Tale delibera attende solo di essere attuata attraverso i necessari passaggi da parte di Comune e Regione, dopo che pochi giorni fa è stata approvata la memoria di giunta comunale che elenca le situazioni di emergenza nella città.
Oggi abbiamo occupato la Piramide Cestia
Esigere la liberazione immediata di Luca e Paolo e degli altri compagni incarcerati solo per aver partecipato alle lotte sociali.
Chiedere la fine dei divieti di manifestare.
Denunciare che è inaccettabile che l’emergenza abitativa venga affrontata solo in termini repressivi, con sgomberi e arresti, perdipiù quando esistono delle soluzioni, sia pur parziali, a portata di mano.
Ribadire la necessità che sia convocato al più presto un tavolo interistituzionale a cui partecipino Comune Regione, Prefettura e Movimenti che attui quanto previsto dalla delibera regionale sull’emergenza abitativa.
Movimenti per il diritto all’abitare
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