LA VALSUSA NON DORME
Ieri un’altra grande giornata di lotta e resistenza.
Appuntamento alle 21.00 a Giaglione per poi dirigersi alle reti per assediare il cantiere. Un lungo serpentone di persone, per la stragrande maggioranza valligiani, si snoda per i sentieri illuminati dalla luce della luna, fino alla Baita. Come i primi riescono ad avvicinarsi alla recinzione un fittissimo lancio di lacrimogeni riempie la piccola val Clarea di una spessa nebbia, tossica e irritante. I lanci di veleno al CS continuano, così come i tentativi di piegare le recinzioni, fino alle 2.00. I giornali e i TG di oggi la dicono lunga su come il movimento stia preoccupando la controparte. Se sui giornali i no tav tirano pietre e petardi sui tg nazionali lanciamo bombe carta e molotov. Numa al solito ha una visione tutta sua degli eventi, la solita visione falsa e allineata alla questura, in cui spranghe e black block la fanno da padroni davanti a impotenti valsusini in balia dell’ala violenta. Ma Lorsignori lo sanno meglio di noi come sono andate le cose, per questo devono mentire.
Ieri sera c’era tantissima gente della valle, il gioco di dividere i buoni dai cattivi non funziona più. Tanta gente determinata con caschi e maschere antigas per difendersi dai CS e dalle pietre lanciate dagli agenti, tanta gente con tronchesine determinata a liberare quell’angolo di valle dal filo spinato e dalla devastazione del non-cantiere (svariati metri di filo spinato a concertina sono stati rimossi e alcune reti son state tagliate).
L’unica verità che emerge dalla disinformazione di regim è la frase del ministro Maroni (accusato di resistenza a pubblico ufficiale nel 98) ripresa dal comunicato del sindacato di polizia Sap: “questi hanno intenzione di uccidere: io temo sia così”
Le accuse le rimandiamo al mittente dato che sono i suoi uomini che continuano a sparare lacrimogeni ad altezza uomo, che usano dosi esagerate di lacrimogeni al CS altamente tossico, che lanciano pietre contro i manifestanti dalle reti o dal cavalcavia autostradale.
Esprimiamo poi la nostra massima solidarietà a Nina e Cristina, due no tav, che nella serata di ieri sono state fermate dalle “forze dell’ordine” uscite dal fortino. Invitiamo tutti a partecipare al presidio di solidarietà previsto per lunedì 10 fuori dal tribunale di Torino dalle 10.00 in avanti.
Esprimiamo anche la nostra solidarietà ai viticoltori che oltre a vedere il loro raccolto inquinato dai CS ieri hanno anche subito i danni degli incendi scaturiti dai bossoli di lacrimogeni incandescenti, il più esteso sopra la galleria dell’autostrada a Giaglione, mentre la polizia cercava di colpire chi stava ritornando a casa.
Lorsignori e i loro pennivendoli possono dire ciò che vogliono per mascherare il palese imbarazzo di fronte a una popolazione che non si piega e non smette di lottare in difesa della propria terra e dei beni comuni dell’Italia intera.
La valsusa paura non ne ha e ieri lo abbiamo dimostrato ancora una volta.
comitato no tav spinta dal bass – spazio sociale takuma
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