
31 ottobre – 8 dicembre 2005 / 31 ottobre – 8 dicembre 2025 : avere vent’anni è avere sogni grandi!
Sono passati vent’anni da quei giorni che hanno segnato la storia della nostra valle.
da Notav.info
Dal 31 ottobre 2005, quando sul ponte del Seghino la determinazione di un intero popolo impedì al Tav di affondare le sue radici, e dall’8 dicembre, quando migliaia di persone, unite da un unico obiettivo, riconquistarono Venaus, scrivendo una delle pagine più vive e luminose della nostra resistenza collettiva.
Da allora molte cose sono cambiate, ma rimangono salde e immutate la volontà di difendere il nostro territorio, la dignità di chi non vuole accettare l’inaccettabile e la certezza che questa battaglia non è conclusa.
La Linea ad Alta Velocità Torino–Lione continua a incarnare un modello di sviluppo devastante e mafioso, che spreca risorse e calpesta comunità, che elegge interi territori a zone sacrificabili a ogni costo in nome del profitto, chiamandolo “progresso” o “transizione ecologica”.
Noi continuiamo a essere qui, ancora e sempre, a dire No al Tav e a tutto ciò che rappresenta: espropri di case, deforestazioni, polveri inquinanti, ditte colluse.
In questi anni hanno provato in tutti i modi a dividerci, a fiaccarci e spaventarci, a cancellare la nostra memoria collettiva. Hanno militarizzato la valle, riempito i tribunali, trasformato la difesa del territorio in reato, ma non ci sono riusciti: la Valsusa è ancora viva, e lo è ogni volta che qualcuno alza la testa e resiste.
Oggi, come allora, sentiamo forte la necessità di celebrare quelle due giornate fondamentali per la nostra storia, tornando insieme per le strade e i sentieri della valle.
Ricordare quei giorni, per noi, significa riaffermare che la lotta No Tav è una battaglia di tutti e per tutti, una battaglia per il futuro della valle. Non accettiamo supinamente ciò che è stato fatto alla nostra terra e alla nostra gente. E non lo faremo mai: d’altronde, se neanche un metro di Tav è stato ancora costruito, è grazie alla tenacia del popolo No Tav.
Per questo vogliamo che la nostra voce, durante queste giornate, si unisca a quella del Popolo e della Resistenza palestinese e a quella di chi non si arrende davanti all’ingiustizia. Nonostante da 77 anni il sionismo stia cercando di eliminare la Palestina, nonostante il genocidio in atto, a Gaza e in Cisgiordania c’è ancora vita.
La Palestina ci riguarda, perché nessuna emancipazione può dirsi piena finché c’è chi viene privato della propria terra, dei propri diritti e della propria vita.
Come Movimento No Tav riconosciamo nella lotta palestinese la stessa forza che anima ogni battaglia popolare: la volontà di autodeterminarsi, di proteggere il proprio territorio, di costruire un futuro libero dall’oppressione e dallo sfruttamento.
La libertà della Palestina fa parte di una lotta universale per l’equità e il rispetto ambientale, contro la guerra, il colonialismo (anche quello interno!) e ogni forma di dominio.
Da domani, 18 ottobre, fino a dicembre, ci ritroveremo in una serie di iniziative diffuse in tutta la valle — momenti di incontro, memoria, confronto e azione — fino alla Marcia Popolare No Tav di lunedì 8 dicembre 2025, vent’anni dopo quella giornata che nessuno ha mai dimenticato.
Sono passati due decenni e il filo non si è spezzato. Tiene insieme generazioni, storie e sogni.
È il filo della Resistenza che attraversa la Valsusa e che unisce tutti i territori in lotta.

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