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Lecce, sgomberato il Binario68

 

Il blitz è arrivato verso le 6, quando all’interno dell’immobile occupato era presente una decina di compagni che subito hanno avvertito di quanto stava succedendo la città tramite tam-tam e telefonate. La conseguenza è stato il radunarsi immediato di circa una cinquantina di persone radunatosi di fronte al blocco poliziesco che impediva di raggiungere il Binario che intanto veniva riportato alla desolazione e alla polvere.

 

Lo stesso presidio solidale, una volta completato lo sgombero, ha deciso di reagire indicando subito l’amministrazione comunale e il sindaco Perrone in particolare come responsabile politico diretto dello sgombero effettuato. Un sindaco prodigo di belle parole riguardo a progetti d’immagine come la candidatura di Lecce a Capitale Europea della Cultura ma che d’altra parte non agisce sulle perfierie sempre più degradate della città e sulle condizioni di vita sempre peggiori di migliaia di persone, mettendosi in moto solamente per chiudere uno dei pochi spazi di socialità in città.

 

Il presidio si è diretto verso il Comune, dove si è trovato di fronte lo stesso sindaco il quale ha respinto le accuse dei manifestanti negando alcuna responsabilità politica e invitando i compagni e le compagne a prendersela con la Questura, in un giochino di scaricabarile tipico di questi momenti. Nelle prossime ore sono state annunciate iniziative di lotta per testimoniare alla città la rabbia per l’ennesimo attacco all’autorganizzazione e alle lotte sociali.

 

Di seguito un racconto audio dei fatti di questa mattina con un compagno del Binario68 tratto da RadioBlackOut:

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