Lupi dice no alle richieste di ‘Occupy Porta Pia’
di Massimo Lauria (Popoff)
[Foto di Daniele Nalbone]
Delusi e arrabbiati, ma non disposti a mollare. L’incontro con il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi non ha avuto gli esiti sperati. Forse è scontato dirlo, ma il governo delle larghe intese non è in grado di far fronte alle esigenze di chi è rimasto senza casa.
Al termine dell’incontro Lupi è andato via, lasciando la palla al sindaco di Roma Ignazio Marino. Questi ha tentato invano di parlare alla folla. «Vogliamo ragionare tra di noi. Questa è la nostra gente». Si è rivolto così a Marino Paolo Di Vetta, uno dei coordinatori dell’accampamento di Porta Pia e del movimento Abitare nella crisi.
Marino, accompagnato dai cori arrabbiati della folla – “Non siamo rappresentati da nessuno. Ci rappresentiamo da soli” – si è allontanato. Solo a questo punto l’intervento di Di Vetta è ripreso.
«Il governo delle larghe intese non guarda la povera gente, ma fa gli interessi delle banche, dei potenti, della finanza. Quando abbiamo cercato di spiegare le ragioni del “19 Ottobre” al ministro Lupi ci ha risposto che non è nelle condizioni di agire da solo».
Il blocco immediato degli sfratti. L’utilizzo delle risorse per un piasno di edilizia residenziale pubblica. Sono alcuni dei temi portati al tavolo dell’incontro.
«Smettere di finanziare le grandi opere inutili, come ad esempio Tav ed Expo, era parte delle richieste dei responsabili dei movimenti. La risposta di Lupi è stata che il suo dicastero potrà investire nell’immediato 40 milioni di euro per tutelare le famiglie colpite da sfratti per morosità. Non basta. Il provvedimento arriverà troppo tardi per le 260.000 famiglie colpite da sfratto», dice al microfono Di Vetta.
«Il nostro modo di ragionare e vivere non è in sintonia con la vita che ci propongono. Siamo distanti. Il governo è distante. E contemporaneamente è preoccupato per le questioni che abbiamo avanzato. Ecco perché è importante non mollare. Stasera smonteremo il presidio, e domani tutti insieme andremo a trovare sotto Regina Coeli i nostri compagni arrestati sabato. Poi ci prepareremo per andare a Firenze», ha concluso di Vetta.
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