Non basta essere “reclusi” in un centro di accoglienza, non basta trascorrere giorni in attesa di un giudizio, di una risposta, di un’indicazione, evidentemente no. Molti sono costretti a vivere quella che il governo chiama “accoglienza” come un lager, dove non ti è dato conoscere il tuo destino. Vivere non sapendo come andrà a finire un viaggio che, migliaia di migranti hanno intrapreso in cerca di libertà e, soprattutto, di un futuro diventa sempre più difficile e sempre più spesso, qualcuno, decide che è l’ora di far sentire la propria voce. È quello che hanno fatto oggi più di cento migranti “ospiti” del “Villaggio della solidarietà” di Mineo, in provincia di Catania. I migranti hanno protestato contro i ritardi nell’insediamento delle commissioni che dovranno stabilire lo status di rifugiato politico per i richiedenti asilo e, per l’intero pomeriggio, hanno bloccando la Strada Statale 417 che da Catania porta a Gela. Dopo il blocco della Statale la protesta si è trasferita direttamente davanti i cancelli del centro che li ospita.