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Movimenti si arrampicano su S. Maria di Loreto. Esplode la Roma dell’emergenza abitativa: Marino dove sei?

ore 15.30 manifestazione in Campidoglio

Quando si parla di politiche abitative si dovrebbe discutere di strategie sociali rilevanti, di risorse da investire, di gestione accorta del patrimonio pubblico, di come dare risposte immediate a chi si trova sotto sfratto, senza casa, costretto a vivere in alloggi di fortuna e situazioni d’emergenza, a chi è privato dei propri diritti.

Cosa succede invece nelle stanze del Dipartimento diretto dal dottor Luigi Ciminelli? Cosa succede nelle stanze dell’assessorato alla casa del Comune di Roma governato dall’assessore Danese? I romani e le romane non hanno il “privilegio” di saperlo. L’impressione è che si preferisca mantenere una situazione di opacità per provare a sopravvivere nell’emergenza piuttosto che risolverla.

Sempre più spesso, infatti, riceviamo segnalazioni di comportamenti vessatori nei confronti di chi vive nei residence o in altre situazioni di emergenza abitativa da parte dell’amministrazione. Ogni giorno riscontriamo un agire arrogante nei confronti di chi da tempo immemore aspetta invano una risposta da parte di un comune che sembra vivere il “precariato della casa” più come una controparte invece che come soggetto a cui offrire e con cui costruire soluzioni.

Con modi sbrigativi e aggressivi si liquidano, infatti, persone e posizioni, in nome di un ripristino della legalità sempre più a senso unico. Nella sostanza i problemi legati alle occupazioni per necessità, agli sfratti e agli strumenti predisposti per la morosità incolpevole, all’erogazione dei contributi all’affitto, al bando per l’accesso all’Erp, alla gestione dei residence e dei centri di accoglienza, alla vendita delle case popolari sono tutti sul piatto. Si va avanti con lentezza, senza intaccare con decisione un modo di fare che perpetua nella gestione dell’emergenza antichi vizi e nuove disponibilità.

Anche sull’articolo 5 del cosiddetto piano casa di Renzi e dell’ex ministro Lupi non si è fatto alcuno sforzo per comprendere le ragioni di chi per necessità ha occupato stabili e alloggi. Non si è andati oltre la cosiddetta residenza fittizia, provando ad avviare un percorso autorevole di ripristino di diritti primari lesi dal provvedimento varato a maggio 2014.

Altro che discontinuità: questa amministrazione continua a portare avanti una politica della promessa, navigando a vista e scegliendo di non dare seguito alla Delibera Regionale sull’emergenza abitativa approvata nell’ormai lontano gennaio 2014, che giace tutt’ora in un cassetto. Per denunciare questi comportamenti e queste scelte, di fronte alla quotidiana esplosione del problema, e per impedire che continuino a prevalere le logiche perverse di “Mafia Capitale”, come Movimenti per il Diritto all’ Abitare abbiamo deciso di tornare nel centro della città arrampicandoci sulla chiesa di Santa Maria di Loreto e convocando per oggi pomeriggio alle ore 15.30 una manifestazione in piazza del Campidoglio.

La città di sotto della precarietà e delle lotte sociali vuole ribellarsi alle logiche che portano a regalare risorse, patrimonio, beni comuni agli interessi voraci della rendita.

Non possiamo più tacere perché questo assessorato non solo non lavora ma è anche pericolosamente portatore di forti tensioni sociali. E il Sindaco Marino, in mezzo a tutto questo, dov’è?

 

Movimenti per il diritto all’abitare – Roma


tratto da AbitareNellaCrisi

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