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Neanche con Monti tornano i conti. Profumo di austerity, l’università si ribella

Occupy UniverCity nasce dalle intenzioni comuni di collettivi soggettività studentesche e metropolitane di trovare uno spazio  di discussione reale all’interno dell’università della crisi e dell’austerity. Trovando nell’assemblea uno dei luoghi più importanti per contenere tutta la sua eterogeneità, UniverCity vuole essere strumento per le lotte. È infatti nella mobilitazione e negli spazi concreti del conflitto che questo progetto vuole trovare il suo modo di stare all’interno dell’università.

Dall’Università di Torino al Politecnico la volontà collettiva che sempre più si concretizza è quella di porre al centro della discussione la crisi, e come noi, studenti e precari,  la abitiamo e ne viviamo le contraddizioni. Avere un progetto di lotta che esca dagli schemi sterili della discussione tra ceti politici, è una progettualità che come studenti e studentesse di UniverCity vogliamo portare avanti.

Come moltissimi altri, ognuno di noi proviene da anni di mobilitazione contro la riforma Gelmini e il governo Berlusconi. Ed è proprio dentro il movimento che ci siamo formati e siamo cresciuti, scendendo nelle strade e nelle piazze praticando i blocchi metropolitani e assediando i palazzi del potere sia universitario che governativo. In questa fase, in cui la riforma è diventata una triste realtà delle nostre scuole ed università, in cui le misure dell’Austerty imposte dalla Bce sono parte della  vita di tutti i giorni, vogliamo praticare un cambiamento radicale dell’università e del presente. Ora siamo costretti a pagare i costi della crisi e dei tagli della Gelmini;  a fare i conti con le borse per il diritto allo studio che vengono tagliate, con gli affitti sempre più cari, con i costi proibitivi dei libri.

Con un Berlusconi che se ne va, con Monti che prende il suo posto come salvatore della patria, la crisi e le richieste della Bce rimangono invariate. La sensazione è che chi prende le redini del governo sia un team ben strutturato di tecnici e uomini della finanza che si candidano a soddisfare le richieste che la  lettera della Banca Europea impone all’Italia. Risanare il debito e fornire garanzie alle grandi banche, Bce e Bankitalia in primis, è l’unica priorità del nuovo esecutivo. Questi che ora ci parlano di exit strategy, sono gli stessi banchieri e politici che hanno creato la crisi e la speculazione finanziaria, e  che ha portato alla creazione di un debito pubblico enorme. Chiederci di pagare un debito non nostro attraverso l’esproprio di diritti, lavoro e studio è la ricetta che ci propongono come unica uscita dalla crisi. Le nostre vite sono il terreno da cui vogliono estrarre  il denaro necessario per iniettare un’ultima scarica di adrenalina ad un sistema ormai agli sgoccioli.

Il nostro rifiuto verso questo pacchetto preconfezionato da professionisti della finanza è totale. Non giustifichiamo e non appoggiamo l’austerity di Monti perchè sappiamo che la loro crisi non la vogliamo pagare. È per questo che ora sono così palesi ed esposti i palazzi del potere e le istituzioni finanziarie che applicano e praticano i dictat della crisi. Bankitalia è non solo un luogo simbolo della finanza e del mondo bancario italiano, ma è il luogo reale di dove vengono strutturare le misure dell’austerity.

#OccupyEverywhere La nostra direzione è #Bankitalia!

h 18 assemblea davanti a Bankitalia

Occupy UniverCity

Mail: occupyunivercity@gmail.com – Facebook: Occupy UniverCity

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