Il comunicato del centro sociale
E’ un inaccettabile paradosso quello che viviamo in queste ore!  Stanno cercando di sgomberare il laboratorio Bancarotta in via Coroglio,  nell’ambito del maxi-sequestro delle aree in gestione a BagnoliFutura.  Come spesso è accaduto nei casi di disastro ambientale in Campania, la  magistratura si muove solo dopo decenni, come una sorta di curatore  fallimentare di poteri politici ormai destabilizzati (peraltro, perché  si indagano solo i vertici passati di BagnoliFutura?).Così  accade anche a Bagnoli, dove insieme a comitati civici e movimenti  sociali, denunciamo da sempre l’inesistenza delle operazioni di bonifica  e la frode realizzata, con oltre 100 milioni spariti nel nulla, senza  tutelare la salute dei cittadini.E’,  però, come dicevamo, un inaccettabile paradosso che nell’ambito del  sequestro dell’area Italsider, rischi di essere sgomberata anche la  comunità che si è compattata intorno all’esperienza autogestita del  laboratorio Bancarotta, unico punto di aggregazione territoriale a  Coroglio, nato proprio per denunciare e combattere la distruzione della  nostra terra!!!Una devastazione ambientale che non riguarda  solo le aree di BagnoliFutura, ma anche tante altre, come la linea di  costa, le spiagge e i lidi, i fondali, la Cementir di Caltagirone, con  interessi che per ora non si vogliono toccare. Nella stessa area di  Città della Scienza, la bonifica (nonostante “sia stata fatta”) è  antecedente alla legge 471/99, su cui oggi si  parametra giustamente l’inadeguatezza della tutela ambientale dei  terreni ex-Italsider. Insomma, sul piano ambientale la questione è molto  più ampia di quella che oggi viene (tardivamente) sanzionata.E  anche per questo, noi rivendichiamo che l’intervento di oggi non può  non tutelare l’unico spazio di aggregazione per la difesa ambientale del  territorio, tanto più che Bancarotta – come spiega il nome – nasce sì  nell’area ex-Italsider, ma dove prima si trovava una banca e non le  lavorazioni produttive propriamente inquinanti.Anche in queste  settimane successive all’incendio di Città della Scienza, Bancarotta è  stato un polo di partecipazione, di informazione e di protagonismo  sociale in merito all’attentato e a quel che stava avvenendo.Quindi,  chiediamo che lo sgombero non avvenga, che questa parte dell’area sia  dissequestrata e anche che l’amministrazione comunale, che aveva  espresso disponibilità al dialogo per il lavoro territoriale della  struttura autogestita, prenda una posizione chiara.In questo momento è in corso un’assemblea contro lo sgombero e altri cittadini stanno arrivando.
Centro Sociale Bancarotta
 
vedi anche: Napoli. Giù le mani da Bancarotta!
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