Occupazioni simultanee dell’anagrafe a Bologna contro il Piano Casa di Renzi
Una azione di protesta e di rilancio della lotta contro la mancata concessione delle residenze per alcuni, e la revoca di alcune già ottenute per altri occupanti, che ha inteso mettere a nudo la volontà criminogena del Governo Renzi di impedire che chi si mette in gioco per la propria dignità possa accedere a servizi essenziali per sé stessi così come in molti casi per i loro figli. Una azione che si inserisce all’interno della campagna nazionale lanciata dal network Abitare nella Crisi contro la barbarie chiamata “Piano Casa”. Il segnale che oggi è stato portato con questa azione è chiaro: gli occupanti e i solidali non intendono cedere di fronte ai ricatti del Governo e delle amministrazioni, e intendono proseguire il loro percorso di lotta per riprendersi i diritti e la dignità che gli spettano.
Qui di seguito riportiamo il comunicato del Social Log Bologna:
Stamattina insieme alle tantissime famiglie che vivono l’emergenza abitativa abbiamo deciso di occupare gli uffici anagrafe dei quartieri san Vitale e Navile, per denunciare la barbarie e l’ingiustizia che derivano dall’attuazione dell’articolo 5 del piano casa di Lupi che ha portato alla negazione del diritto alla residenza, da parte del comune di Bologna, per le famiglie che da tempo occupano il condominio Sociale di via Mario de Maria e da poche settimanae il Condominio Sociale di via mura di porta Galliera.
La giornata di oggi con l’occupazione temporanea degli uffici anagrafe si colloca nel quadro più ampio di mobilitazione nazionale contro il piano casa e i provvedimenti presi dal Governo Renzi che invece di far fronte all’emergenza, producono ulteriori situazioni di marginalità e disuguaglianza. Di fronte al dramma della perdita del lavoro che porta di conseguenza anche alla perdita della casa, nessun aiuto reale è stato disposto dalla nuova normativa contenuta nel piano casa, così ci si ritrova a dover affrontare nella solitudine più totale e senza nessun tipo di assistenza da parte di istituzioni e servizi sociali, l’enorme problematica degli sfratti, degli sgomberi e dei pignoramenti. Del resto che credibilità potrebbe avere un governo che millanta soluzioni ad emergenze sociali che ha attivamente contribuito a generare, le amministrazioni locali che dovrebbero far fronte all’ emergenza sono le stesse alle quali provvedimenti come il pareggio di bilancio e il fiscal compact, hanno tolto finanziamenti e risorse soprattutto nel settore del welfare e delle politiche sociali.
Il Governo Renzi con il Piano Casa di Lupi e l’articolo 5 vorrebbero negare diritti fondamentali della persona come la possibilità di prendere la residenza nelle occupazioni, con la conseguente privazione di altri diritti a questo connessi come l’accesso all’istruzione, alla sanità, alle utenze elettriche, idriche e telefoniche, anche in forma retroattiva, trasformando un piano Casa nell’anticamera di un attacco profondo che Renzi, Lupi e Alfano stanno predisponendo contro un movimento, quello degli occupanti di case, che ha saputo riportare nell’agenda di governo il dibattito sulle necessarie soluzioni a questa crisi e al problema abitativo.
In una fase in cui si ha un aumento esponenziale degli sfratti, la sola Bologna, ne conta già più di 900 solo negli ultimi 6 mesi, occupare diventa l’unica soluzione per le migliaia di famiglie che hanno già perso o stanno lasciando la propria casa a causa della perdita del lavoro e della morosità incolpevole.
Per questo oggi è stato solo l’inizio di una lunga battaglia che ci vedrà sempre in prima fila, senza mai voltare le spalle di fronte alla sofferenza sociale generata dalla crisi, per la casa il reddito, la dignità e l’abolizione dell’articolo 5.
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