Per la Verdi 15 Occupata il 1 maggio e’ un giorno di lotta!
Contro le politiche d’austerity e la casta della crisi, per un’alternativa possibile!
L’Italia è in recessione, i tagli dominano, la disoccupazione aumenta, i diritti traballano e la povertà cresce. Nonostante il governo Monti dica che la sua ricetta d’austerità risolverà la crisi, giorno dopo giorno, questa si manifesta con maggiore chiarezza e drammaticità. Il governo tecnico dei professori pensa alla risoluzione dell’impasse sistemico con il peggior antidoto del capitalismo neoliberale, che ha fatto esplodere la crisi e che adesso dovremmo anche credere che la tamponerà… Monti & co. schiacciano il problema verso il basso, scaricando sulle classi popolari e medie l’irruenza di una situazione intollerabile; ma dopotutto, cosa ci si poteva aspettare da un governo espressione delle grandi banche e dei poteri finanziari, promosso – visto il pedigree dei suoi ministri – dalla Bce?
Le politiche che vengono portate avanti nel nome della lotta allo spread e degli umori dei mercati sono le stesse che la crisi l’hanno causata, e vanno nella direzione di distruggere i diritti sociali ed il welfare, di creare un deserto pacificato che possa costituire la nuova base per la continuazione dei lavoracci della casta, del malaffare, delle ruberie e delle speculazioni. La riforma delle pensioni, l’attacco all’articolo 18, i tagli all’istruzione, etc, che altro sono se non la premessa per l’insensata decisione di dirottare quei soldi pubblici a favore delle grandi opere come il Tav in Val Susa ed il Grattacielo della Regione? La ragione per la quale queste scelte diventano insopportabili sono tante, innanzitutto perchè in un momento di tale shock il buonsenso economico è bandito, perchè vince lo schifo del fare profitto sulle spalle della gente, ma soprattutto perchè queste grandi speculazioni non fanno che aumentare quel debito pubblico che viene poi usato come arma di ricatto per imporre decisioni, per aggiungere nuove tasse, e per tagliare tutto!
Noi studenti e borsisti abbiamo visto con chiarezza la continuità tra questo governo ed il precedente, poiché il ministro dell’istruzione Profumo non solamente sta applicando la riforma Gelmini, sancendo la privatizzazione dell’università e del diritto allo studio, ma anche perchè – in veste di ex rettore del Politecnico – lo conosciamo bene come uomo dell’Unicredit, primo sostenitore del prestito d’onore, meccanismo del debito con cui gli studenti dovranno fare i conti per poter accedere alla formazione. Noi occupanti della Verdi 15 Occupata, in lotta da oltre tre mesi in una battaglia che consideriamo centrale per il nuovo corso dentro la crisi, quella per il diritto allo studio, pensiamo che il 1 maggio ci dia l’occasione di prendere parte ad un momento importante per la nostra città, non ad un appuntamento di ritualità, ma ad un giorno di lotta! E siamo qui anche per rovesciare la scena a chi pensa che il corteo del 1 maggio possa risolversi con una sfilata, con una stretta di mano ed una fotografia sorridente.
Il presidente Cota non avrà il coraggio di farsi vedere, sommerso dalla vergogna di politiche regionali mandate allo sfascio dai tagli generali e dai profitti speculativi, ma lo andremo a trovare noi perchè quei soldi per le borse di studio li stiamo ancora aspettando, avrà investito anche questi in Tanzania o in Trote? Il sindaco Fassino invece avrà la faccia tosta di sorridere, per cosa? per la chiusura degli asili nido? per il non stipendio degli operatori sociali? per la privatizzazione dei trasporti? Tempo fa promise i soldi per le borse di studio, non un euro è stato sganciato, 8mila studenti sono rimasti senza borsa di studio, ma che bella la ‘Torino, capitale dei giovani’! Cota e Fassino, Profumo e Fornero, per noi sono la casta del fallimento, oltre che i responsabili del disastro dellla crisi. Per questo, in questo 1 maggio, pensiamo sia importante non solamente esprimere il rifiuto delle politiche di austerità e tagli, ma anche contestare una classe politica indegna, organizziamoci per difendere i nostri diritti e per costruire, dentro la collettività delle lotte, un’alternativa possibile, che è la ragione per la quale abbiamo occupato da oltre tre mesi una residenza universitaria, la Verdi 15, il nostro ‘quartier generale’ per la lotta!
Studenti e borsisti della Verdi 15 Occupata
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