InfoAut
Immagine di copertina per il post

Pisa – CHI HA PAURA DI SANT’ERMETE? I fatti, i documenti e le parole sullo scandalo delle case popolari

||||

La seconda commissione consiliare approva un documento sull’inabitabilità degli alloggi e verifica di persona lo scandalo delle nuove costruzioni bloccate. Ma per avere una commissione d’inchiesta sarà il consiglio comunale del 12 aprile a deciderlo. Di fronte ci sarà una intera città che reclama verità, giustizia abitativa e riparazione per sant’ermete.

Da Riscatto

Settimane tormentate per l’amministrazione comunale e per la classe dirigente di Apes, l’azienda di edilizia sociale a capitale pubblico. La comunità di quartiere di sant’ermete, dopo due mesi di stato di agitazione con blocchi stradali, proteste e denunce, ha portato a casa un primo risultato. Nel mese di marzo sono avvenute 4 commissioni consiliari e due sopralluoghi che hanno verificato lo scandalo del progetto di riqualificazione.

Il 2 marzo i consiglieri di maggioranza e minoranza del comune di Pisa effettuano un sopralluogo presso le abitazioni del vecchio quartiere. Da questa ispezione viene preso atto formalmente con un documento redatto nella commissione del 16 marzo, tutti i vizi, i pericoli e l’insalubrità provocata dal cattivo abitare negli alloggi. Viene inoltre confermato che a causa dei mancati finanziamenti regionali questi blocchi di alloggi che dovevano essere abbattuti e ricostruiti, rimarranno invece in piedi. La mancanza di manutenzioni straordinarie ha fatto crollare numerosi appartamenti, provocando danni irreparabili alla comunità degli abitanti. Gli ultimi crolli sono avvenuti nel mese di gennaio. La scusa che è sempre stata adottata da Apes è quella che costava troppo sistemare questi appartamenti che tanto dovevano essere abbattuti. Ma il progetto di riqualificazione istituito nel 2011 da comune, Apes, Regione, e governo è fermo e gli inquilini continuano a vivere in delle grotte umide con la muffa e con infissi pericolanti.

In questa relazione si prende atto della gravità della situazione e della mancanza di requisiti a norma degli alloggi. Questo documento – che si conclude con l’istituzione di un percorso con Sepi e Apes per trovare una equa soluzione agli inquilini circa il problema degli affitti non adeguati per gli alloggi non a norma – viene inoltrato a Comune, Apes, Regione Toscana, Società della salute, Arpat, Prefettura di Pisa.

Il 23 marzo sempre la Seconda commissione Consiliare garanzia e controllo riesce, dopo due tentativi andati a vuoto a causa di “problemi tecnici” sollevati da Apes, a fare il sopralluogo nel cantiere dei 33 alloggi, fermo da giugno 2021. Alla presenza di due delegati della comunità di quartiere, tutti i consiglieri verificano lo stato di ammaloramento di questo edificio lasciato a metà. Muffe, pareti costruite male, rifiuti nel cantiere, materiali scadenti con tanto di grate di polistirolo che cadono da altezze di dieci metri. Neanche un mattone ma solo cartongesso. Metrature inadatte ad ospitare nuclei familiari superiori a due persone. Ma soprattutto uno spreco incredibile di tempo e soldi pubblici che lascia in balia degli eventi le tantissime famiglie che aspettano da anni una soluzione al proprio disagio abitativo. Infatti il progetto di riqualificazione prevedeva la demolizione dei vecchi alloggi costruiti nel dopoguerra e la costruzione di più 370 nuovi appartamenti eco-sostenibili finalmente dignitosi. Dopo 11 anni le varie giunte comunali e regionali, e le varie dirigenze di Apes che si sono succedute, hanno realizzato neanche un sesto del progetto iniziale.

Ma come si è arrivato al fallimento anche del blocco dei 33 appartamenti? La commissione consiliare ha ottenuto dei documenti circa il contenzioso da 1 milione e 200 mila euro che ha determinato la risoluzione del contratto di appalto nel febbraio 2022.

La prima cosa che gli abitanti hanno messo in risalto è la vergognosa omertà che l’assessorato alla casa e l’apes hanno tenuto nei confronti della crisi del cantiere. Incontri con gli abitanti si sono susseguiti ininterrottamente fino a novembre 2021, e nonostante che il cantiere fosse fermo da giugno, nessuno ha mai verificato né informato gli abitanti dei problemi con la ditta in appalto. Solo grazie alle interpellanze della lista città in comune e alle proteste degli abitanti è stata comunicata la gravità della situazione che ha portato alla paralisi del cantiere.

La seconda cosa che è venuta fuori dall’analisi dei documenti è che il rimbalzo di accuse che la ditta Pro.ter e Apes si fanno a vicenda non copre minimamente la responsabilità di fondo di tutti gli attori coinvolti nella direzione di questo progetto. Anche dal sopralluogo stesso è stato verificato lo stato di ammaloramento del cantiere che rende inutilizzabile il lavoro e i soldi spesi fino ad oggi. I problemi relativi a sbagli di esecuzione e di progettazione dipendono dalla mancanza di coinvolgimento diretto degli abitanti e dalla mancanza di affidabilità di tutto l’impianto dell’appalto. La gara è stata fatta col 43% di ribasso sia sui materiali sia sulla forza lavoro. Errori gravissimi come: la mancata idoneità delle altezze che ha portato alla rimozione dei pannelli solari previsti, errori di metratura che hanno prodotto planimetrie delle case per nuclei ridotti, errori nei controlli che non hanno rilevato una grande falda di liquami sotto il terreno edificato. Errori grossolani che hanno impedito di piazzare i vani ascensori correttamente per sbaglio del Nord col Sud!!!. Tutto ciò a spese dei contribuenti e della salute degli inquilini di Sant’Ermete che continuano a vivere in case degradate.

Dal sopralluogo la comunità di quartiere ha preteso l’istituzione di una commissione d’inchiesta prevista dall’ordinamento comunale, affinchè vengano ripagati i danni prodotti agli inquilini da un sistema che continua ad operare e a creare problemi nella gestione del denaro pubblico e nella realizzazione di progetti mostruosi. La nuova direttrice di Apes ha confermato che i tempi per la prosecuzione dei lavori sono “indefiniti”. Questo per la mancanza di volontà della seconda ditta in graduatoria dell’appalto di rilevare il cantiere, ma anche per l’elevata crescita dei prezzi dei materiali. Il rischio che un nuovo eco-mostro popoli il quartiere si è fatta certezza.

Ma la comunità di sant’ermete è ben consapevole che solo la lotta per la condivisione delle risorse necessarie può far cambiare “piano” a quella che sembra l’ennesima sventura atterrata su un quartiere già martoriato da decenni. Nella giornata di martedì in conferenza stampa ad Apes, delegati del comitato hanno dichiarato di aver dato mandato al proprio studio legale di inviare formalmente diffida ad Apes a chiedere affitti arretrati e futuri per le case non a norma.

Inoltre è stato documentato il grave scandalo sul blocco del cantiere dovuto a mancanza di controlli e incuria da parte della classe dirigente di comune e Apes, rivendicando l’istituzione di una commissione d’inchiesta.

Nella giornata di mercoledì 30 marzo i gruppi di destra della maggioranza bocciano l’istituzione di questa commissione d’inchiesta, nonostante il sopralluogo effettuato e la sottoscrizione da parte di tutti i partiti dell’opposizione di questa commissione. Ma questa richiesta sarà comunque in discussione il 12 aprile: nel primo consiglio comunale in presenza dopo due anni a causa della pandemia. E’ evidente che non sia più possibile nascondere le vergognose responsabilità dello Stato – nel suo insieme istituzionale – nei confronti di progetti vitali per le persone che vivono nelle periferie popolari. Perciò la battaglia della comunità di sant’ermete riguarda il futuro politico della nostra città. E interroga, in tempi di “economia piegata all’industria di guerra”, il divario insanabile tra destinazione dei soldi del PNRR e il loro “atterraggio” nei confronti dei bisogni primari della popolazione.

Conti, il sindaco di Pisa, ha promosso la sua nuova neo-candidatura investendosi come baricentro delle forze moderate della città. Ma le elezioni sono ancora lontane e il populismo di destra, nato sull’onda del decadimento delle politiche di austerità del Partito Democratico, si sta schiantando proprio qui, in sant’ermete.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

case popolaridiritto all'abitarepisa

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Un rito meneghino per l’edilizia

Sul quotidiano del giorno 7 novembre, compare un suo ultimo aggiornamento sotto il titolo “Il Salva-città. Un emendamento di FdI, chiesto dal sindaco Sala, ferma i pm e dà carta bianca per il futuro”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La parabola della salute in Italia

È un potente monito in difesa del Servizio sanitario nazionale quello che viene dall’ultimo libro di Chiara Giorgi, Salute per tutti. Storia della sanità in Italia dal dopoguerra a oggi (Laterza, 2024). di Francesco Pallante, da Volere la Luna Un monito che non si limita al pur fondamentale ambito del diritto alla salute, ma denuncia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cuba: blackout ed embargo

Cuba attraversa la sua maggiore crisi energetica, con la pratica totalità dell’isola e con 10 su 11 milioni di abitanti privati di elettricità.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Movimento No Base: Fermarla è possibile. Prepariamoci a difendere la nostra terra!

Da mesi le iniziative e le mobilitazioni contro il progetto strategico di mega hub militare sul territorio pisano si moltiplicano in un contesto di escalation bellica in cui il Governo intende andare avanti per la realizzazione del progetto di base militare.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Sanità: dalle inchieste torinesi al G7 Salute di Ancona

Due approfondimenti che riguardano la crisi sanitaria per come viene messa in atto dalle istituzioni locali e nazionali.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui!

Alberto non c’è più, ma la lotta è ancora qui.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Comunicato del cs Rivolta di Marghera sulla manifestazione di sabato 28 ottobre

Sabato 28 settembre una straordinaria ed imponente manifestazione ha attraversato le vie di Mestre per ricordare Jack e stringersi forte alla sua famiglia e a Sebastiano. Oltre 10000 persone, forse di più, si sono riprese le vie della città, una città che ha risposto nel migliore dei modi alle vergognose dichiarazioni di Brugnaro e dei suoi assessori. Comitati, associazioni, centri sociali, collettivi studenteschi con la rete “riprendiamoci la città” e una marea di cittadine e cittadini, hanno trasformato una parola d’ordine in una pratica collettiva.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Per Jack, per noi, per tutt*. Riprendiamoci la città, sabato la manifestazione a Mestre.

Mestre (VE). “Per Jack. Per noi. Per tutt*”. Manifestazione in ricordo di Giacomo, compagno 26enne del centro sociale Rivolta ucciso venerdì a Mestre mentre – con un altro compagno poi rimasto ferito – cercava di difendere una donna da una rapina. Il 38enne aggressore si trova in carcere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MESTRE: UN COMPAGNO UCCISO E UNO FERITO NEL TENTATIVO DI DIFENDERE UNA DONNA VITTIMA DI RAPINA

La scorsa notte un compagno è stato ucciso ed un altro ferito a Mestre nel tentativo di sventare una rapina nei confronti di una donna. Come redazione di Infoaut esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza nel dolore ai compagni e alle compagne di Mestre.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ribellarsi per la Palestina è possibile e necessario più di prima: una riflessione dal casello di Roma Ovest su sabato 5 ottobre e DDL 1660

Con questo articolo vogliamo proporre una riflessione sulla giornata di mobilitazione per la Palestina di sabato 5 ottobre a partire dall’esperienza di lotta e conflitto che abbiamo avuto come studentə e giovani di Pisa partitə con il pullman di Studentə per la Palestina, per arrivare a Roma.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Governo blindato, piazze aperte

Il Dl infrastrutture è stato approvato in tempi rapidissimi da un parlamento silente e complice, a colpi di fiducia. Il commissario straordinario Sessa ha quindi l’ok definitivo da Camera e Senato per aprire la “contabilità speciale”: 20 milioni di euro per il 2024, sui 520 complessivi, con un cronoprogramma di 10 anni di lavori.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Intifada studentesca: le rivendicazioni.

L’articolo viene arricchito quotidianamente con le iniziative, i comunicati e gli aggiornamenti dalle Intifada studentesche in corso..

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il colore dei manganelli

Quei fatti si inseriscono in un contesto nel quale la repressione – nelle piazze, nei tribunali, nelle carceri, nei centri di detenzione per migranti – è diventata strumento ordinario di governo

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: un altro sabato di mobilitazione popolare in tutta Italia

Giornata di mobilitazione sabato 2 marzo 2024 in Italia in solidarietà con la Palestina e il popolo palestinese.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Fermare il genocidio a Gaza: in Italia sciopero per la Palestina. Cariche a Pisa, Firenze e Catania

Fermare il genocidio a Gaza: questo l’obiettivo dello sciopero generale per la Palestina di ieri, indetto in tutta Italia e per tutte le categorie di lavoro dai sindacati di base, raccogliendo l’appello dei Giovani Palestinesi d’Italia.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Milano 2-3 marzo 2024: assemblea nazionale dei movimenti per il diritto all’abitare

La fase economica, sociale e politica che stiamo vivendo racchiude in sé tutte le contraddizioni che il sistema capitalistico porta in seno.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La questione abitativa nella città di Torino

Nell’ultimo anno abbiamo visto un aumento degli affitti del 100%, infatti ora il prezzo medio di un bilocale in Barriera di Milano si aggira attorno agli 800 EURO, e un aumento degli sfratti del 230%, infatti oggi a Torino gli sfratti in corso sono 6000!

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Bologna: ecco che rumore fa la dignità!

Condividiamo di seguito i comunicati di PLAT e del CUA Bologna sulle giornate di lotta che hanno seguito lo sgombero del Condominio Sociale e dello Studentato Glitchousing.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

La casa è un bisogno. Basta guerre, lusso e capitalismo

Sull’onda della mobilitazione nazionale dell’ottobre scorso i movimenti di lotta per il diritto all’abitare tornano in piazza.