Il 19 e 20 maggio si terrà nel quartiere di Sant’Ermete a Pisa una conferenza intitolata “Il futuro delle case popolari. Diritti, contrasti, progetti”.
Sabato 15 aprile si è tenuta una nuova assemblea pubblica del percorso “casa, la priorità di Pisa”. Come di consueto, la piazza del quartiere di sant’ermete si è riempita di persone, circa un centinaio, che hanno animato una discussione appassionata e rabbiosa con 20 interventi.
Inflazione, caro bollette, calo del potere d’acquisto dei salari. E mancanza di alloggi a prezzo accessibile. Sono questi gli ingredienti dell’emergenza abitativa che si sta verificando oggi in Italia: sono sempre di più le famiglie sotto la soglia di povertà, sotto sfratto o in attesa di una casa popolare.
A Brescia sono stati occupati gli appartamenti, vuoti da 8 anni, della torre Finsibi, società in fallimento, da un gruppo di famiglie con bambini e persone con sfratto esecutivo o già in strada.
Si tratta di una vera e propria dichiarazione di guerra a chi vive in condizioni di povertà, rischia di finire senza casa, è costretto a vivere al freddo o riesce a stento a procurarsi da mangiare con i pochi contributi che ci sono.
Dopo anni di battaglie, il Comitato di quartiere ha ottenuto un importante risultato: pretendere chiarezza e trasparenza sui lavori di manutenzione delle palazzine del quartiere, sulle sanatorie e sul piano straordinario per via Ugento.
Il presidio permanente lanciato ormai da più di venti giorni dalla comunità di Sant’Ermete continua le sue battaglie e apre nuovi fronti contro la discriminazione istituzionale nei confronti di Marzia.
ATER pochi giorni fa doveva tenere un incontro con gli abitanti di Quarticciolo ma non si è mai presentata. Le palazzine di via Manfredonia a Quarticciolo non sono state mai ristrutturate.
Cariche poliziesche contro occupanti ed attivisti ed attiviste del Cso Pedro questa mattina a Padova dopo uno sgombero di 4 alloggi popolari in via Delle Melette.
In questi giorni abbiamo assistito a diversi sgomberi di case popolari occupate. Chi occupa una casa lo fa per un motivo semplice: il welfare abitativo cittadino non funziona.