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Pisa: contro la riforma Fornero, blocchiamo tutto!

L’ultima settimana pisana è stata densa di iniziative di lotta e comunicazione: partendo dal presidio permanente di piazza Dante, con il contributo di decine e decine di persone che in questi due mesi si sono avvicinate a questa esperienza, sono stati organizzati moltissimi picchetti e volantinaggi per discutere della riforma Fornero e organizzarsi per bloccarla.
Così, tutti i giorni, si sono creati momenti importanti di discussione ai centri per l’impiego di Pisa e Pontedera, all’inps, all’ospedale, davanti alle aziende di Ospedaletto, alla Continental di Pisa, alla Piaggio di Pontedera e alle fabbriche dell’indotto, nei circoli dei quartieri, nei supermercati, alla mensa universitaria, nelle facoltà e nelle scuole.

Durante i picchetti e i volantinaggi, soprattutto da parte dei disoccupati e dei cassintegrati, ha preso forma la necessità di dare un segnale forte contro il taglio degli ammortizzatori sociali e la riforma Fornero, un segnale dal basso che parla di sciopero sociale e generale da costruire scavalcando le dirigenze dei sindacati confederali che ad oggi appaiono concertative, se non immobili, di fronte alle inaccettabili proposte del governo.

Il crescente interesse e la sempre maggiore partecipazione ai momenti informativi di questa settimana hanno dato vita al presidio di oggi davanti al centro per l’impiego di Pisa.
Disoccupati, cassintegrati, studenti, stagisti, esodati, e soprattutto tante e tanti operai della Ceva e dell’indotto Piaggio che hanno scioperato proprio per raggiungere questa mobilitazione, si sono ritrovati intorno alle 11:30 in via Battisti. Tante le persone di passaggio che si sono fermate ad ascoltare gli interventi dal megafono per poi unirsi al presidio, che presto si è trasformato in un corteo che è andato a bloccare una delle rotonde nevralgiche del traffico cittadino.
Dopo circa mezz’ora di blocco, il corteo è ripartito per una delle strade principali della città per giungere poi al presidio permanente di piazza Dante.

Un primo momento ricompositivo importante, che ha visto scendere in strada le diverse fette sociali sempre più colpite dalla crisi e che ora, con la riforma del lavoro, il governo vorrebbe affossare ancora di più. I tagli agli ammortizzatori sociali, la revisione dell’articolo 18, i contratti di apprendistato sono stati i punti toccati dai tanti interventi: la misura è colma, nessun passo indietro di fronte a governo e padroni che vorrebbero continuare a fare l’interesse di pochi impoverendo tanti. La mattinata di mobilitazione ha avuto soprattutto il merito di affermare che è possibile lottare e non rassegnarsi all’austerità, e che è necessario costruire un’agenda di lotta che unisca il 99% per respingere la riforma Fornero, il governo Monti e la logica del debito e dei sacrifici.

Il prossimo appuntamento è per stasera alle 18 in piazza Dante, per svolgere una grande assemblea nella quale confrontarsi per organizzare le mobilitazioni e costruire uno sciopero sociale e generale che respinga l’ennesimo attacco alle condizioni di vita e di lavoro e si riappropri di reddito, dignità e diritti per tutti.

Leggi il contributo di alcuni disoccupati volantinato nell’ultima settimana

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