Roma, ci risiamo: ancora fango sulla lotta per la casa
Un sedicente giornalista di nome Cimmarusti attinge qua e là dalle denunce, approdate in tribunale, di alcuni ex-occupanti (coinvolti in un episodio di molestie sessuali al centro del procedimento, ma di cui l’articolo non parla) per costruire un improbabile quadretto di violenze e minacce all’interno delle occupazioni, di bambini usati come scudi umani e altre vergognose amenità del genere.
Consigliamo a costui di informarsi meglio sui movimenti di lotta per il diritto all’abitare: una delle realtà sociali più note ed importanti di questa città, che da decenni attraverso l’auto-organizzazione si batte per garantire il diritto ad una abitazione dignitosa non solo agli uomini e alle donne (e ai loro figli e figlie) che lo animano, ma a tutte quelle persone che non se la possono garantire per via della crudeltà del mercato.
Se poi questo dovesse costargli troppa fatica, gli consigliamo almeno di consultare le carte dei precedenti tentativi di costruire operazioni giudiziarie basati su calunnie in tutto e per tutto simili a queste, e di andare a vedere come sono andati a finire: dopo le roboanti campagne del suo giornale, numerose strumentalizzazioni politiche, arresti e processi per i militanti dei movimenti, alla prova dei fatti (e delle sentenze dei tribunali) si sono rivelate per quello che sono: bugie.
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