Roma, sfratto violento nel quartiere di Centocelle
Riportiamo il comunicato della Rete Antisfratto Roma Est
Oggi, martedì 16 febbraio, è stato eseguito lo sfratto di Ida e di suo marito a via degli Arbusti 4, nel quartiere di Centocelle. Il picchetto solidale, molto partecipato, si è organizzato per resistere davanti al portone dell’abitazione e nelle strade limitrofe, dove ha intercettato molti abitanti del quartiere che hanno espresso solidarietà e sdegno per quanto stava accadendo. La zona era completamente militarizzata: dalle 07:30 erano presenti quattro blindati, diversi defender e volanti, con un carico di decine e decine di poliziotti in assetto antisommossa.
Il presidio, caricato più volte, è stato comunque in grado di rallentare l’esecuzione dello sfratto per un paio d’ore. Solo dopo aver spinto via i solidali presenti davanti all’ingresso del palazzo, dopo aver letteralmente distrutto il portone e divelto la porta di casa, barricata, la polizia è entrata nell’appartamento, in cui Ida e alcuni compagni hanno opposto una fiera resistenza.
L’abitazione è di proprietà di Umberto Pacifici. I suoi figli sono sempre stati presenti, anche con fare provocatorio, durante i precedenti accessi dell’ufficiale giudiziario. Lo stesso è avvenuto oggi. In particolare il figlio Walter, consigliere eletto al V municipio per il partito dei Fratelli d’Italia, è stato particolarmente attivo nel pretendere che lo sfratto venisse eseguito oggi. Ogni ipotesi di accordo, persino quella che la determinazione dei solidali era riuscita a imporre alle forze dell’ordine (un ulteriore rinvio di un mese) è stata rifiutata da questo squallido politicante.
La giornata, malgrado l’esecuzione dello sfratto, ha avuto il merito di denunciare il dramma dell’emergenza abitativa: il presidio si è mosso in corteo fino a piazza dei Mirti, attraversando il quartiere comunicando l’accaduto ai suoi abitanti.
Negli ultimi mesi l’offensiva del prefetto Tronca e della Questura ha portato all’esecuzione di numerosi sfratti e sgomberi in città, fra cui nel quadrante est quelli di Maksym, Mariam e Najib. Per non parlare delle minacce all’occupazione di Colli Monfortani e a diversi posti occupati dove si pratica conflitto e autogestione. Le istituzioni, dal Comune al Municipio, sono totalmente inutili oltre che disinteressate a trovare una soluzione per queste famiglie che, incolpevolmente morose, sono state buttate in mezzo a una strada.
La determinazione messa in campo oggi vuole essere un chiaro segnale di inversione di tendenza. Non siamo più disposti a tollerare sfratti e sgomberi effettuati nel silenzio e nell’indifferenza più assoluti. Per questo nelle prossime settimane saremo nelle piazze e nelle strade del quartiere per mantenere alta l’attenzione sulla gestione repressiva del problema casa.
DOMENICA 21, dalle h 17, saremo in piazza dei Mirti con un aperitivo solidale, la distribuzione di materiale prodotto dalla Rete antisfratto Roma est e la proiezione dei video realizzati durante alcuni sfratti. Lanciamo inoltre altre due giornate di mobilitazione in occasione dei prossimi sfratti, entrambi a rischio di esecuzione:
- LUNEDì 22 appuntamento a viale Alessandrino 92 per resistere insieme a Malika e alla sua famiglia;
- GIOVEDì 25 ci vediamo in via delle Azalee 136 per sostenere Maddalena e Eleonora.
DA SOLI È IMPOSSIBILE RESISTERE AGLI SFRATTI, ORGANIZZIAMOCI INSIEME!
STOP SFRATTI E SGOMBERI
Rete antisfratto Roma est
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