Sant’Ermete. Il comune cede la lotta prosegue!
Dopo pochi giorni di acampada al centro del quartiere la mobilitazione strappa alla controparte i primi risultati: l’assegnazione delle 23 case vuote del quartiere per sanare parte dell’emergenza abitativa che travolge la città. Ma a questo punto l’attivazione dei sant’ermetini sembra ben lontana dal potersi arrestare. Dall’occupazione dello Spazio Popolare alla tendopoli s’intravede la possibilità di strappare molto di più.
Ora la partita è solo all’inizio. Qualsiasi velleità di reintegrare la radicalità espressa dagli abitanti del quartiere cedendo su parte delle richieste a patto di poterle governare con le stesse regole che ne hanno determinato l’insorgere si scontrerà con i progetti nati dall’incontro dei soggetti in lotta e dal riconoscimento, nel conflitto, di bisogni e desideri comuni. Innanzitutto – si domandavano già nella serata di oggi al presidio i santermetini – chi deciderà dell’assegnazione di queste case? Un nuovo protagonismo si è ormai affermato. Il protagonismo giusto di chi vuole decidere sulla propria vita a partire dal mettersi insieme e lottare. Ai criteri oggettivi di una governance lontana e nemica dei bisogni dei più si sostituiscono ora i criteri soggettivi determinati dal dinamismo dei processi conflittuali e di quanti si mettono in gioco in questi.
Riportiamo di seguito il comunicato del Progetto Prendocasa Pisa, strumento degli abitanti del quartiere e con questi in lotta, che ricostruisce le vicende degli ultimi giorni e delle ultime ore, fissando i traguardi conquistati e quelli futuri.
Il Comune cede su alcune nostre richieste! La lotta prosegue!
Il Partito Democratico pisano, tramite il suo organo di stampa politico Pisainformaflash ha reso note le sue maldestre mosse per cercare di arginare l’onda di dignità che si sta innalzando nelle lotte per il diritto alla casa e per la vivibilità dei quartieri popolari, in particolare con la situazione di Sant’Ermete.
La riorganizzazione strategica è cominciata con un articolo intitolato “Sant’Ermete, il quartiere rinasce: entro la fine del prossimo anno i primi 48 nuovi alloggi“, in cui vengono descritte con un’enfasi imbarazzante le meraviglie che attendono il quartiere da qui a qualche anno. Sono più o meno le stesse previsioni fatte dall’assessore alla casa Zambito durante un’assemblea al circolo in cui è stata contestata dagli abitanti, stufi di ascoltare promesse che non vengono mantenute.
Poi verso le 20 di stasera un articolo riportava il comunicato della Capuzzi, assessore al sociale: “Prendocasa: il comune non parlerà più con chi usa prepotenza e violenza“, in cui l’assessore, in maniera confusa ed inconcludente, provava a criminalizzare chi si batte per vedere riconosciuti diritti e dignità per tutti. La formula non ci è nuova e comincia ad annoiarci, si cerca di distinguere in maniera del tutto artificiosa una presunta regia politica che strumentalizzerebbe situazioni disagiate per deviarle verso proteste violente. Ricordiamo che l’assessore Capuzzi si è resa protagonista nella giornata di ieri di un gravissimo procurato allarme, arrivando a fuggire dal retro della Società della Salute e mobilitare decine di uomini delle forze dell’ordine per un presunto sequestro di persona per aver visto dalla finestra alcune famiglie sotto sfratto del Progetto Prendocasa che attendevano un appuntamento (qui l’articolo de Il Tirreno sulla tragicomica vicenda).
Dopo circa un’ora infine è apparso un altro comunicato in cui il Comune annuncia importanti misure contro gli sfratti, tra cui l’utilizzo delle 23 case vuote di Sant’Ermete. Niente di meno che parte della proposta portata avanti dallo Spazio Popolare Occupato, esattamente gli stessi con cui la Capuzzi aveva appena annunciato di non voler dialogare.
Sono bastati due giorni di presidio permanente ed alcune settimane di coraggio e determinazione per far arretrare la governance cittadina.
ABBIAMO STRAPPATO REDDITO ALLA CONTROPARTE CON LA LOTTA, e questo è solo un piccolo pezzo di quello che ci spetta. In un contesto in cui va naufragando ogni ipotesi riformista, ed in cui anche il vedersi riconoscere un diritto fondamentale diviene una lotta dirompente, decine di picchetti anti sfratto con tanto di denunce, passando per assemblee, contestazioni al PD, presidi alla Società della Salute, hanno dato gambe ad una vertenzialità autonoma basata sul conflitto capace di produrre risultati concreti.
Le istituzioni sono costrette a cedere, tentando di recuperare consenso e soprattutto di arginare le tendenze più incompatibili. Adesso la partita si giocherà soprattutto sulle modalità e sui tempi di assegnazione delle case: ma dal presidio e’ chiaro, non ci si farà prendere in giro. Le case devono essere messe a disposizione subito e tramite un confronto col quartiere per le modalità di assegnazione. La mobilitazione è in una fase cruciale: gli abitanti non si sono ancora accontentati, è stato scoperchiato un tappo ed ogni concessione è una dimostrazione in più dell’importanza della lotta!
E’ evidente la fragilità politica di chi ci governa, a partire dal cortocircuito tra differenti livelli istituzionali, cominciando dai media mainstream storicamente al soldo del PD pisano: il sindaco Filippeschi infuriato con la redazione di Canale 50 per un servizio che mostrava la reale situazione di Sant’Ermete; la Capuzzi che sgrida il Tirreno per aver inserito nella cronaca il suo delirio di ieri.
Nei quartieri e tra gli sfrattati invece sono tangibili i primi risultati della lotta, innanzi tutto soggettivi: dai comportamenti di tante persone scompare la paura, si trasformano radicalmente le abitudini e le relazioni, verso un senso di condivisione, la fiducia e la dignità riprendono il sopravvento.
La lotta è solo all’inizio ma ora è evidente a tutti come sia possibile strappare vittorie e conquiste a chi si preoccupa solo degli interessi degli speculatori; il passo successivo sarà riprodurre queste vittorie per ottenere sempre di più!
Progetto Prendocasa Pisa
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